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Musiche volte al festeggiamento presentate da Ensemble Musae Jovis

di Francesco Angellotti (AG.RF 06.01.2020)

(riverflash) – Le Feste Natalizie ogni anno inducono alla Pace. Ogni persona, cosciente della propria condizione sociale, si pone il proposito di adeguare la propria esistenza alla Pace ed all’Armonia di tutto il Mondo; infatti appare evidente che se tutti si adeguassero con rispetto alle funzioni altrui, la situazione assumerebbe l’indirizzo verso l’Amore in tutto il contesto Sociale.

   Le intenzioni a questo proposito sono reali, tutti le propongono e ci credono, arricchendosi del proposito d’espandere la propria personalità nella Disponibilità.

   Poi viene l’Epifania e tutte le Feste le porta via.

   Quando ci si reimmedesima nelle strutture che si sono appena lasciate, per un breve periodo di vacanze, non si può uscire dai legami che condizionano la Società che abbiamo creato. Le intenzioni di cambiamento sono state importanti per far immergere nell’illusione d’essere stati dalla parte della Ragione; ma purtroppo è un discorso strutturale quello che ci lega alle scale di Valori stabilite.

   Sembra tutto messo da parte, fino alle prossime festività in cui si ripresenterà la circostanza in cui ci ricorderemo d’essere Uomini.

   Eppure un discorso che prescinde da questo inquadramento mentale esiste, e più è seguito con Arte, più è efficace nell’elevazione.

   Composta per qualsiasi scopo, eseguita da qualsiasi tecnico, rivolta a qualsiasi individuo che porge la sua ricezione, il fatto d’essere espressa senza parole, quindi non specificando dettagli, la Musica ha un significato Superiore; perché ha un senso di cui si arricchiscono i particolari; ma a sé, senza concettualizzare; quindi offre all’ascolto un contenuto ricco, verso il quale sarebbe giusto volgersi, se si riuscisse a comprendere.

   Per questo il periodo delle Feste di Natale è senz’altro adatto per porgersi con un messaggio rivolto alle anime che sono ricettive al messaggio

   Importante, quindi, la sera di Festa studiata da Ensemble Musae Jovis, che ha presentato musiche volte al festeggiamento, elevando l’anima con motivi che portavano una ricca carica interiore piena d’intimità.

   Il gruppo è organizzato da Giuseppe Schinaia, che assume durante i concerti il ruolo di direttore e tastierista: venerdì 3 gennaio presso il Museo Diocesano di Terni ha suonato l’Organo elettrico; insieme ad altri 10 musicisti, ha formato un Gruppo Lirico che si prepara a Giove (da notare il sottinteso col nome assunto): un paese nel ternano ricco d’Arte agreste e medioevale, in cui si vive nella grazia e la volontà d’espandersi, irradiati dal misticismo e dalla spiritualità.

   Ottima la sintonia di tanti componenti della Compagnia, compresa la cantante Floriana Carnevali, che in un ambiente ristretto ha fatto ascoltare la sua bella voce sopranile. 6 gli strumenti a corda., 3 violini, 1 viola; 2 violoncelli, e quello di Matthew Walker è stato utilizzato anche per supplire il suono del contrabbasso; 2 flauti dolci diversi tra loro; 1 fagotto.

   Inizio tipico natalizio, con” Sinfonia di Natale n°2″ di Michel Corrette (10-4-1707 – Rouen – 21-1-1795 Parigi), uno dei motivi più suonati in questo periodo, ma i 4 tempi sono stati eseguiti con un’armonia che ha messo in luce quanto sia bello il brano, al di là del motivetto “allegria” alla Mike Buongiorno.

   E’ seguita una composizione del monaco rosso, Antonio Vivaldi (4-3-1678 Venezia – 28-7-1741 Vienna), che da chierico non poteva non esaltare l’evento del Natale. Si è fatto ascoltare un brano in cui il compositore ha trasmesso tutta la sua Arte, “Concerto per violoncello ed Archi RV 401”; la musica del monaco Rosso lo ha contraddistinto tra i più illuminati della sua Epoca, ricercato ed onorato dalle corti più ricercate d’Europa, il massimo dell’ambizione artistica che si trovava a Vienna ove era un pilastro; pur terminando la vita povero e dimenticato, non volendo seguire la corrente intrapresa dalla sua modernità, che diventava sempre più facile musichetta, non più che orecchiabile.

   I tre tempi per “Concerto per violoncello ed archi RV” sono stati una preparazione per l’assolo di Cristiano Bellavia al violoncello,che ha esaltato tutti i presenti, che si son sentiti  tutti infatuati dalle note trascinanti e coinvolgenti,  sembrando che il violoncello donasse ai presenti una carica enorme.

   E’ tornata la soprano per far ascoltare l’aria dalla “Cantata BWV82 “Schlummert ein” di Johann Sebastian Bach (1-3-1810 Zelazowa in Polonia – 17-10-1849 Parigi). Se andiamo per il sottile, questo autore non era di religione cattolica, educato al protestantesimo e c’è chi adombra fosse aderente a sette esaltate. Per cui riproponiamo il discorso introduttivo, che presenta il periodo delle Feste Natalizie come evento in cui si superano le divisioni, perché si rispettano tutte le diversità. Allora si può solamente rimaner rapiti da chi ha svolto composizioni così belle, tanto da essere esempio per tutti i suoi posteri musicisti, presentando l’armonia dell’esaltazione del sentimento.

   Conclusione dei Canti di Natale con Arcangelo Corelli (7-2-1653 Fusignano – 8.1.1713 Roma), di cui è stato eseguito il “Concerto Grosso per la Notte di Natale”. In effetti si tratta di un elaborato di musiche tradizionali composte per l’occasione, che nel periodo divulgavano tra la popolazione, e Corelli le ha coordinate; musiche caratteristiche del Natale, languide ed armoniose.

   Ci si è lasciati sprigionando lo spirito d’allegria, di cui in questo periodo ci si sente infusi nell’animo: di John Francis Wade (1711 in Inghilterra e non so di più – 16-8-1786 – Donai in Francia), la soprano ha intonato il classico canto natalizio “Adeste Fideles”, che è stata presa come simbolo dal pubblico, che ha partecipato, cantando l’ultima strofa associandosi all’ Ensemble.

   Aspettiamo che i classici discorsi d’occasione, pur esposti con la massima intenzione ma sempre circoscritti nelle esigenze di un breve alone temporale, vengano resi effettivi da chi li ha pronunciati.

   La presidentessa di Tempus Vitae Stefania Parisi, che ha organizzato questo applauditissimo concerto, ha presentato il prefetto Andrea Sensi, il vice sindaco di Terni assessore alla cultura Andrea Giuli e don Salvatore Ferdinando, arcivescovo di Narni; hanno esposto ognuno le loro intenzioni ed i propositi, presentando le necessità per riorganizzare la situazione, che grava in difficili condizioni. Certo a Terni, a Narni, in tutta l’Umbria ed in tutta Italia. Ma guardiamo quel che succede nel Mondo, dall’Iran e tutte le nazioni arabe, fino all’Australia. Il problema non è circoscritto, e non ci possiamo richiudere entro il guscio di un uovo.

 

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