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“Seppellimento di Santa Lucia” nella Basilica a lei dedicata a Siracusa

santaluciasepolcrosiracusa1-260x300di Francesco Angellotti (AG.RF 10.01.2018)

(riverflash) – Sono uscito dalla Cattedrale  con l’animo infatuato d’ammirazione per un’esposizione artistica, imponente ma raffinata, che ha innalzato l’Animo al Misticismo. In effetti l’influenza che è partita dal V secolo a.C.n:, si è conclusa con l’adeguamento del Loco Sacro secondo abbellimenti d’Arte Barocca Siciliana; che segue i principi impostati dal genere, che impone la grandiosità e la  sontuosità per dare il senso enfatico di cui la Chiesa aveva bisogno in quei frangenti storici; però si distingue da tutte le forme che si accomunano sotto questo genere, il settore “siciliano”; perché, rispondendo a tutti i canoni del genere artistico, in Sicilia si è voluto svolgere un discorso lineare che mostra le Opere che non contrastano, ma si offrono allo sguardo in maniera fluida, come in un discorso continuo e consequenziale.

   Con uno stato d’animo che potete immaginare, non potevo non entrare nella vicina Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, che è quasi d’angolo alla Cattedrale. La Spiritualità che infonde è completamente diversa; con un’impostazione molto più francescana, la penombra induce al punto di luce che brilla in fondo, dando il significato a tutto l’ambiente, che infonde una sensazione ancestrale.

   Però, riferendoci al nome della Basilica, bisognerebbe sapere perché è stata allestita in questo modo: qual’è stata la testimonianza della Martire Lucia?

   Scommetto che non lo sapete, perché certe cose non si sanno su pubblica piazza. Allora, permettete, ve lo racconto io: ma 21 anni in sole 2 parole, sintetico al massimo.

   Nata nel 283 da madre Eutichia, perde presto il padre, che la lascia ricchissima di beni e possedimenti. Già da giovanissima, fu promessa in moglie ad un quasi coetaneo di Nobile Famiglia. Il problema è stato generato da Eutichia, che soffriva di lancinanti dolori, e non riusciva ad attenuarli con interventi medici, allora Lucia parte e va in un Santuario per chiedere la Grazia nei riguardi della madre; ma durante la preghiera si assopisce (per non dire che entra in trance) e sogna che la martire catanese Sant’Agata, alla quale si rivolgeva, appariva per dirle che non avrebbe assolto ai desideri che lei stessa poteva eseguire da sola. Predisse anche che l’imperatore Diocleziano avrebbe terminato d’esser despota da Roma, ma che lei sarebbe morta martire. Così Lucia tornò dalla madre, e la trovò guarita. Immaginerete la devozione che colse la Giovane, che seguì le indicazioni di Sant’Agata, e cominciò a donare tutti i suoi averi, per risolvere i problemi dei poveretti a Siracusa. Ma il promesso sposo, insospettito dal suo comportamento troppo stravagante (certo autolesionista), la denunciò alle autorità romane. Così fu ascoltata dall’arconte Pascasio, ma Lucia, portando avanti la tesi che “il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”, sminuiva la pena di essere buttata tra le prostitute, e mise in difficoltà l’Arconte, che non riusciva a portare avanti i suoi principi, in quanto si trovava smentito dalla Logica di Fede della giovane Lucia. Così decise di prenderla con la forza: ma decine di uomini nerboruti, coadiuvati da un tiro di buoi, non  riuscirono a spostarla. Inorriditi dell’avvenimento, Pascasio ordinò di bruciarla col Fuoco; che quando si spense, mostrò Lucia intatta e sorridente (ma il fenomeno non è stato tramandato nella metà del 2° millennio, in cui gli eretici sono stati giustiziati col rogo); non si poteva permettere che Lucia si presentasse ancora in Società; allora fu decapitata o, come tramandato da fonti latine, le fu infisso un pugnale in gola. Certo, a questo punto morì per forza; ma solo dopo aver fatto la Comunione ed avendo predetto la fine di Diocleziano, che avvenne.

santa-lucia-siracusa-2   Proprio il particolare di Santa Lucia morta per jugulatio, è stato rappresentato da Caravaggio quando, di transito per Siracusa, fu commissionato di raffigurare la morte della Santa.

   Non potevo non fermarmi in ammirazione di uno dei più significativi quadri dell’artista rivoluzionario: nella Vita e nell’Arte. So anche che ho già scritto di quanto fosse bello ed importante il dipinto, a cui è stata attribuita la funzione d’esaltare la Santa, rappresentata nell’ultimo atto, prima della presunta salita in Cielo. Ripetere, allora, quanto ci sia da rilevare secondo il giudizio artistico, sarebbe un bis in idem superfluo; anche se forse qualcuno dei lettori non mi ha letto: ma l’escludo.

   Allora, devo confessare, mi sono messo seduto di fronte a tant’arte ed ho ascoltato quel che sentivo mi veniva comunicato. Non posso pretendere di arrivare a giudizi da critico d’Arte, né di fare sermoni giornalistici inneggiando com’è Grande Caravaggio, che ha scoperto tattiche Nuove e modi Diversi, riuscendo nell’espressione in modo Grandioso.

   Umilmente, com’è giusto, mi sono messo ad osservare quel che mi colpiva. Considerazioni evidenti e personali. Anche se va considerata una cosa. Quando Caravaggio è stato commissionato di dipingere “La Morte di Santa Lucia” era in fuga per salvarsi dall’accusa di omicidio (che aveva commesso per il futile motivo che aveva perso al gioco delle carte). Quindi, soldi servivano, ma tempo non ne aveva. Quindi ha fatto una cosa sbrigativa, che poi neanche gli ha reso molto, perché il commissionario è stato rappresentato quasi nascosto, seppur centrale, ma dietro al Sacerdote che svolgeva la sua opera Eucaristica, proveniente dalla campagna; ma tutta la storia già l’ho raccontata, basta sapere che, offeso, il Vescovo accomandatario non pagò. Però ho notato che l’unico colore evidente è il Rosso della Stola del prete che svolge l’estrema unzione; significativo, perché l’unica evidenza è il Sacro. santa-lucia-siracusa

   Mentre tutti i colori, anche se primi come i composti, sono offuscati; meglio dire, Velati; in un ambiente Oscuro, come la Morte che si celebra; mentre l’unica cosa Netta è la rappresentazione della Salvezza.

   Ma ancor di più. Tutte le figure sono rappresentate con toni e linee chiare e definite; molto espressivi, ognuno nella sua funzione; così trasmettono chiaramente l’Immagine del Dolore: sfumando verso il basso che diventa sempre più appannato. Solo la figura maschile più vicina nella rappresentazione ha nitida le sue gambe, ma non sono chiari i piedi, mentre i personaggi cominciano a offuscare i particolari da circa l’altezza della vita, in giù. Addirittura Santa Lucia, che è distesa, appare nitida e chiara fino al busto, mentre la parte inferiore che si vede, non è definita chiaramente. Tutto ciò, non con un’irradiazione dello scuro, ma plasmando le forme in modo che non si definiscono.

   Un altro fattore, è stato condizionato, forse, dal poco tempo che il Caravaggio aveva di impegnarsi sul dipinto (ci ha messo un paio di mesi). Infatti, la scena patetica e drammatica, avviene in uno sfondo scuro, in cui si definisce una costruzione, ma non in modo particolare. Certo, così si è sbrigato e non si è dovuto intrattenere nel dipingere mille particolari, ai quali sorge spontaneo anche durante l’esecuzione di dare un significato di vario genere; ma il muro dietro ha un senso nel suo complesso, con le linee e col colore, che infonde una adeguatezza dell’ambiente ad un dramma che trasla ad una dimensione Divina.

   Come detto, si nota che Santa Lucia è morta per Jugulatio, ma bisogna andare vicini per scorgere i segni sul collo del coltello che ha trafitto: che a breve distanza è evidente.

   Volete sapere un’altra (mia) impressione? Allora facciamo caso al gioco di proporzioni. Vedendo un’immagine dal vivo, lontano e vicino non hanno simili diseguaglianze. Le 2 immagini dei (presumo io) carnefici addetti all’asporto del cadavere, sono giganti; le immagini sconvolte che dietro pregano piangendo, rimpiccoliscono sempre più a seconda se stanno tra loro avanti o dietro, in modo evidente. Anche a questo a me sembra opportuno dare un significato che separa i Principi della Vita Terrena, come possono essere apparsi a Caravaggio (e non solo): l’Effetto Cruento, grande ed in primo piano; la Realtà, chiara e definita; l’Immagine del Sentimento e Spirituale, che si allontana e rimpiccolisce, pur avendo una grande presenza nell’animo, dal quale fugge… per poi morire 2 anni dopo questo quadro, mentre scappava disperato in terre sconosciute, e nessuno l’ha mai trovato.

   Ho detto troppo? Forse, ma queste sono state le mie considerazioni. Non so quanto siano rispondenti a quanto è stato rilevato dai Tecnici Critici d’Arte; ma in me l’effetto questo è stato, e forse qualcosa di esatto l’ho pure notato.

   Però, quando tornerò a Siracusa (cosa che mi auguro), se capiterà, vorrò andare ancora a vedere “Sepoltura di Santa Lucia”, perché è un’Opera che parla e dice sempre qualcosa di diverso, anche ribadendo quanto già espresso. Ma Siracusa è tanto bella, che ogni posto salutato arrende d’essere rivissuto !

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