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SPLENDORI E MISERIE DI GAUCCI, DAL CALCIO AI CAVALLI E DONNE

(***) – AG.RF 06.02.2020

(riverflash) – Arriva la notizia della morte a Santo Domingo di Luciano Gaucci, ex presidente del Perugia calcio e proprietario di Tony Bin, ultimo cavallo italiano a vincere l’Arc de Triomphe a Parigi. Da tempo era lontano dai riflettori, vecchio e malato. Chi aveva lavorato per lui, come Serse Cosmi, lo ricorda con commozione ripensando al tempo trascorso sulla panchina del Perugia. Morire in silenzio sembra quasi un paradosso per un uomo soprannominato «Uragano». Da Santo Domingo sarebbe dovuto rientrare in Italia dopo la latitanza, conclusa nel 2008: non lo fece. Per il fallimento del Perugia aveva patteggiato tre anni per bancarotta fraudolenta e reati fiscali, ma grazie all’indulto non ha mai dovuto scontare la pena.

Nato a Roma il 28 dicembre 1938, aveva iniziato dalla gavetta guidando gli autobus dell’Atac. Fu svelto, poi, a cavalcare l’onda andreottiana e fondò un’impresa di pulizie che chiamò «La Milanese», anche se formata da romani. Una furbata per evitare le discriminazioni dei “lumbard” che allora non amavano Roma come oggi la ama Salvini. Gaucci non era un esperto di ippica, ma sapeva scegliere le persone giuste di cui contornarsi. Affidò i suoi cavalli a un allenatore competente, Luigi Camici, morto a 93 anni lo scorso 20 dicembre che segnalò al veterinario Brotto l’acquisto in Irlanda di Tony Bin, pagandolo solo 12 milioni di lire. Doveva accompagnare in pista il più pagato Alex Nureyev, ma dopo il Gran Criterium le gerarchie della scuderia White Star vennero invertite. Insieme ai cavalli il calcio.

LUCIANO GAUCCI

Era vicepresidente della Roma l’anno che si giocava allo stadio Flaminio per l’indisponibilità dell’Olimpico. Roma e cavalli, le passioni di Giulio Andreotti trasmesse al suo adepto. Anche il calcio, non solo giallorosso, per Gaucci, che portò il Perugia dalla C alla A, per poi portarlo a disputare una semifinale di Coppa Italia e accedere alla Coppa Uefa. Per guidare quel Perugia scoprì Serse Cosmi, mentre indossarono la maglia biancorossa Materazzi, Gattuso, Grossi, Oddo e il giapponese Nakata, oltre Saadi Gheddafi, figlio del dittatore libico. Gaucci cercava di aprire nuovi orizzonti al calcio, ingaggiando un allenatore donna, Carolina Morace, a guidare la Viterbese. Non era in linea con Andreotti nella scelta delle compagne di vita, passando per Elisabetta Tulliani, che andava a scuola con i figli e oggi moglie di Gianfranco Fini.

 

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