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ROMA, OSPEDALE SAN CAMILLO, L’ALLARME DELLA CGIL: “PRONTI A CHIUDERE IL REPARTO DI GINECOLOGIA”.

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AG.RF.(MP).29.08.2015

 “riverflash” – Da un po’ di tempo circolano voci circa la possibile chiusura del reparto di ginecologia dell’ospedale San Camillo di Roma. A lanciare l’allarme è stato il segretario generale Fp Cgil Roma Centro Ovest Litoranea, Enrico Gregorini: “Si stanno facendo sempre più insistenti le voci di una possibile chiusura del reparto dell’area Materno Infantile dell’Ospedale San Camillo, che si occupa anche di patologie Oncologiche, HUB regionale con più di 1.500 interventi nel 2014 e con una lista operatoria che prevede attese di mesi” è stato scritto in una nota. Tale reparto, è stato chiuso per il periodo estivo e, secondo il sindacalista, potrebbe non riaprire. Il motivo di ciò, andrebbe ricercato nella carenza di ginecologi ed ostetriche, anche se i numeri parlano di un reparto molto importante per la sanità del Lazio: “Nell’area materno infantile si effettuano circa 3.500 parti all’anno, 10.000 sono gli accessi al Pronto Soccorso ginecologico ostetrico (di cui il 40% necessita di ricovero), più di 8.500 le prestazioni ambulatoriali”, ha aggiunto Gregorini e non solo: L’ospedale è punto di riferimento regionale anche per la legge 194, ovvero per le interruzioni di gravidanza, con una mole di prestazioni tale da conferire al San Camillo il primato regionale per le prestazioni di alta sensibilità sociale”. A tale riguardo, nei mesi scorsi, proprio in merito all’eventualità di nominare un primario obiettore di coscienza, era scoppiata la polemica.

 

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