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UN DIVANO SUL PACIFICO: MADAM TUTT’UN’ALTRA STORIA (parte 5)

giulio e l'elefante

di Giulio Ranzanici (AG RF 23.08.2013) 

(riverflash) – La spiaggia di fronte a casa non è una spiaggia. Un conglomerato di rocce, piuttosto – pozzanghere sparse di acqua salmastra, qualche fazzoletto di sabbia melmosa incrostata di alghe. La stagione calda e l’andamento delle maree triplicano la distanza della riva del mare dalla costa. Nei mesi estivi la natura fornisce più spazio dove non poter passeggiare.

Là volle andare Madam. Quando le dissi che non si trattava di una spiaggia attrezzata – né bar, né lettini, ombrelloni, ecc. – mi costrinse a portare il mio ombrello da pioggia e la branda da campo di Billy.

Trovammo uno spiazzo sgombro di rocce e pozze, distesi la branda e Madam ne prese possesso. Si sfilò il reggiseno. I baci perugina si rabbrunarono come funghetti. Gherardo stese il suo sarong a fianco della branda e ci si sdraiò sopra. Madam lo dominava come una civetta sul palo. Madam mi ingiunse di correre a casa a prendere dei cuscini: la branda era un cesso. La guardai: un capolavoro di ricostruzioni chirurgiche eseguite a ventaglio. Solo le dita di piedi e mani erano rimasti com’erano.

Guenda aveva cambiato musica. Nothing else matters strepitava dalle sue cuffie, incessantemente. Se ne stava rannicchiata come un rospo a osservare le larve e gli insetti agitarsi nella pozzanghera come spermatozoi. La presi per mano e la portai con me. Madam lasciò fare, Gherardo sarebbe stato tutto per lei, and nothing else matters.

 

Gli strepiti da uccello ferito della piccola poliomielitica e le urla animalesche di Billy echeggiavano per tutto il Sunrise Smile con tale violenza da indurre Guenda a togliersi le cuffie.

Dici che il nostro Augustarello urla così quando lo prende in quel posto?

Così come? domandai per stimolarla a proseguire il dialogo.

Come le scimmie, disse Guenda. Però non le vedo. Dove sono?

Nascoste tra gli alberi, feci io, passandole due dita sulla guancia.

Non toccarmi. Come chiamerà il bambino?

Non avrà bambini, Guenda.

Voglio essere nonna. E Madam vuol fare la bisnonna; in segreto, però. Perché non fanno una legge che i gay possono fare i bambini?

Perché sono ignoranti, ecco perché.

Dici che Berenice mi farà nonna?

Se il pizzaiolo ci darà dentro.

Non essere volgare. Come si chiama? Me lo dimentico sempre.

Bepi. Pizzeria Da Bepi.

Berenice è in Romania, vero?

Bulgaria.

Lui è pugliese, vero?

Abruzzese.

E ha quarantotto anni, vero?

Cinquantotto.

Come te?

Come me.

Dici che Berenice tornerà?

E chi lo sa.

Però lui l’ha sposata…

Non ancora, è già sposato con la sua bulgara. Berenice è la concubina.

Con che cosa?

La sua amante.

E la moglie non è gelosa?

No, è bulgara. Stanno insieme tutti e tre, ricordi?

Da che parte dormirà Berenice?

Magari in mezzo.

Potresti parlare a Augustarello… ?

Dirgli che dovrebbe fare un bambino. Magari con una donna. O due, come Bepi.

Non gli piacciono le donne.

Nemmeno io?

Che c’entra. Tu sei sua madre. Quante pastiglie prendi al giorno, Guenda?

Diciotto. O ventisette. Mi dimentico sempre. So che è un molteplice di nove.

Un multiplo. Trentasei?

Bravo, sì, certi giorni trentasei.

Chi te le dà? Madam?

No, le prendo da sola.

E se scalassimo?

Una montagna?

Le pastiglie.

Non sono troppo piccole?

Diminuire, Guenda, diminuire.

Ventinove?

Ventisette. Ventisette oggi. Diciotto domani…

E dopodomani di nuovo trentasei, ok?

Più o meno. Mi perdonerai un giorno o l’altro?

Dopodomani ti perdono. Trentasei pastiglie e perdono anche Satana. Ma perché le scimmie urlano tanto?

Perché giocano, si divertono.

A cosa giocano?

A nascondino.

Madam non voleva. Chi sta sotto?

Fanno a turno. Un po’ per uno.

Stamattina per caso è entrato un gorilla?

Sì, Billy.

Billy è un bel nome per un gorilla. È pericoloso?

A volte, come tutti i gorilla.

Se Madam è d’accordo, me la regali una scimmietta?

Una thai?

Come?

Niente.

Vorrei una scimmietta che urlasse come quella che si sente adesso.

Zoppa?

Come?

Niente.

Me la regali o no?

Qualunque cosa, Guenda, qualunque cosa.

Domani andiamo a comprarla. Dove si comprano le scimmie?

Al mercato.

C’è un mercato delle scimmie?

C’è anche la Borsa delle scimmie, se è per quello. (Parlavo a vanvera, tanto per tenerla fuori dal suo isolamento.)

Vuoi dire che le scimmie vanno al mercato con la borsa?

Sì, e con il carrello della spesa.

E lo spingono?

No, se lo tirano dietro.

E cosa ci mettono dentro?

Uova.

E non si rompono?

Sono imballate.

E le noci di cocco?

Quelle non le comprano. Le prendono direttamente dalle palme.

Dici che una scimmietta è come una nipotina?

Dovresti chiedere a Billy.

Billy sa parlare?

È un gorilla speciale.

Andiamo a trovarlo?

Magari più tardi. Adesso sta giocando a nascondino.

Andiamo a cercarlo?

No, non lo troveremmo.

Perché?

Perché è nascosto.

Perché?

Perché sta giocando a nascondino.

Ah già, che stupida.

Tu non sei stupida.

No, lo so. Io sono intelligente. Quanto è intelligente una scimmia?

Più di molti uomini.

Messi insieme?

Sì.

E delle donne?

No so. Le donne sono più intelligenti delle scimmie.

E le scimmie sono più intelligenti degli uomini, giusto?

Giusto, Guenda.

Secondo te, Augustarello è intelligente?

Secondo me, sì.

Per me diventerà intelligente quando farà un bambino.

Ci sono un sacco di persone intelligenti che non hanno bambini, Guenda.

Ma le scimmie fanno bambini!

Scimmiottini, più che altro. Ho una proposta da farti.

Indecente?

Decente.

Andiamo al mercato delle scimmie?

Domani. Domani andiamo. Ti va se adesso ti faccio una doccia?

Calda?

Calda.

Fa caldo, la voglio fredda.

Tiepida?

Molto tiepida, quasi fredda.

 

giulioelefante

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