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SCOPRIRE QUEL CHE E’ RACCHIUSO NELL’UMBRIA, REGIONE CHE ACCOGLIE SENZA ESPORSI

visciano-torredi Francesco Angellotti (AG.RF 28.10.2017)

(riverflash) – Sono veramente attratto dalle Bellezze ricche e varie che scopro continuamente nella provincia di Terni. Bellezze Naturali ed Architettoniche; espressione di una terra che accoglie la Ricerca e le Innovazioni Scientifiche. Unico particolare, è quello che l’importanza della Cultura esplode nel Ternano, ma è caratteristica locale farla rimanere circoscritta entro l’Area della Regione. Avrete forse notato che non mi sembrava produttiva la chiusura dell’espressione Artistica, ma con un po’ di riflessione analitica, si evita così di essere coinvolti nella bufera del Commercialismo, che avvilisce i Grandi Valori che vengono pesati a seconda di quanto costano, e quindi si paga per ammirarli.

   Però, vivendo nel ternano, è spontaneo poter ammirare l’Ambiente che ci circonda; e l’ammirazione è sempre più grande, quando scopro Posti che non si è mai supposto potessero contenere un bagaglio così importante, dal valore Storico ed Artistico, ma sopratutto Umano.

   Io vorrei sapere a chi dice qualcosa il paese di Taizzano. Dubito pure che sappiate ove si trova, ma vi aiuterò collocandolo poco più a nord-ovest di Terni. Volete sapere cosa si può trovare intorno a questa metropoli? In una Natura affascinante (lontana dalle acciaierie), vi sono 3 centri che sono stati rimessi a nuovo, con un lodevole impegno verso la Cultura e la Cura dello splendore della Regione, che ha un Valore Storico e Spirituale che sarebbe importante assimilare.

   Se permettete, vi aiuto io esponendovi quanto di bello potreste venire a trovare; saranno solo 2 parole, ma dalle quali spero capirete quant’è Sublime l’Innalzamento dello Spirito.

   Con amici della Banca del Tempo, abbiamo posteggiato appena arrivati a Taizzano, e ci siamo fatti una lunghissima passeggiata a piedi, andando in posti sperduti tra i Monti, attorniati da una Natura esuberante: per fortuna in una mite giornata di Sole . Il primo posto ove ci siamo recati è la Chiesa di San Martino. Detto così, non fa molto effetto; ma sentite un po’. La sua erezione è del secolo XI, ma elaborata su un preesistente Tempio Pagano. Originariamente in unica sala, ma alla fine dello stesso secolo furono erette le 2 Navate laterali; anche se l’impressione è che, finché sala unica, fosse normale come Chiesetta; con 2 Navate, gli spazi sono piccolissimi. E’ particolare lo stile, che si collega a quello protoromanico narnese, con una Cuspide unica, mai altrove presente in questa maniera. Anche il Campanile è molto studiato: nella forma e nella posizione; nell’altare si notano ancora delle immagini di stile Longobardo nelle sculture carolinge. Però, bisogna sapere, dopo un tentativo di furto, l’originale si trova presso il Museo Eroli, la ex chiesa di San Domenico, a Narni. Quindi, al posto dell’originale, a San Martino c’è una copia: fatta molto bene. Nonostante i diversi restauri, non sono state riprodotte le immagini cancellate, che sarebbero venute delle copie più o meno disgustose; perché ove i dipinti, che ricoprivano tutta la Chiesa, non si sono potuti recuperare, il muro è liscio e bianco; conservando, però, delle tracce bellissime d’arte bizantina dell’XI secolo.

   Non lo ripeterò, ma questa sarà una caratteristica in tutti i posti che prenderemo in esame, particolare che io apprezzo molto.

santa-prudenziana   Spostandoci più vicino a Visciano, ma calcolando che ci siamo andati a piedi immaginerete la distanza, si trova la Chiesa di Santa Pudenziana. Arrivati là, quel che sovrasta è un campanile che domina l’ambiente. Si suppone, per questo, che sia di costruzione antecedente la Chiesa, eretta per la funzione di Torre di Guardia. Forse anche il piccolo Portico è stato aggiunto, perché a quell’epoca chi ancora non era battezzato, non poteva salire con gli altri Fedeli; quindi è stato studiato un particolare Nartece, al quale si poteva accedere salendo 2 gradini, il secondo dei quali è stato ricavato da un “lapis pedicinus”, un parallelepipedo con 2 incassi su cui venivano alloggiate quel che chiamavano “torcularia”, che era un particolare degli impianti nelle Ville Patrizie a partire dalla metà del II sec. a.C.n. Stupisce che nella facciata si possa scrutare il calendario perpetuo della Pasqua, per cui si può calcolare il giorno in cui si effettuerà la Festività della Resurrezione. Altri particolari caratteristici, dietro e nelle ali della Chiesa, ma è abbastanza inutile che mi metta a descrivere, perché credo di aver già fatto capire la rifinitezza dei particolari. Dirò soltanto che osservando dall’esterno l’Edificio, si inquadra uno sfondo che ne esalta il suo splendore. L’interno è ricco di testimonianze anche poco apparenti, per il discorso che abbiamo fatto prima delle mura bianche con pochi affreschi d’epoca; ma sono da notare tanti particolari, come i ritrovamenti nell’abside e nel pavimento, che sono stati realizzati con ritrovamenti da Ville Romane; ed infatti sono leggibili scolpite alcune iscrizioni sepolcrali. Ma di questa Chiesa non descriverò l’interno, anche se è particolarmente ricco; perché sarebbe troppo lungo e noioso.

   Cammina cammina, arriviamo fino alla Chiesa di sant’Angelo in Massa. Non è chiaro da che parte esca questo “Massa”, ma per Arcangelo si intende senz’altro “Gabriele”, che è un prediletto nelle Alte Sfere Celesti. Ancora una volta, è stata presa una costruzione romana per renderla un luogo di Culto. Infatti la Villa fu di tale Aurelia Felicita durante l’Epoca Imperiale, e col tempo fu donata all’abate benedettino Pietro, che lavorò tanto tra il 996 e 999, che realizzò un Monastero con attigua una Chiesa. Furono attuate importanti ristrutturazioni nel 1458 da Rodrigo Borgia, che dovette attendere non troppo per diventare papa Alessandro VI.

   Avvenne una trasformazione importante nel 1576, quando il vescovo di Narni,  Romolo Cesi,  trasformò l’edificio in sua abitazione privata; ma, modificando 2 cappelle, ne fece un Centro Studi in tante materie progressiste,: il progetto era di Gian Domenico Bianchi e le decorazioni di Michelangelo Braidi, un autore che non ha fatto a tempo ad entrare tra i Grandissimi perché morì troppo presto. Nel 1604 il Centro divenne Biblioteca, osservatorio astronomico, laboratorio, orto botanico e tipografia per divulgare tutte le scoperte.

   Da allora avvennero vari passaggi, fino al 1983 in cui la Fondazione don De Santis la realizzò come sede  dell’ “Opera Comunità Famiglia di Padre Pio”. Questo personaggio, che ha fatto molto clamore ed è stato subito-subito dichiarato Santo dalla Chiesa, è molto discusso per il suo carattere autoritario e un atteggiamento impositivo; oltre che per aver acquisito le stimmate come il Santo a cui si riferisce il suo Ordine. Però la sua Forza spirituale è indubbiamente oltre misura, ed ha lasciato un messaggio che rivolterebbe i Valori, se fosse più preso in considerazione, oltre che acclamato dalle folle.

   Però vorrei riportare la testimonianza della signora che, appartenendo a questa Famiglia che si è riunita per riuscire ad estraniarsi dalla frenesia e volgersi verso l’Amore, ci ha ospitato, aprendoci le porte con il sorriso. Ho avuto l’ardir di chiedere quali erano gli aiuti con i quali vivevano in Comunità. Mi è stato risposto che “provengono  dallo Spirito”. Certo, sarebbe molto bello si potesse, ma ho specificato come si reggesse tutto il Complesso: Arrivano da parte del Clero, dal Vaticano, forme di sussistenza, qualche contributo, come fanno? Il sorriso è stata la risposta più bella della ragazza interpellata: “Noi non prendiamo niente da nessuno; chi vuole può elargire la Carità: per quanto può e quanto vuole. Noi viviamo senza appoggi; un Orto, la campagna vicino, quel che riusciamo a fare per noi stessi, non abbiamo forme da cui dipendiamo.

    “Come era la scelta di Vita di San Francesco!” Risposta: “Padre Pio era un Francescano, a lui ci riferiamo”.

   Vi suggerisco di andare a constatare Voi quel che è chiuso in queste piccole Chiese: troverete i Resti importanti di un’epoca antica, e mi sembra ovvio che arricchirsi degli eventi storici aiuti molto a capire l’Attualità; ma sopratutto sarete presi da …  una forma di misticismo e di forza interiore, che nei Momenti di Vita della Nostra Esistenza  sarebbero un arricchimento ben maggiore.

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