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Un inverno a tutto basco!

di Valentina Riso  (AG.RF  30.11.2017)   ore 13:58

(riverflash) – Il basco è la tendenza dell’inverno 2017/2018. Da cappello maschile, entra nella storia della moda femminile negli anni ’30 / ’40 e stravolge il concetto di femminilità, diventando poi un classico negli anni ’70 / ’80 ed infine tornando di moda a periodi alterni fino ad oggi.

Può essere acquistato in tessuti più morbidi o più rigidi, più pesanti o più leggeri, dalla lana cotta al cotone, dal cachemire alla pelle. E’ una tendenza non solo della moda femminile, ma anche di quella maschile (lo hanno fatto sfilare in passerella i modelli di Emporio Armani,  Moschino, Missoni…).

Simbolo di Parigi, il basco è da sempre uno dei cappelli più famosi e riconoscibili del mondo, tornato di moda più e più volte sempre con un nuovo significato. Quest’autunno,  il magazine Vogue ha scritto “ lo troverete in quasi tutti i negozi di abbigliamento e lo vedrete indossato da molti giovani: al suo ritorno hanno contribuito in tanti, in particolare Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, che lo ha riscoperto nella collezione autunno/inverno 2016; Karl Lagerfeld nella collezione resort di Chanel presentata a Cuba; e Maria Grazia Chiuri, la direttrice creativa di Dior, che alle sfilate dell’autunno/inverno lo ha fatto indossare a quasi tutte le modelle, mentre Rihanna assisteva in prima fila portandone uno.”

Il basco è un cappello di lana coi bordi che si stringono sul capo, portato spesso inclinato di lato. In molti paesi viene considerato un tipico copricapo dei Paesi Baschi, in Francia lo chiamano béret basque, in Finlandia baskeri, dove viene invece chiamato txapela o boneta. La parola béret, da cui l’inglese beret, con cui si indica il basco, documentata per la prima volta nel 1835, viene dal latino birretum e da bearnais berret, che indicava un copricapo di lana indossato dai contadini.

Dal 400 d.C. si diffuse in tutta Europa un copricapo tondo e floscio che fino al Tredicesimo secolo aveva forme e dimensioni variabili ma che manteneva come costante il tessuto, cioè il feltro, la lana pressata. Il feltro era utile e diffuso perché molto economico, facile da realizzare e resistente all’acqua.

Dalla fine del Settecento il basco assunse un significato militare e politico: venne prima indossato, blu, dai soldati dell’esercito scozzese e poi, rosso, dai ribelli spagnoli carlisti, gruppi controrivoluzionari e cattolici che nell’Ottocento portarono avanti guerre civili per fermare le riforme liberali della regina Isabella II. In Francia, il basco blu venne indossato dagli Alpini mentre dalla Prima guerra mondiale il Royal Tank Regiment, cioè i soldati britannici alla guida dei carri armati, lo portano nero e le forze speciali americane verde, tanto che vengono ancora chiamati Green Berets. Dagli anni Cinquanta si è diffuso come un copricapo militare ed è indossato in molti eserciti e corpi speciali tra cui Cina, Sri Lanka, Ucraina, Venezuela e anche Italia.

Mentre diventava parte delle divise degli eserciti di mezzo mondo, il basco si diffondeva anche tra i rivoluzionari, come ai tempi dei ribelli carlisti: lo portavano gli anarchici italiani che andavano a combattere da volontari nella guerra civile spagnola negli anni Trenta. Fu reso un simbolo rivoluzionario dal leader cubano Fidel Castro e da Ernesto Che Guevara, che lo indossava nero e stellato.

Oltre che copricapo politico e rivoluzionario, il baschetto è anche simbolo del mondo dell’arte. Dagli anni Venti del Novecento si diffuse tra pittori, cantanti, scrittori, star del cinema e bohémien: lo portavano abitualmente Ernest Hemingway, Edith Piaf, Lauren Bacall, Marlene Dietriche, Pablo Picasso, Dizzy Gillespie, ed ebbe un gran ritorno negli anni Sessanta e Settanta grazie alla Nouvelle Vague del cinema francese e ad attrici come Audrey Hepbrun, Brigitte Bardot e Catherine Deneuve. Era ormai diventato il simbolo del gusto chic e raffinato di Parigi.

Negli anni Novanta divenne famoso quello indossato da Monica Lewinsky in una foto in cui appare con Bill Clinton. All’inizio degli anni Duemila il baschetto era però entrato in crisi e non andava più di moda: nel 2002 delle 15 fabbriche e botteghe che esistevano 40 anni prima a Oloron-Sainte-Marie, la città francese in cui veniva perlopiù prodotto, ne era rimasta solo una, la Beatex.

Col passar degli anni gli stilisti ne hanno fatto un accessorio di tendenza. Dedicato a donne glamour, frizzanti e con un tocco di bon ton, il basco fa capolino senza rinunciare ad acconciature e look sofisticati. Si può indossare anche con look casual o sportivi.

Per questa stagione invernale il basco è sicuramente uno degli accessori vintage più chic e da tenere sempre nell’armadio.

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