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OGGI, 14 APRILE 2018, PRESSO IL TEATRO VILLA PAMPHLI , LOF THEATRE PRESENTA I GRANDI GIALLI DEL CALCIO

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AG.RF.(redazione).14.04.2018

uno spettacolo di e con Sebastiano Gavasso e Martina Galletta Tratto dall’omonimo libro di Francesco Ceniti – ingresso 7 euro

“riverflash” – Il calcio è un gioco ma anche un fenomeno sociale.Quando miliardi di persone si preoccupano di un gioco, esso cessa di essere solo un gioco.

Simon Kupe.  Il calcio dunque come cartina tornasole delle contraddizioni, dei problemi, degli entusiasmi, dei sogni e degli incubi della società e della cronaca italiana. Uno spettacolo sul calcio che va al di là del calcio, uno spettacolo sul tifo che va al di là del tifo, uno spettacolo di cronaca e denuncia che va al di là della cronaca e della denuncia.

Si parte con la morte di Gigi Meroni per mano del suo più grande tifoso, si passa per il primo incontro, assolutamente ed inequivocabilmente di firma italiana, tra la giustizia ordinaria e quella sportiva attraverso il genio, lo stile, la classe e la scaltrezza di Peppino Prisco, ancora prima che il calcio incontrasse la farmacia e partorisse la Viola maledetta di Carlo Mazzone degli anni ’60 e la Maggica Roma del Mago Herrera, tristemente legate alle morti (tra gli altri) di Bruno Beatrice e Giuliano Taccola.

Magica sarebbe dovuta essere la festa per la promozione in serie B della Samb allo stadio Ballarin, ma un incidente maledetto rese il paradiso rossoblu un inferno rossofuoco. Nel paradiso rossoblu del Taranto segnerà per sempre Erasmo Iacovone, il bomber indiscusso, bandiera eterna ed eternizzata, scomparso sul più bello per un tragica fatalità.

Fatalità di cui non si può e non si deve parlare nella vicenda che chiude lo spettacolo: la storia di un numero otto che diviene suo malgrado protagonista di un Otello moderno a parti invertite, fatto di gelosie, possessioni, silenzi, onorabilità e onore, amore e odio, Maserati bianche, camion rossi, cuori di lupi rossblù di una Cosenza vittima e carnefice di sé stessa che chiede e pretende verità e giustizia per Denis Bergamini.

Note di regia

Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Pier Paolo Pasolini 

Il calcio è un gioco di numeri, partiamo dunque da un numero: il quattro. Questo spettacolo nasce e si sviluppa a quattro mani: quelle di un attore e autore che è anche giocatore, e tifoso e quelle di un’attrice e autrice del tutto esterna al mondo del calcio. Questo mix ci è sembrato il modo migliore per sviluppare un testo che mettesse l’umanità al centro delle vicende narrate, sottolineandone l’eccezionalità o l’assurdità, gli errori e le virtù terribilmente umane presenti in ciascuna di esse.

Lo spettacolo intende raccontare anche i cambiamenti, le aspirazioni, gli sfoghi, le frustrazioni della società italiana dalla fine degli anni ’60 alla fine degli anni ’80. Se i punti di contatto di quell’Italia con quella attuale continuano ad essere molti, forse troppi, anche le differenze da un punto di vista mediatico, comportamentale e comunicativo sono indiscutibili. Uno dei punti di contatto fondamentale è rimasto il gioco del calcio: odierno “oppio dei popoli” e fenomeno sociale e culturale fatto di sport, cronaca e vita reale.

Sul palcoscenico, supportati da una scenografia essenziale e da contributi multimediali, un attore ed un’attrice interpretano i protagonisti delle storie e ne incarnano i tanti colori, i tanti dialetti, le emozioni, i silenzi. Ridono, piangono, narrano, tacciono, urlano, esultano, maledicono, amano, odiano. Muoiono. Giocano.

la compagnia LofTheatre.

Ci siamo conosciuti nel 2014 durante l’allestimento dello spettacolo Arancia Meccanica del teatro Bellini di Napoli. Nel maggio dello stesso anno abbiamo fondato la compagnia LofTheatre. 

Sebastiano Gavasso, attore e autore. Formatosi alla Scuola Internazionale di Teatro di Roma e al PAC – Perth Actors Collective di Perth, Western Australia. Tra i fondatori delle compagnie Loftheatre, Les Enfants Terribles e Cattive Compagnie, con cui produce e interpreta gli spettacoli I grandi gialli del calcio, D5 Pantani, Toghe Rosso Sangue e Horse Head ( vincitore del Roma Fringe Festival e ospitato al New York Fringe Festival). Menzione speciale all’ International Film Festival di Guadalajara, Mexico, per la docu-fiction Born in the U.S.E. di Michele Diomà. Nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna e nelle produzioni del Teatro Bellini: Arancia Meccanica e Il giocatore per la regia di Gabriele Russo. Ha lavorato inoltre con Laura Morante, Francesco Rosi, Cosimo Alemà , Massimo Bonetti, Damon Lockwood e Mark Storen.

Martina Galletta, Martina Galletta è un’attrice, cantante e autrice milanese di 30 anni. Si diploma nel 2008 alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e lavora tra gli altri al Teatro dell’Elfo, al Piccolo Teatro di Milano, con Giulia Lazzarini e Andrea Jonasson, al Teatro Bellini di Napoli, al Teatro Argentina e al Teatro Eliseo di Roma. Tra le esperienze cinematografiche e televisive “I baci mai dati” di Roberta Torre, vincitore del Premio Brian al 67esimo festival di Venezia, Don Matteo 10, Un Passo dal Cielo 3, Il Paradiso delle Signore 1 e 2. È nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione e ha collaborato negli anni col teatro Bellini nelle produzioni La Ciociara, Odissè, Some Girl(s), Arancia Meccanica, Il Giocatore. Nomination come miglior attrice drammatica al Golden Graal e vincitrice del premio Landieri come miglior attrice.

Francesco Ceniti, giornalista. Lavora dal 2003 a La Gazzetta dello Sport, dove ha seguito in particolare lo scandalo Calciopoli e quello più recente del Calcioscommesse e si occupa, tra l’altro, di arbitri e moviole. Ha pubblicato diversi libri tra cui il romanzo I cassetti perduti (2004) , il saggio Un carcere nel pallone (2008, finalista al Bancarella Sport), e I grandi gialli del calcio (2016). E’ autore con Tonina Pantani, madre di Marco, del libro In nome di Marco (Rizzoli, 2013).    –

Teatro Villa Pamphilj – Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a,  00152 ROMA  – Orario segreteria: dal martedì alla domenica  dalle 10,00 alle 18,00 – Info e prenotazioni: tel. 06 5814176  dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it – Arrivare a teatro: BUS 870 – 982 – 44 – 44F – (e nelle vicinanze 710 e 871) FM 3 (Roma/Viterbo) fermata Quattro Venti

Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

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