Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

SCUOLA: AVANZAMENTI LEGATI AL MERITO E NON PIU’ ALL’ANZIANITA’ E SCATTA LA PROTESTA

scuola-elementare-alunni-generica_1737991[1]AG.RF.(MP).30.09.2013

 

“riverflash” – Gli scatti di anzianità degli insegnanti erano congelati da diversi anni e quindi si sta pensando ora, di sostituire gli aumenti legati agli anni di servizio con aumenti legati alla qualità del lavoro. Nella nota di aggiornamento al Def, il documento di economia e finanza, punto programmatico con il quale si cerca di armonizzare la politica nazionale con l’Unione europea, il governo ha quindi evidenziato, la necessità di un nuovo sistema di aumento retributivo per i docenti; questo già succede in Europa anche se il metodo più diffuso è quello misto dove l’anzianità conserva comunque la sua parte di importanza. “Stiamo riflettendo su un sistema di valutazione delle prestazioni professionali”, ha dichiarato dal governo; il nostro obiettivo è quello di assicurare una “maggiore qualità alle istituzioni scolastiche”. Il progetto avviato, andrà comunque avanti a prescindere dagli esiti dell’esecutivo Letta, proprio nel momento in cui si sta profilando il rinnovo contrattuale per i 700mila insegnanti di ruolo. Lo stesso decreto prevede corsi di formazione obbligatori per i docenti i cui alunni riportano nelle prove Invalsi risultati inferiori alla media nazionale. Ma come è stata recepita questa possibile riforma? Una riforma in grado di sostituire il merito agli scatti di anzianità, comporta innanzitutto due grandi problemi: il primo è legato alla valutazione dei criteri di merito, perché nel Def non ci sono indicazioni, il secondo, timore già esternato dai sindacati, è che questa riforma non rappresenti altro che un pretesto per tagliare risorse legate alla busta paga degli insegnanti. “La libertà di insegnamento non si può contrattare – ha dichiarato Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil – il confronto sulla valorizzazione professionale si deve fare nell’ambito dei rinnovi contrattuali con risorse aggiuntive rispetto agli aumenti salariali”, posizione rinforzata da Rino di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, il quale ha aggiunto: “se il governo vuole premiare il merito metta a disposizione risorse nuove nel bilancio dello Stato, perché gli stipendi degli insegnanti sono già ‘magri’ e i professori italiani sono considerati tra i più poveri. Il rapporto Eurydice, organismo delle Commissione europea, appena pubblicato, colloca gli stipendi italiani nella fascia bassa dei 32 Paesi esaminati. In Europa lo stipendio lordo massimo per gli insegnanti con più anzianità è generalmente il doppio rispetto allo stipendio minimo dei nuovi assunti. Ma non è così per i docenti italiani che devono arrivare a 34 anni di servizio per raggiungere il massimo stipendio. L’aumento di stipendio in Italia è molto lento nel corso della carriera e risulta molto ridotto rispetto a quello degli altri Paesi. Secondo Education at Glance 2013, il rapporto sull’istruzione dell’Ocse, un insegnante a inizio carriera in Italia guadagna 29.418 dollari annui lordi, in media, contro i 31.348 dei 34 Paesi membri dell’organizzazione. Con 15 anni di anzianità lo stipendio dei professori italiani sale a 36.928, contro i 41.665 di media Ocse.

 

Fonte: Il Messaggero

 

1 Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Una Risposta a “SCUOLA: AVANZAMENTI LEGATI AL MERITO E NON PIU’ ALL’ANZIANITA’ E SCATTA LA PROTESTA”

  1. 1

    ACNINC dice:

    This is the perfect web site for anyone who wants to find out about
    this topic. You know so much its almost tough to argue with you
    (not that I personally would want to…HaHa). You certainly put a fresh spin on a subject which
    has been written about for years. Excellent stuff, just wonderful!

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*