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ROMA NORD, ACQUA CONTAMINATA: SOTTO ACCUSA LE ASL PER LA TEMPISTICA DEGLI AVVISI

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AG.RF.(MP).17.03.2014.

 “riverflash” – Sullo scandalo dell’acqua all’arsenico nella zona di Roma nord, interviene ora anche l’Ordine dei Medici di Roma il quale ha avviato un’indagine sull’emergenza che ha colpito alcuni quartieri della zona nord di Roma. L’obiettivo è quello di capire se la salute dei cittadini possa essere stata danneggiata da una non corretta comunicazione tra l’Asl e l’Arsial, responsabile della gestione della rete idrica “sotto accusa”. A tale proposito ha parlato il presidente dell’Ordine dei Medici, Roberto Lala, spiegando che il loro compito è quello di “tutelare la salute dei cittadini e quindi non si poteva ignorare la vicenda dell’acqua contaminata”; tuttavia occorre fare ancora delle valutazioni e per il momento, si stanno raccogliendo tutti i documenti necessari per avere una panoramica completa della vicenda ed accertare eventuali responsabilità, soprattutto per quanto riguarda possibili difetti di comunicazione che possono aver causato infezioni o patologie. Ma quali rischi si corrono bevendo l’acqua contaminata? Dal tumore alla pelle e ai polmoni, ai danni a livello neurologico e riproduttivo. Per questo motivo, il Campidoglio ha firmato un’ordinanza nei giorni scorsi, con la quale ha vietato a 500 nuclei familiari di utilizzare l’acqua degli impianti di Santa Maria di Galeria, Piansaccoccia, Malborghetto e Brandosa. Ora quindi, l’Ordine dei Medici, vuole capire perché il motivo del divieto è arrivato solo 3 settimane fà, anche in considerazione del fatto che già nel giugno dell’anno scorso, la Asl aveva scritto al dirigente della direzione Opere igienico-sanitarie del Comune e all’Arsial proprie per chiedere “un provvedimento di ordinanza per gli acquedotti rurali” dato che i valori batteriologici e chimici riscontrati dalle ultime analisi erano illegali. Perché allora il divieto di consumo dell’acqua è arrivato solo 8 mesi dopo, mentre i residenti hanno continuato ad utilizzare l’acqua? Dalla giornata odierna, verranno ascoltati in procura i responsabili dell’Arsial e probabilmente anche i dirigenti della Regione che hanno avuto a che fare con la gestione degli impianti.

 

 

 

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