AG.RF. 29.01.2015 di Giuseppe Licinio
Riverflash” – Una buona notizia per tutte le coppie di fatto etero e omosessuali. Nella giornata di ieri infatti, è stato approvato in Campidoglio approvato il registro unico delle unioni civili. Ieri dunque, nell’aula Giulio Cesare, con 32 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto, l’Assemblea capitolina ha approvato la proposta di delibera 96/2013 che prevede il “riconoscimento delle unioni civili, l’istituzione di un registro delle unioni civili e l’approvazione del regolamento”.
A dare l’ok al provvedimento, voluto dal sindaco Ignazio Marino e preceduto da mesi di polemiche, la maggioranza di centrosinistra e il Movimento 5 stelle, che erano stati i promotori. A votare contro, sono stati Ncd, Fi e Fdi e si è astenuta la Lista Marchini. Gli attivisti pro-delibera hanno festeggiato il provvedimento, esponendo un cartello con su scritto: “Roma delibera l’amore”. Ma chi potrà iscriversi al registro unico (valido per tutti i Municipi della Capitale)? “Tutte le coppie formate da persone maggiorenni e conviventi di qualsiasi sesso, italiane o straniere, e che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, che non facciano parte di un’altra unione civile e che non siano sposate, vincolo quest’ultimo che cade al momento dell’annotazione della separazione, senza quindi dover aspettare il divorzio”. L’iscrizione potrà essere accompagnata da una cerimonia – nei locali comunali solitamente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili, come la Sala Rossa – che sancirà il rilascio dell’attestato di unione civile. E sarà questo il primo passo per chi vorrà poi proseguire il cammino in Campidoglio per il matrimonio.
Tra gli emendamenti presentati, ne è stato anche approvato uno che consentirà di inserire automaticamente i matrimoni gay contratti all’estero nel registro delle unioni civili di Roma; la dimostrazione di essere conviventi da almeno un anno per accedere ai servizi ma non all’iscrizione, il permesso di soggiorno in regola se almeno uno dei due contraenti è straniero, il pagamento della marca da bollo da 12 euro come per i matrimoni civili e l’equiparazione a “parente prossimo” dei due componenti della coppia ai fini della possibilità di assistenza sanitaria . In Consiglio anche il sindaco Ignazio Marino che ha voluto essere presente per il voto finale, Nichi Vendola, leader di Sel, accolto a braccia aperte dal vicesindaco di Roma Luigi Nieri e dall’ex parlamentare e storica attivista lgbt, Vladimir Luxuria. “La Capitale ha dato oggi un grande segnale: in questa città, l’amore è uguale per tutti”. A seguito di ciò, il coordinamento Roma Pride, ha organizzato un flash mob fuori dal Palazzo Senatorio, esponendo cartelli raffiguranti dei cuori con al centro il simbolo dell’uguale a simboleggiare che tutti gli amori sono diversi ma vogliono uguali diritti. In aria sono volati i palloncini colorati a forma di cuore mentre alcuni hanno improvvisato un girotondo attorno alla statua del Marco Aurelio.
Tutto ciò mentre l’opposizione ha attaccato duramente il Campidoglio affermando e l’ex sindaco Gianni Alemanno, a tale proposito ha dichiarato: “La messa in scena andata in onda oggi sotto la regia del sindaco Marino, come già chiarito dal Viminale e dal prefetto di Roma, è un’iniziativa contro la legge, che serve solo ad illudere le persone e ad indebolire le famiglie. I consiglieri di centrodestra, quindi, ritengono che il provvedimento sia illegittimo e senza valore, in assenza di una legislazione nazionale che regolamenti le coppie di fatto e annunciano ricorsi giudiziari”.
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