Rabbia e paura fra i dipendenti dell’ospedale San Carlo di Nancy

 (Riverflash) – Nella cappella dell’ospedale San Carlo a Roma, struttura nevralgica per i cittadini del municipio XVIII, dal mese di agosto i dipendenti svolgono un presidio permanente. Chiedendo aiuto agli utenti della struttura, i lavoratori hanno organizzato una dispensa e un fondo cassa, dai quali alcuni sono costretti a fare la spesa e prendere i liquidi per le uscite mensili di base. Infermieri e medici da sei mesi non percepiscono stipendio e la condizione si direbbe ufficialmente collegata ai tagli al sistema sanitario previsti dal piano Bondi, ma non è questo il punto di vista dei mobilitati. Ai dipendenti è stata infatti negata la visione dei bilanci aziendali da parte della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, proprietaria della struttura. I lavoranti sono per questo fortemente amareggiati e scoraggiati: nella lotta, come nel riferire la loro esperienza agli organi di informazione, come ci raccontano:- “Minacciano di bloccare la nostra protesta e in più danno la responsabilità dei nostri mancati stipendi solamente ai recenti cambiamenti politici. Sappiamo di condurre una lotta contro un nemico troppo potente, alla quale neanche tv e giornali hanno il coraggio di dare voce. Innumerevoli figure politiche, di fazioni disuguali, hanno promesso di occuparsi di noi. Le energie stanno finendo insieme ai risparmi, ma come comportarsi di fronte a chi saluta un flash-mob di protesta come un gruppo di preghiera?”- conclude A., raccontandoci un aneddoto riguardo una mobilitazione svoltasi in piazza San Pietro. Niente soldi quindi, tanti impegni d’aiuto, e l’attesa di una lettera di sgombero imminente.

AG. RF. 16/01/2013