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STATO E MAFIA, QUALI LE DIFFERENZE?

AG.RF.(Claudio Peretti). 08.03.2020

“riverflash” – É bellissimo essere nonni: i nipoti ti fanno domande interessanti ed oggi col mio nipote di 15 anni, abbiamo letto un articolo in cui si parlava di Al Capone. Lui, ovviamente, era la prima volta che sentiva questo nome e mi ha chiesto chi fosse. “Un gangster, un mafioso” gli ho risposto, per cui mi ha chiesto cosa significa essere mafiosi. “quelli che chiedono il pizzo ai negozi, ossia che si fanno pagare dai negozianti per lasciarli lavorare in pace, altrimenti, con la forza, gli bruciano il negozio” è stata la mia risposta. Quindi mi ha chiesto se fosse ancora vivo e, ovviamente, gli ho risposto che è morto da oltre 70 anni, ma che prima è stato in galera.

Conosciamo tutti l’odiosa pratica del “pizzo” ma, a questo punto, che differenza c’è con le tasse che ci fa pagare il nostro stato? Quando ti rendi conto che le tasse che ti chiedono di pagare non servono solo per fornirti servizi come la sanità, la scuola, le strade ecc, ma servono a pagare stipendi da favola ad un gruppo di parlamentari, in numero enorme, a garantire la pensione a chi ha svolto solo 4 anni il ruolo di parlamentare, ebbene, questo è come un pizzo che dobbiamo pagare al più forte per non finire in galera. Parliamoci chiaro: le tasse le paghiamo per paura, non certo con piacere per i servizi che ci vengono garantiti di ritorno. D’altronde, quando i gangster e la mafia chiedono ai negozi il pizzo, perché lo fanno? Per godere dei privilegi materiali che quel pizzo garantisce loro. E i nostri politicanti? Perché vogliono assurgere alla carica di parlamentare? Per il nostro bene? per fare quello che gli elettori chiedono loro? No di certo, lo dimostra la grande paura che hanno delle elezioni, sanno benissimo che se si andasse alle elezioni, molti di loro non sarebbero rieletti! Per questo motivo, zitti zitti, si fanno da soli le leggi per far sì che ai politici scatti il vitalizio solo dopo 4 anni, sei mesi e un giorno di legislatura. Nessun tg ne parla, tutti asserviti a questi furbacchioni!

Ma il fatto più grave è che per via delle tasse eccessive, che devono per forza essere ricaricate sui prezzi di vendita, i nostri prodotti non sono competitivi e quindi le nostre ditte chiudono per non essere più competitive. É una gran bella cosa che la nostra costituzione inizi con questa bella frase. “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro…” Ma a che serve lavorare per fare cose che poi non si vendono? Parliamoci chiaro, il primo organo anticostituzionale è lo stato, che ci carica di troppe tasse, per cui non si può più lavorare!

E poi c’è l’esempio: che esempio ci danno i nostri politici? Quello di godere di privilegi che agli altri comuni cittadini non sono concessi, come la mafia, che taglieggia i negozi col pizzo per godere di privilegi non concessi ai poveri negozianti!

Quindi ecco dove si trova un modello comportamentale simile fra mafia e politicanti: nel taglieggio e nella mancanza del buon esempio… E poi vengono a chiederci di avere fiducia nelle istituzioni: noi la fiducia la diamo a chi ci dà il buon esempio!

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