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VIAREGGIO CUP TRA RINUNCE ECCELLENTI E POLEMICHE SUI TERRENI DI GIOCO

viareggio stadiodi Marco Mikhail (Giovaninrete)

AG.RF 04.02.2015 (ore 12:48)

Il Torneo di Viareggio è la kermesse più antica dedicata al calcio giovanile. A tener banco, però, in questa 67esima edizione, non sono tanto i protagonisti della competizione ma le mancate partecipazioni al torneo di Juventus e  Lazio, e le condizioni pessime dei campi. I bianconeri avrebbero disertato la partecipazione al Viareggio dopo il cambiamento di impostazione del torneo rispetto all’anno scorso. Nella 66esima edizione, per la prima volta,  le quattro teste di serie (Milan, Fiorentina, Juventus e Inter)  accedevano direttamente agli ottavi senza dover disputare le gare della fase a girone. Scelta che il presidente Palagi ci spiegò cosi: “È stata una scelta ponderata per risparmiare fatiche alle squadre impegnate non solo nella Coppa Campioni di categoria, ma anche nelle nazionali giovanili”Visto lo scarso successo dell’impostazione e le tante critiche ricevute, si è cosi deciso di tornare alla formula precedente, ovvero senza teste di serie.

La Lazio, invece, avrebbe deciso di non partecipare al torneo vista la scelta della federazione del Viareggio di far pagare una quota d’iscrizione ad alcune società mentre ad altre no.  Solo alcune squadre che partecipano alla competizione, infatti,  sarebbero state ospitate gratuitamente.

Infine la polemica che anche quest’anno caratterizza il torneo: il cattivo stato dei campi che impedisce alle squadre di giocare palla a terra e rischia di causare infortuni ai calciatori.  L’ultimo, in ordine di tempo, a polemizzare su questo tema è stato Filippo Galli, responsabile del settore giovanile del Milan, che dopo la sconfitta subita dai rossoneri contro il Psv per 2-1 si è sfogato così ai microfoni di Rai Sport: “Il campo era veramente indegno per una manifestazione del genere. Indegno per chi come noi prova a giocare a calcio e a proporre giocoCredo che la nostra esperienza al Viareggio terminerà con questa stagione. Non è una reazione a caldo per il risultato, ma non possiamo venire a giocare su questi terreni. Per noi che proponiamo gioco è assurdo, ma credo anche per il movimento giovanile calcistico italiano. Se vogliamo fare settore giovanile è impossibile farlo qui, dove abbiamo affrontato una squadra che giocava sulla palla lunga e basta. Se vogliamo davvero bene al nostro calcio – prosegue Galli-  Bisogna tutelare le squadre che propongono gioco. E invece non siamo stati tutelati nemmeno oggi. Non sono arrabbiato, sono deluso, ma non dai miei ragazzi e nemmeno da mister Brocchi e dallo staff. C’è stata una sola squadra in campo. Chi ama il calcio e ha visto al partita lo sa, il risultato non ci ha premiato. Io credo che nei settori giovanili si ragioni da prima squadra, con tutte le conseguenze del caso. Dopo possiamo lamentarci di vedere una scarsa proposta di gioco o di pochi giocatori che arrivano in alto o di partite poco piacevoli. Se vuoi giocare a calcio devi essere messo nelle condizioni di giocare e di potere fare calcio palla a terra. Oggi credo che la squadra sia stata straordinaria da questo punto di vista, proponendo con continuità gioco in mezzo a difficoltà. Oggi molto spesso si perdevano tempi di gioco per le condizioni del campo e questo non va bene. Per chi invece non vuole fare calcio formativo, questo campo va più che bene“.

Nella 66esima edizione era stato Lombardi, allora attaccante della Lazio, ed ora  in prestito al Trapani, a sfogarsi sulla propria pagina Facebook dopo l’eliminazione della propria squadra contro il National:”Si esce dal Viareggio. Una competizione condizionata da arbitraggi indecenti e senza palle che vogliono fare i fenomeni e da campi dove non si gioca neanche in terza categoria.. Competizione sopravvalutata. Una schifezza. Si torna a casa con i nervi e con una voglia di spaccare il mondo!” 

Non solo polemiche, però. Il Torneo di Viareggio ha ospitato giovani promesse diventati poi grandi campioni. Da Pirlo a Gattuso, Da Totti a Del Piero, per finire con Bryan Cristante, premiato come miglior giocatore nella scorsa edizione. C’è qualcuno che non ha avuto la fortuna di mettersi in mostra in questa vetrina, ed ora ha qualche rimpianto. E’ il ct Antonio Conte, insignito del Premio Scirea in questa 67esima edizione, che alla cena di presentazione della manifestazione spiegato:”È un Torneo bellissimo, una vetrina per tanti ragazzi. non l’ho disputato e per me questo è un rimpianto».

 

Fonte: giovaninrete.wordpress.com

Giovaninrete è un focus sul calcio giovanile e sui campioni del domani

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