Pronto soccorso del gatto: quali sono le complicazioni e cosa fare

Possedere un gatto, al di là della grande gioia che il rapporto con lui può donarci, significa anche prendersene cura, adempiere ai suoi bisogni e curarlo nel caso si ammali.

Questo animale, infatti, ha bisogno di continue attenzioni, e quindi pensare che allevare un animale significhi solo offrirgli una corretta alimentazione e una cuccia è una visione riduttiva e superficiale.

Se il vostro gatto non sta bene, se il loro comportamento è diverso dal solito, se smettono di mangiare o hanno dei veri e propri sintomi di malessere, la prima cosa da fare è portarli dal veterinario.

Se, invece, dovesse capitare un’emergenza a cui non si può far fronte con l’intervento medico specialistico, ecco alcuni consigli sulle più comuni sintomatologie del nostro amico felino e sulle prime cure da praticargli.

Avvelenamento

I sintomi di un avvelenamento sono: diarrea, rifiuto del cibo, vomito, convulsioni, bava alla bocca, respirazione irregolare, sonnolenza e pupille fisse.

Se il gatto presenta uno o diversi di questi sintomi è necessario portarlo dal veterinario che gli somministrerà una terapia disintossicante.

Le sostanze velenose per il gatto sono molteplici, tra queste: funghi, fosforo, rame, nitrato d’argento, veleno per topi, piombo, trementina, insetticidi, detersivi, aspirina, smalti.

Anche alcune piante generalmente tenute in casa possono provocare avvelenamento come la Stella di Natale, l’Oleandro, il Filodendro, il Mughetto, il Limone, la Dieffembachia.

Anche l’acqua di scolo nei sottovasi è velenosa, quindi tenete lontano il gatto.

Trauma

Può capitare che il gatto subisca un trauma di varia natura (incidente, caduta, frattura, ecc.).

In questo caso la regola principale, prima di trasportarlo dal veterinario, è quella di immobilizzarlo.

A tale scopo il padrone dovrà fare attenzione alle reazioni dell’animale che potrebbero generare aggressività, è quindi necessario non avvicinarsi mai col viso al corpo del felino.

Sarà necessario avvolgerlo con una coperta o un asciugamano, tenendo bloccate le zampe.

La seconda fase, quella del trasporto dal veterinario, deve essere effettuata poggiando delicatamente l’animale su una coperta o un telo e afferrando i quattro lembi per creare una rudimentale barella.

Se si ha il sospetto che il gatto abbia delle lesioni alla colonna vertebrale sarà bene costruire una barella rigida, con un asse di legno.

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Emorragie

Se la zona interessata dall’emorragia sono le zampe, bisogna applicare un laccio emostatico (o, in mancanza, un fazzoletto) che andrà allentato ogni cinque minuti per qualche secondo.

Quindi, è bene portare l’animale dal veterinario. Nel caso non si possa portare subito l’animale dal medico, bisogna irrorare la ferita con acqua ossigenata e cospargerla di polvere cicatrizzante, bendando l’arto senza stringere troppo.

Nel caso si tratti del naso invece, si tampona il naso con una garza in modo che il sangue non resti coagulato e non ostruisca la respirazione, e si porta l’animale dal veterinario. Non bisogna inserire nulla nelle narici del gatto.

Orecchie: si disinfetta la parte con acqua ossigenata, quindi si fascia la testa dell’animale avendo cura di applicare del ghiaccio in prossimità delle orecchie. L’intervento del veterinario è basilare.

Fratture

Può capitare che il micio si rompa un arto, scivolando da un’altezza molto elevata.

In questo caso è bene immobilizzare l’animale dolorante con una coperta o un asciugamano, in modo che non graffi.

Se la frattura è esposta, cioè se le ossa fuoriescono, bisogna irrorarla con acqua ossigenata e coprire, ma non fasciare, con garze sterili. Quindi è necessario portare l’animale dal veterinario.

Se la frattura è interna, in questo caso, l’arto presenterà rigonfiamenti e tumefazioni, è bene avere l’accortezza di immobilizzarlo con una stecca o con del cartone fasciando con garze sterili e senza stringere troppo, prima di portarlo dal veterinario.

Nel caso si sospetti una frattura alla colonna vertebrale bisogna trasportare subito il gatto su una base rigida dal veterinario.

Iniezioni

Dopo aver riempito di farmaco la siringa sterile, si passa un batuffolo intriso di disinfettante sulla parte.

Con due dita si solleva la pelle dei fianchi o della groppa dell’animale e si infila l’ago parallelamente al corpo del gatto.

A fine iniezione si massaggia delicatamente la parte, che apparirà provvisoriamente gonfia.

Pillole

Se la pillola non è tanto grande può essere infilata in una pallina di carne trita o di formaggio.

Un altro metodo è quello di sbriciolarla e mescolarla a una piccola quantità di pappa nella ciotola (nel caso abbiate altri gatti, teneteli provvisoriamente lontani).

Altrimenti, se l’ingestione attraverso il cibo è impossibile, si può dargliela direttamente. Si apre la bocca del gatto e gli si tiene la testa alta.

La pillola andrà inserita nella gola e si chiuderà delicatamente la bocca, tenendogliela serrata e massaggiandogliela affinché deglutisca.

In commercio esistono dei farmaci in pasta da applicare sulla zampa dell’animale o da mescolare nella pappa.

Ustioni

Se le ustioni sono leggere si applica una sacca con del ghiaccio sulla parte o si irrora per parecchi minuti con acqua fredda.

Se le ustioni sono profonde si irrora l’ustione con acqua sterile e si benda senza stringere con garze sterili prima di portare l’animale dal veterinario.

Fonte: mybengals.it