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Test Covid-19, molecolari, antigenici, salivari: facciamo chiarezza

di Simona Boenzi (AG.RF 13.10.2020)

(riverflash) – Oggi, l’alternativa al tampone più veloce ed affidabile resta il test antigenico – il cosiddetto “tampone rapido”, che il Ministero della Salute ha recentemente autorizzato in ambito scolastico per accelerare l’individuazione di nuovi casi di Covid-19. Questa soluzione tuttavia, seppure più economica e veloce del tampone “classico”, resta meno affidabile e richiede comunque un operatore specializzato per il prelievo e per lo sviluppo, sebbene questo possa avvenire anche in situ grazie a un kit trasportabile scoppio della pandemia, infatti, manca ancora un test rapido, efficace, pratico ed economico che possa sostituire il costoso e lento test molecolare – il cosiddetto tampone – e anche il cosiddetto “tampone rapido” (il test antigenico) la cui esecuzione richiede comunque competenze specifiche sin dal prelievo del campione. Un test altrettanto preciso del tampone ma eseguibile in pochi minuti in modalità “fai da te” a partire, per esempio, da una goccia di saliva, potrebbe essere impiegato di routine nelle scuole o nei luoghi di lavoro, negli aeroporti, riducendo non poco i disagi e la perdita di tempo. Al momento ce ne sono vari allo studio ma un test del genere non è ancora stato validato, anche se la regione Lazio ha iniziato a sperimentarli in alcuni contesti particolari, dove il prelievo con tampone è problematico: gli scolari fino a 13 anni di età.

Sono affidabili i test rapidi antigenici? In effetti, il problema maggiore dei test antigenici – più o meno rapidi – è che, seppur di pochissimo, sono meno affidabili (80-95%) del tampone, unico oggi a vantare una sensibilità del 98% e una specificità del 99%. Una minore affidabilità significa che il numero dei positivi rilevati dal test non coincide con quello dei realmente malati. In particolare:La minore sensibilità comporta un numero maggiore di falsi negativi, persone che hanno l’infezione ma che il test non individua come positive.
La minore specificità comporta invece un numero elevato di falsi positivi, persone indicate come infette ma che in realtà non lo sono.

Ma qual è la differenza con gli altri test attualmente disponibili per rilevare l’infezione al virus? A chiarirlo è il Ministero della Salute con una circolare del 29 settembre:
 test molecolari o PCR, o più semplicemente i tamponi, che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus;
– test antigenici, che evidenziano la presenza di componenti (antigeni) del virus;
– test sierologici tradizionali o rapidi, test che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus.

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