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TRA LE INFINITE BELLEZZE DI SIRACUSA C’È LA CATTEDRALE

cattedrale-siracusadi Francesco Angellotti (AG.RF 11.01.2018) ore 17:42

(riverflash) – Quanti articoli ho scritto sulle bellezze di Siracusa, ma quanto ho dovuto trascurare: per questioni di spazio e per ignoranza; perché alcuni particolari meritano di essere evidenziati, mentre tante cose mi son scappate. Ma, in effetti, su una costa che offriva molti spunti estetici e sopratutto strategici, da secoli ante Cristum natum si è sviluppata una Civiltà ridente, prolifica e produttrice.

   Questa volta, invece che disperdermi in tante cose su cui non riesco a dare ad ognuna la sua importanza, vorrei incentrare l’attenzione sulla Cattedrale, attualmente dedicata a Santa Maria. Dire “attualmente” non è superfluo, perché le origini dell’Edificio sono antichissime, quando Cristo ancora doveva far trascorrere qualche secolo prima di venire a redimere il Mondo. Non c’introduciamo in discorsi che sfocerebbero nella Theologia, perché la sua venuta non è stata molto determinante riguardo al cambiamento della Natura Umana che avrebbe voluto indurre a cambiare; ma queste disquisizioni vengono affrontate sempre in modo poco chiaro e fatalista, in quanto è sempre l’Uomo che non ha accolto il messaggio.

   Senza fare, quindi, disquisizioni in proposito, che non avrebbero mai fine, ammiriamo la Cattedrale di Siracusa, che ebbe origine per volere del tiranno Gelone, che volle glorificare la dea della Sapienza Athena, alla quale venne riconosciuto il merito della vittoria sui Cartaginesi, e fu eretto un Tempio nel 480 a.C.n. Vi sono ancora tracce evidenti, perché si può ricercare, attraverso i rifacimenti, lo stile dorico: nelle colonne ed alcune strutture interne. Col trascorrere dei secoli, pensarono di trasformare i resti del Tempio in Chiesa Bizantina; così vennero innalzate mura tra le colonne e si aprirono 8 archi nelle pareti dell’antica Cella. Quindi così è iniziata la storia di questa Basilica che ha preso la funzione secondo l’imperante religione Cristiana, con dedica alla Vergine Maria. Fu il vescovo Zosimo, nel secolo successivo, che vi trasferì la sede della Cattedrale, salvandola dalla distruzione che aveva cominciato ad incalzare la sua minaccia.

   Eppure la Sicilia sappiamo che sta ad un tiro di schioppo dalle popolazioni settentrionali dell’Africa, da cui hanno molto assorbito anche per similitudine di situazione ambientale. La cosa ha comportato che, quando la dominazione Araba si è imposta in tutto il Mediterraneo, anche la Sicilia è stata conquistata da chi, pare, adesso sembra di poter relegare ad una Storia lontana. Certo, nella Cattedrale non poteva continuare a professare la religione Cristiana, anche perché così evidente non poteva accogliere neanche Fedeli Clandestini: tipo le Catacombe dell’inizio dell’espansione in Italia. Però un edificio così sontuoso ed importante non poteva essere trascurato; la Storia è facile da intuire, lasciando quasi intatta la costruzione, ma cambiando solo le immagini che non potevano essere accettate quelle cristiane, la chiesa è diventata una Moschea. Diciamo che ha assunto la stessa funzione, ma con una diversità radicale. E la cosa è durata fino al XII secolo; ma poi, come saprete, gli Arabi sono stati rimandati entro i loro confini (il prode Rinaldo in campo… eccetera) e la Chiesa ha ripreso le sue sembianze seguendo il culto Cristiano.

   Ma qualcosa doveva cambiare, anche perché i rivolgimenti politici in Europa, se hanno allontanato i pericoli da sud, hanno assorbito quelli da Nord. Allora sono arrivati i Normanni, che hanno portato dei cambiamenti radicali anche nella Cattedrale di Siracusa. Infatti la facciata è stata messa tutta a nuovo e sono state alzate le pareti della Navata Centrale, facendo un bellissimo gioco di luci che illuminano l’Interno. Da notare è la pavimentazione in marmo policromo, con al centro lo stemma della Città: unione tra il sacro e il profano.

   La facciata di Stile Normanno, viene tramandato fosse bellissima; ma il terremoto del 1693 ha fatto cadere tutto in pezzi (la facciata; del resto molto si è salvato). Non abbiamo detto che, secondo l’usanza Cristiana, alto ed imponente c’era un Campanile: caduto pure quello. Ma, mentre il Campanile non è mai più stato preso in considerazione, la facciata è stata riedificata con cura, portando anche molta Arte all’interno. Ma come potevano rifare la Facciata? Certo non era il caso di fare una copia di quel che è stato distrutto, anche perché l’Epoca comportava l’ampliamento di generi diversi; quindi la nuova veste della Basilica ha visto una nuova forma verso la metà del ‘700, rifacendo la forma ad una quinta teatrale, oltrepassando lo stile bizantino. Così si è imposto lo stile Barocco, quello siciliano in particolare che è molto caratteristico, che ben si abbina a quello Rococò: due generi che vanno a braccetto. Ma dovreste vedere quanta imponenza si erge con Enfasi!

   Fanno bellissimo contorno 2 statue di marmo di San Pietro e Paolo, eseguite dal palermitano Ignazio Barabiti. Bellissimo l’effetto chiaro\scuro che mostrano le colonne con capitello corinzio nella facciata barocca, che a confronto fa la parte dell’Arte innovativa. Torna l’influenza reale nel Governo Ecclesiastico in un Frontone Curvilineo al centro, in cui appare uno stemma con l’aquila reale, all’epoca di Carlo III di Borbone; che aveva bisogno di mostrare il suo comando in Sicilia, perché sappiamo bene quanto è costato il dissidio nel Regno delle 2 Sicilie tra “il continente” e l’Isola, seppur vicinissima.

   Bellissimo notare nell’Ordine Superiore la pietra calcarea della Vergine Maria, a cui la Cattedrale è dedicata. Ma molto importanti, oltre che artisticamente anche per motivo fideistico, la statua di San Marciano, che è stato il 1° vescovo di Siracusa, e Santa Lucia, che è la protettrice della Città, emblema sacro eccezionalmente mistico.

   Se vogliamo dare un attimo uno sguardo alle Cappelle dentro la Cattedrale, appare quasi lineare la grossa divergenza tra le Colonne doriche che proseguono con marmi e stucchi barocchi: che mostrano le Cappelle di Santa Lucia e del Santissimo Sacramento; sono conservate in un sacello in bronzo le reliquie di Santa Lucia. Oltre a soffermarci sulla devozione che viene rivolta alla Protettrice di Siracusa, son da notare gli affreschi che dispongono un elegante ciborio eucaristico, opera di Luigi Vanvitelli. Ma in fondo alla navata appare una contesa tra le Arti, che ha dato ragione alla Cappella del Crocefisso, che ha sostituito l’abside bizantina e 3 colonne del tempio greco, che sono state demolite. Non si può giudicare, perché non si può fare  un confronto; ma se questo Crocefisso lo mettevano in altro posto, avrebbero salvato qualcosa d’artisticamente importante.

   In una piccola cappella laterale, appaiono i monumenti sepolcrali dei vescovi di Siracusa e quella di San Zosimo, molto venerato nella città; tanto che per fare il loro emblema, è stato dato l’incarico ad Antonello da Messina, che forse avvertiva anche l’influenza che il Santo rifletteva nella zona orientale della Sicilia.

   Sull’altare, maestosa la natività della Madonna; l’autore non è certo, ma per lo stile è stata attribuita a  Giacinto Brandi. Altre 2 opere scultoree, rappresentano i santi Pietro e Paolo; sarebbero grandiosi nella loro bellezza ed espressività, ma passano in secondo ordine. Non perché non valgono, ma perché sono troppo moderni; infatti Paolo Galimberti li ha composti verso la metà del ‘900; se fossero in un Museo d’Arte Moderna, farebbero una figura grandiosa, ma immersi nell’Evoluzione dell’Arte, sembrano opere secondarie.

   Andiamo, allora, nel complesso scultoreo rinascimentale, e nella navata sinistra fa sfoggio Santa Caterina, affianco alla Madonna col Bambino e, sempre presente, Santa Lucia. Visto che stiamo apprezzando l’Arte anche per il suo Valore Storico, bisogna dare il giusto rilievo, in fondo alla navata, ad un’unica abside: si può ammirare la superstite testimonianza dell’arte bizantina e normanna ammirando la Madonna della Neve, in marmo di Carrara, di Antonello Cagini.

   Abbiamo esposto, molto alla grande, l’impressione che si riceve andando ad ammirare una delle Opere Centrali dell’Arte di Siracusa. Se la descrizione sarà sembrata ricca di particolari, vorrei correggere perché invece è stata rappresentativa del poco che era essenziale.

   Perché la Cattedrale della Vergine Maria a Siracusa è talmente ricca che un ampio volume trascurerebbe senz’altro qualcosa. Perché sono affascinanti i particolari, i dettagli, le finezze, gli angoli nascosti, gli ornamenti… è un’esplosione di Magnificenza. Il particolare che mi sembra vada notato, è che la caratteristica (Barocco Siciliano) non è quella che spesso appare nelle Opere Barocche; ovvero, che bisogna concentrarle per apprezzarle, perché nell’insieme è una Valanga Schiacciante che disperde il particolare del Bello. Invece a Siracusa, anche se tanti dettagli non si sa da chi e quando siano stati eseguiti, anche se l’accostamento delle Arti inizia nella metà del ‘400 a.C.n. e termina nel ‘900. il gusto con cui le opere stanno insieme, e la linearità del discorso Artistico, rendono la Cattedrale un’esplosione Culturale Unica; una bellezza che lascia col fiato sospeso: nella sua maestosità e nell’armonia del discorso temporale.

   Anche in questo mio racconto, come gli altri che vi ho presentato sulla Sicilia, espongo solo  pochi particolari, perché ne ho trascurati tantissimi che, conoscendoli, ci si sente innalzati in un’Altra Dimensione.

   Spero solo di avervi fatto capire il mio discorso: la Sicilia, in cui si staglia l’importanza della Cattedrale di Siracusa, è un peccato se manca nel bagaglio personale: unica cosa, è andarci per vedere in prima persona; perché ogni racconto, limita il contenuto.

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