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TRIA: maggiore equilibrio e calo della volatilità sui Titoli di Stato italiani

AG.RF 28.06.2018

(riverflash) – L’intervista al ministro dell’economia Tria sul Corriere della Sera, rilasciata domenica 10 giugno, segna con ogni probabilità lo spartiacque fra una situazione pericolosa e foriera di volatilità e una più equilibrata, seppur a livelli di rendimento, sui titoli italiani più alta del recente passato. In sostanza, nell’intervista viene data risposta alla maggior parte dei dubbi: è stata esclusa la volontà di uscire dall’euro ed è stata circostanziata l’opportunità di sforare il deficit concordato con l’Unione Europea solo in misura relativa e con la costante ricerca di coperture. Nei tre giorni seguenti nessun leader politico ha smentito queste proposizioni di Tria e, anzi, a una specifica domanda durante una trasmissione televisiva, Salvini ha dichiarato di trovarsi completamente d’accordo con il contenuto dell’intervista. La dimostrazione che il clima sta cambiando la si vede nel diverso atteggiamento del mercato nell’acquistare titoli in asta — sia sul breve termine (Bot), che sul medio e lungo (btp) — rispetto a due settimane fa, nel pieno della crisi. Da qui in avanti riteniamo che la volatilità continui a calare, che il governo dedichi tutte le sue attenzioni al problema dell’immigrazione (poco rilevante in termini economici, molto di più in termini di impatto sui cittadini) e che, a partire dalle scadenze più brevi, gli spread tornino a calare. Reputiamo ragionevole, per il momento, uno spread tra i titoli tedeschi ed italiani a 10 anni fra i 180 e i 200 punti base. Per avere il rendimento assoluto dei Btp occorre aggiungere il rendimento del Bund, ora intorno ai 50 centesimi. Quindi un obiettivo ragionevole per i rendimenti italiani a 10 anni è poco sotto il 2,5% (ora al 2,80%). In autunno, alla presentazione della legge finanziaria, vedremo su quali nuovi livelli sarà opportuno ragionare.

…e le banche centrali

La FED si è riunita il 13 giugno e ha, come da attese, alzato il tasso d’interesse ufficiale di 25 centesimi, portandolo al 2%. Il consiglio, soddisfatto per la crescita economica che prosegue a buon ritmo e dal tasso d’inflazione che si mantiene nell’intorno degli obiettivi della Banca, ha annunciato che i rialzi proseguiranno con gradualità: ha in previsione, per il 2018, altri due ritocchi da 25 centesimi (da solo uno previsto a fine marzo).

 

Fonte: Azimut

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