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NATIONAL GEOGRAPHIC E LA SFIDA DEL CIBO AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

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di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 21.11.2014) (river flash) – Una bambina che bada alle capre sui monti in Africa, la mensa Giovanni Paolo II della Caritas a Colle Oppio a Roma, alcuni prodotti freschi acquistati in quattro mercati di lusso di Manhattan a New York quasi fossero finti e, ancora, una signora, sorridente, che coltiva cavoli in Ucraina. Sono solo alcuni dei volti del cibo, l’unica fonte di sostentamento per l’uomo. E se si parlasse di futuro anche per il cibo? Non è facile pensare che ciò che viene prodotto dalla natura debba avere una fine. E invece sì.

Gli oltre novanta scatti in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 1° marzo 2015 più che descrivere danno un segnale che ha l’aria di avvertimento: nel 2050, infatti, saremo nove miliardi di persone che dovranno essere nutrite in modo sostenibile per il pianeta. National Geographic Italia, la rivista italiana nata nel 1998, vuole documentare e far riflettere: “Food, il futuro del cibo” racconta come il cibo sia vita, ma anche come, per il suo futuro prossimo, sia necessario trovare nuovi equilibri tra risorse, alimentazione e popolazione. Oggi oltre 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione e 1,4 miliardi sono obese o sovrappeso, eppure un modo per nutrirle c’è, anche se almeno un terzo della produzione alimentare viene sprecato.

Nelle due facce della medaglia vediamo come l’imperativo delle multinazionali sia incassare, mentre nei volti dei protagonisti delle immagini in mostra nella Capitale si vedono sorrisi in perfetta armonia con il territorio circostante. La minaccia che incombe su quest’ultimo è ogni giorno sempre più ingente: dalla siccità alle troppe piogge, passando per luoghi incontaminati dove si riesce a vivere con quello che il mare regala e la terra fa nascere. Basterebbe poco per arrivare all’appuntamento del “futuro” più consapevoli di quello di cui c’è bisogno per continuare a vivere sotto lo stesso tetto.

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