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SAN VALENTINO SEMPRE PIU’ VICINO: GRANDE È IL BISOGNO CHE PORTI VERAMENTE AMORE

san valentinodi Francesco Angellotti (AG.RF 12.02.2015) ore 16:36

(riverflash) – Sempre più vive a Terni le manifestazioni che colgono come pretesto per il loro svolgimento la Festa di San Valentino. Il ricordo del martire è ancora vivo nonostante, o meglio proprio perché, sono passati 1520 anni dal suo supplizio e sono quindi facili da indurre credenze e superstizioni. Scaturiscono, queste, a valanga da parte di Organi Religiosi ed Autorità, che non riescono più a mantenere circoscritto e limitato il contesto popolare, che cerca di formulare una nuova realtà alla luce di un aggiornamento nella nuova Situazione Sociale, in cui si sono evidenziate esigenze impellenti ed incontrastabili, nella scienza e nella sopravvivenza; nonostante il tradizionale oscurantismo delle parti coordinanti l’Organizzazione Sociale, che hanno sempre ritardato vanamente di constatare l’ evidenza.

   La reazione dell’Umbria a queste fonti terribilmente conservatrici e retrograde, per quanto Rivoluzionaria, non è violenta, che distrugge quel che di opposta alla propria ottica appaia si evidenzi nel sociale; anzi. Le forme tradizionali sono ben accettate e viene offerto ricco spazio a ciò che indubbiamente fa anche piacere. Per cui è bellissimo fermarsi negli stand tradizionali, per mangiare un cioccolato composto in modo così sofisticato, che non si è gustato mai in nessuna specialissima cioccolateria; ma tante altre occasioni alimentari accompagnate da vini e liquori e tutto con un tocco di raffinatezza, alternate da stand con oggetti per la casa (dai più classici alle specialità sconosciute), ai giocattoli per i bambini. Molto interessante perdersi nelle pagine dei libri, in vendita a bassissimo prezzo; molto in evidenza i libri di cucina, d’altra parte in Umbria questa è materia di primaria importanza; tanti i libri per bambino, a cui piace divertirsi con le novelle più classiche senza lasciarsi abbindolare dalle moderne astrusità iper-mega-fanta spaziali che distruggono tutto, anche la passione e l’apprendimento; straordinario quando si arriva alla sezione di letteratura: nuovi autori che presentano nuove forme, esaltati nella ricerca e nella proposta da un’immensità di Classici, di tutti i generi, di tutte le epoche: libri bellissimi ed importantissimi che hanno fatto la Storia d’Italia, quella Vera e non quella propugnata per televisione.

   Importante l’inaugurazione di una nuova testata umbra, presso la biblioteca, ove si è presentato un nuovo giornale on-line, che seguirà la realtà sotto tutti i profili che si presenterà nella regione.

   Gli spettacoli sono tradizionali, ma belli ed interessanti, perché portano un bagaglio d’innovazione che segue la parabola culturale dell’Arte, e di questo già  abbiamo parlato sovente su questa Testata.

   Dovremo, però, abituarci alle novità che ci riserva Terni, perché sono inaspettate ma straordinarie, nella Bellezza e nel Valore. Siamo stati in tanti posti al centro della città, in cui abbiamo visto varie forme di spettacolo; ove ci siamo trovati mercoledì 11 febbraio mai, sia per il posto che per lo spettacolo.

   Presso un’amplissima sala del Centro Multimediale, abbiamo potuto vedere Alessandro Bravo al pianoforte, Alessandro Paternesi alla batteria e percussioni, Daniele Mencarelli, autore delle musiche, al basso e contrabbasso; il suono dalle varie articolazioni bellissime, adeguatissime e suonate benissimo, ha accompagnato Gabriella Compagnone nella rappresentazione: “Note di Sabbia”.

   Ma che roba è? Chi le ha sentite mai ‘sté cose? Che vuol dire ‘sto titolo? Il dubbio era normale ci prendesse, lo stupore ovvio all’esecuzione, il Fascino dell’Arte di Gabriella non poteva essere meno che straordinario. Dopo lo spettacolo, ci ho tenuto a dire all’Artista: “non posso dire Incredibile, perché ho visto, ma la tua Arte sfiora il soprannaturale”. Volete sapere di cosa si trattava? Sarà difficile spiegarlo, è un mettere alla prova la mia “ars scribendi”.

   Cercherò d’esprimermi per farvi capire; devo dire che l’impegno è arduo.

   Su una tavolozza a lei davanti, tutta bianca, Gabriella prendeva della sabbia da un contenitore a Lei vicino e buttandocela sopra, disegnando con le mani, creava figure bellissime, che venivano rappresentate all’istante su uno schermo centrale. Non si tratta di un disegno quello che è stato composto; al suon di musica, essenziale per irrorare lo spirito compositivo; venivano disegnate continuamente immagini diverse, in modo di raccontare una storia; e le immagini rappresentate, erano un continuo di disegni eseguiti sul momento con la sabbia, che dopo essere state osservate per un attimo, venivano scomposte in altre immagini, e la trama continuava.

   Quattro storie sono state raccontate: Cirano innamorato di Rossana,  Giulietta e Romeo, Cleopatra e Marco Antonio, Orfeo ed Euridice.

   Lo straordinario, oltre ad un’esecuzione musicale ottima, è stato osservare come con la sabbia si potesse disegnare immagini così specifiche e rifinite, nei particolari e nelle sfumature, nei dettagli e nei chiaro-scuro. Ripeto anche a Voi che siete arrivati a leggere fino a queste righe: non è impossibile perché l’ho visto, ma quella di Gabriella è un’Arte Unica, che assume tutta l’apparenza della Magia.

   Tanto più, che non c’è scuola per imparare a disegnare con la sabbia; non c’è tradizione, maestri, lezioni… Gabriella, autodidatta, è stata consigliata di seguire questa strada perché notata da un suo maestro d’arte, che ha capito, dalle immagini disegnate con le mani sulla sabbia, che le venivano bene. Esempio della maniera per riuscire a modellare le figure, lo ha potuto trovare solo su una cassetta in DVD incisa da altra artista… Iraniana.

   Altri al Mondo, e nella Storia, non ce n’è.

   Dopo la rappresentazione, un folto pubblico è andato dietro le quinte a fare, ammirato, i complimenti, ad un’artista che finalmente sembrava soddisfatta di poter scaricare tutta l’adrenalina repressa durante lo spettacolo. Così, dopo una bevuta, ed una mangiata con gli amici al locale di fronte al teatro, partenza per Amelia ove Gabriella Compagnone sta di casa: paese vicinissimo, indubbiamente ricco d’Arte e di Storia: scrivemmo anche di manifestazioni culturali nell’Amerino.

   Spero abbiate capito qualcosa di una Forma d’Arte di cui non v’è traccia nel Tempo e nella Storia; ma esercitata con una bravura (lo dico incredibile? no, l’ho vista, perché non crederci?) straordinaria da parte della giovine, bella e simpatica Gabriella Compagnone.

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