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ROMA: “MAFIA CAPITALE”, BUZZI E GRAMAZIO RESTANO IN CARCERE

buzzidi Andrea Pranovi (AG.RF. 29.06.2015) (ore 20,50) (riverflash) – «Lui aveva una responsabilità verso tutti i detenuti. Lui ha indicato la strada del riscatto a tutti noi e sentire trattare i migranti come merce per fare affari, mi ha fatto molto male». Lo afferma, in un’intervista pubblicata su Il Tempo di oggi, Cosimo Rega, uno dei fondatori della Cooperativa 29 giugno, parlando di Salvatore Buzzi. «Grazie al suo lavoro – continua Rega nell’intervista al quotidiano romano -, ha restituito la dignità alle persone, che hanno trovato un riscatto e non sono tornate a delinquere una volta uscite da quella “società protetta” che è il carcere. Mi auguro che Salvatore trovi la forza di fare un viaggio dentro se stesso e si riappropri dell’umiltà che forse ha perso».

Rega, che ha recitato nel film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, descrive anche Carminati: «l’ho conosciuto in carcere. Molto schivo, aveva rapporti con pochissime persone. Ma il Salvatore degli anni ’80, mai avrebbe avuto rapporti con lui». Giorni fa il Tribunale del riesame ha confermato la detenzione per Buzzi, al quale non sono stati concessi i domiciliari.

Per quanto riguarda invece il secondo filone di indagini su “Mafia Capitale”, il Tribunale del Riesame ha confermato il carcere per l’ex consigliere del Pdl Luca Gramazio. Al contrario, il collegio presieduto da Bruno Azzolini ha concesso gli arresti domiciliari al democratico Mirko Coratti, ex presidente dell’assemblea capitolina. Scarcerato e ai domiciliari anche Francesco Ferrara, il vicepresidente del consiglio d’amministrazione della cooperativa La Cascina.

Il Tribunale del Riesame ha inoltre confermato l’ordinanza firmata lo scorso 4 giugno dal gip Flavia Costantini nei confronti di Nadia Cerrito, in carcere, e di altri nove indagati per cui erano stati disposti gli arresti domiciliari. Tra questi Andrea Tassone, ex presidente del X Municipio, e Fabio Stefoni, ex sindaco di Castelnuovo di Porto.

Intanto Giovanni Fiscon, ex presidente dell’Ama, accusato di corruzione nella prima tranche dell’inchiesta, ha chiesto di essere processato con giudizio abbreviato. La stessa richiesta è stata avanzata da altri imputati, tra cui Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi.

Ad occuparsi di “Mafia Capitale” sarà anche il Copasir. Lo ha stabilito il comitato di controllo sui servizi in seguito all’audizione di Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’intelligence.

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