NASCE IL PROGETTO PES: INTERVISTA CON ALESSANDRA MANCINI

“Lo sport e la cultura rappresentano per loro natura ambiti universali attraverso i quali le persone possono incontrarsi autenticamente” così Alessandra Mancini, Presidente dell’Associazione ASD Toukon Karate-Do, ci parla del progetto del PES (Polo Educativo Sportivo) portato avanti insieme ad altre associazioni ed enti.

Com’è nata l’idea di P.E.S. Velletri?

L’idea di realizzare un Polo educativo sportivo si è strutturata nel corso degli anni, recependo le necessità e i bisogni degli associati della nostra associazione sportiva particolarmente concentrata sulla pratica delle arti marziali giapponesi. Rapportandoci con i genitori degli atleti e confrontandoci con gli atleti adulti praticanti abbiamo avviato nel tempo incontri di informazione con esperti nutrizionisti come anche incontri di gestione delle emozioni in questo caso più specificamente per la squadra agonistica. La pubblicazione del bando da parte di Sport e Salute nella primavera del 2021 ci ha piacevolmente colpito, perché rappresentava l’occasione per dare forma e concretezza ad una idea che sentivamo dovesse prendere forma.

Cosa ha contraddistinto il vostro progetto vincitore del bando “Sport di tutti – Quartieri”, secondo lei?

Abbiamo redatto il progetto pensando al quartiere e al territorio circostante il palazzetto dello sport in cui operiamo, riorganizzando le idee insieme a coloro che sono diventati partner. Abbiamo unito e armonizzato le proposte sportive con quelle di tipo culturale. Infine, abbiamo pensato a tutti: bambini e adulti, donne e uomini, bambini e adulti con disabilità.

Cosa vuol dire inclusione sociale attraverso sport e cultura?

Lo sport e la cultura rappresentano per loro natura ambiti universali attraverso i quali le persone possono incontrarsi autenticamente. Gli sport che proponiamo nel progetto, la ginnastica artistica e il nuoto come ancor più specificamente le arti marziali si caratterizzano per il grande lavoro introspettivo che invitano a fare, focalizzando l’attenzione sulla persona nella sua globalità. Vale cosí anche per tutte le proposte culturali che rispondono sempre al bisogno di conoscenza e allo stupore dell’incontro con il nuovo. Con questa premessa, l’inclusione sociale viene ad essere il risultato di tutti questi processi ed occasioni di incontro in cui l’altro è accolto nella sua unicità.

Come sarà strutturato il programma?

Il progetto del polo si avvia ufficialmente sabato 4 giugno con un evento che rappresenterà l’inaugurazione prevedendo un incontro sui corretti stili di vita, alla presenza delle istituzioni, di tutti i partner del progetto e ovviamente del Toukon, la società capofila che rappresento. Poi, proseguiremo con 4 settimane di centri estivi per bambini a partire dai 6 anni che si avvieranno il 13 giugno per concludersi l’8 luglio. E poi, dopo la pausa estiva, un intero anno di attività sportive e culturali, animeranno i locali del palazzetto e non solo il parterre in cui abbiamo allestito il dojo per le arti marziali. Abbiamo pensato anche a diversi eventi culturali che nel corso dell’anno possano puntare l’attenzione su temi di grande importanza quali il supporto all’apprendimento didattico e sportivo e al fair play. Infine, ancora eventi in alcune domeniche che offriranno occasioni di rigenerazione. Il progetto si concluderà il primo giugno del 2023.

Cosa si aspetta da questo progetto?

Il mio desiderio più grande sarebbe quello di veder continuare tutte le attività che realizzeremo in questo anno in cui metteremo in rete tutte le attività sportive e culturali che caratterizzano le associazioni partecipanti. Mi aspetto che questo PES rappresenti per tutti l’occasione per una nuova partenza al termine di questi due lunghi anni, nel corso dei quali sono venute a mancare occasioni significative di incontro e formazione.