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ROMA, OSPEDALE SAN CAMILLO: FLASH MOB CONTRO TAGLI E TURNI MASSACRANTI

20120928_ospedale-sancamillo22AG.RF.(MP).24.01.2015

“riverflash” – Medici in camice bianco mobilitati con cartelli e striscioni per protestare contro tagli e turni massacranti. E’ andato in scena così, il flash mob, organizzato dalla Fp Cgil, davanti all’ingresso dell’ospedale  San Camillo a Roma ed è stato esposto anche un manichino in barella per evidenziare ancora di più il problema che stanno vivendo molti medici, all’interno della struttura. L’iniziativa rientra nella manifestazione nazionale #prontosoccorsoKo “Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati”? che ha coinvolto altri ospedali in tutta Italia. Molte le testimonianze raccolte dal personale sanitario del San Camillo, particolarmente significativa quella di un medico del Pronto Soccorso che, con il suo cartello, denunciava la sua ultima giornata lavorativa di 16 ore consecutive. Ma anche i “colleghi e operatori” del 118, non se la passano meglio e fanno fatica a sopportare tante ore consecutive di lavoro, senza contare le “aggressioni” sul lavoro, alle quali sono sottoposte, in particolar modo, le operatrici sanitarie donne. La protesta più veemente, è quella contro i tagli indiscriminati che “uccidono la salute, portano la sanità al collasso e privano i cittadini, di una efficace rete territoriale alternativa – ha spiegato la Fp Cgil – tanto che molti di loro sono costretti a recarsi nei pronto soccorso degli ospedali, che non hanno più posti letto sufficienti. La riduzione dei fondi e del personale ricade così direttamente su di loro, privati di un diritto, e sugli operatori, costretti a turni massacranti per mantenere i servizi”. Ma quale sarebbe allora la strategia per superare il caos dei pronto soccorso? “Occorre un impegno da parte di tutti – ha concluso Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio – il Governo deve revocare i tagli al Ssn. Nella nostra regione, sono già stati fatti 4 mld di tagli negli ultimi 5 anni. Inoltre serve la revoca del blocco delle assunzione. La Regione Inoltre la Regione, dovrebbe potenziare l’assistenza sul territorio con le Case della salute, anche per la gestione delle emergenze: in questo modo si potrebbe decongestionare la situazione delle attese. Attualmente il 15-20% dei lavoratori nella sanità pubblica del Lazio fa doppi turni massacranti e serve quindi, “.una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini affinché usino i pronto soccorso solo per le vere emergenze.

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