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MUSICA BAROCCA A FERENTILLO, CON L’ORGANO ACCOMPAGNATO DA TROMBETTISTI

di Francesco Angellotti (AG.RF 23.08.2019)

(riverflash) – È affascinante inoltrarsi all’interno dell’Umbria, in cui una straripante natura nasconde paesi piccoli e poco evidenti, ma gioiellini in cui ci si sente avvolti dalla Spiritualità. Tanto abbiamo decantato Collescipoli, che racchiude immagini bellissimi; ma l’evento promosso da Hermans Festival ha allargato la sua iniziativa, promuovendo concerti nella provincia di Terni, non solo all’Organo, che comunque rimane la base della Musica Barocca che si suona, dando modo di sentirne l’interpretazione di grandi esecutori anche stranieri.

    Così mercoledì 21 agosto ci siamo trovati tutti a Ferentillo, minuscolo paese immerso nella Valnerina, in cui la vastità è inversamente proporzionale alla bellezza ed alla cura con cui si è assistiti nell’accoglienza. Una Pace ed una Mestizia che ammanta la selezione dei turisti, che vengono anche dalla Germania e dall’Inghilterra, come dalla Francia ed ogni altra nazione dominante, Giappone e Cina compresi. Perché la realtà con la quale si dialoga è irradiata dal discorso che esprime l’armonia dell’ambiente; e la musica che si ascolta in luoghi poetici, come l’abbazia di San Pietro in Valle, infonde gioia nell’animo; all’ascolto del “Silenzio Cantatore”.

   Son venuti dalla Germania gli strumentisti che hanno presentato la Musica Barocca, e la loro estrazione è consona al genere.

    All’Organo si è seduto Johannes Skudlich, che ha avuto sotto le sue dita uno strumento composto dal giovane Pier Paolo Pallotti, che ha dato forma allo strumento nel 2015; bellissimo e completo, con la sua leggerezza è adatto al trasporto in posti così nascosti come l’Abbazia di Ferentillo. Diversamente da come avvenuto nella Collegiata di Collescipoli, dato che tra l’altro a Ferentillo eravamo tutti all’aperto, sono arrivati 2 trombettisti per dar via ad un trio. Lukas Gothszalk era accompagnato da Dominique Bodart, che ha dovuto sostituire l’impossibilitato Morgan: di cui ci dispiace per accaduti imprevisti, ma la sostituzione ha messo in luce due ottimi interpreti; infatti le 2 trombe, moderne di fabbricazione per cui molto rifinite, sono state suonate con un’armonia e adeguatezza nei Tempi veramente lodevole.

   Come introduzione, è stato ricordato dal conduttore dell’Associazione che con questi appuntamenti, presso i luoghi più significativi ed intimi della campagna umbra, si vuole valorizzare il contenuto Storico – Culturale della zona, attraverso il messaggio che viene raccolto dalla Musica Barocca. Inoltre tutti i presenti potranno recarsi agli ultimi concerti della ormai più che ventennale serie, apprezzando che l’Organo di Monterivoso del ‘700 è stato recentemente restaurato per ascoltare la sua bellissima musica; come quello di Scheggino, sempre del ‘700, che ora potrà intonare le più ricercate melodie.

   Dopo questa introduzione, parliamo del concerto. Dedicato alla “Musica Barocca”, un esordio non poteva essere più ad effetto che con Antonio Vivaldi; infatti tanto è già stato suonato nei trascorsi concerti, e non staremo a ripeterci nelle poche parole di presentazione che ci riserviamo ad ogni articolo; trasmetteremo solo della nostra Felicità che un Autore così Geniale, dopo esser stato dimenticato e finita la carriera nascosto da tutti, dopo aver ricevuto Osanna nelle più alte Corti d’Europa (basta dire a Vienna), ora è l’emblema di un’Epoca, e brilla per i suoi studi e le innovazioni, che gli fecero superare il limite rendendolo un “incompreso”.

   Con Vivaldi (1678 – 1741) è iniziata la serata ascoltando il” Concerto in Do per 2 trombe ed Organo”, un brano lezioso in allegro – andante – allegro, ove la caratteristica dell’Autore si mostra con tutta la sua leziosità, anche nei tempi più trascinanti.

   E’ seguito il primo che ha visto la luce al Mondo, Samuel Scheidt, che il 3 novembre 1587 vide si presentò ad Hesse, ove terminò la sua presenza il 24 marzo del 1654. È uno dei più grandi musicisti del XVII secolo, che esegui importanti studi di organologia, per cui riuscì a modificare uno strumento che gli fu sottoposto. Era una persona che non aveva paura nel mostrare la sua bravura, tanto che sostenne una sfida alla tastiera, nonostante che a quell’Epoca non era consuetudine. Durante la Guerra dei Trentanni non si volle allontanare da Hesse, e rimase a svolgere lavoretti di routine, oltre a ricerche didattiche. Nel 1624 scrisse sul pentagramma spartiti per Organo e Clavicembalo, cosa che per allora era una innovazione. Ebbe la carica di Director musices, anche se traversie politiche gliela fecero perdere, Nel 1644 stampò 70 sinfonie, in cui erano scritte opere per Organo e Corali di Musica Sacra, oltre a composizioni a Cappella e Basso Continuo. Morì povero e di stenti, ma la sua composizione rimase un pilastro fino all’introduzione della nuova corrente di Bach, che cambiò lo stile. E’ stata fatta ascoltare una dolcissima introduzione a “Variazioni sopra una Gagliarda di John Dowland”, in cui la melodia arriva a ritmi molto impetuosi, anche solo con l’Organo.

   Respiriamo aria italiana con Petronio Franceschini, che nato a Bologna il 9 gennaio 1651, ebbe vita fino al 25 gennaio 1681, ove una polmonite lo portò via a 29 anni quando risiedeva a Venezia. Da violoncellista e compositore, studiò anche a Roma, e fu uno studioso della tromba, anche accompagnata. Nonostante le sue poche Opere, di cui la 6° non è riuscito a terminare, è molto stimato  per il discorso che riuscì ad intessere tra gli strumenti. Infatti, ascoltando la “Sonata in Re per due trombe ed organo”, sono molto coinvolgenti le tematiche intessute tra i due strumenti.

   Torniamo in Germania con Johann Kaspar Kerll, che nacque il 9 aprile 1627 a Adorf\Vogti e dovette andare fino a Monaco per cessare nel 13 febbraio 1693. Assorbì subito l’amore per la Musica dal padre organista, e cominciò a comporre già all’età di 5 anni, cioè prima di scrivere. Studiò molto seriamente a Vienna ed anche a Roma, ove si sposò una volta abbracciata la religione Cattolica. Però visse tra Vienna e Monaco, ove compose molte Opere con musica vocale religiosa, oltre a componimenti liturgici. Tornò a Vienna, ove si salvò dai Turchi a cui dedicò la composizione: “Messa in fletu solatium”.Sua specialità, erano polifonie vocali sacre. Fu anche un ottimo maestro per molti allievi e la sua corrente influenzò Bach ed Hendel. Solo per Organo, è stata fatta ascoltare “Passacaglia per Organo”, un brano tra il mistico e l’elegiaco, che d’improvviso cambia tono ma resta alta l’aspirazione al Divino.

   Ultimo autore in programma, l’Italiano Francesco Onofrio Manfredini, che iniziò e terminò a Pistoia tra il 22 giugno 1684 ed il 6 ottobre 1762. Iniziò studiando violino e composizione a Bologna, ma imparò così “alla grande”, che fu maestro del principe di Monaco. Tornò a Pistoia per assolvere al compito di “maestro di cappella della cattedrale di San Filippo”. Dei suoi tanti figli, Vincenzo fu importante compositore e trattatista, mentre Giuseppe fu sempre compositore, ma anche castrato (probabilmente impegnato come voce bianca ). Purtroppo molte sue Opere son andate perdute, come gli Oratori, ma si son salvate qualcuna tra le Opere Vocali. Il suo “Concerto grosso per la notte di Natale” è stato definito di una “bellezza commovente … sopratutto l’etereo adagio”. Ascoltato il “Concero in Re per due Trombe ed Organo”, è apparso molto bella l’articolazione del 1° movimento, in allegro molto soffuso, tipico dell’epoca; breve il tempo “largo spiccato”, in cui solo l’Organo ha svolto una tematica intrigante; ma è terminato con un “Allegro” che ha elettrizzato tutto il pubblico, che a fatica è rimasto seduto al suo posto.

   I tre bravi strumentisti si sono fatti un po’ pregare per eseguire il bis; ma gli applausi lo pretendevano, e doveva esser stato preparato. Infatti si è tornati al pilastro di Vivaldi, che è una sicurezza. E’ stato eseguito il 3° Movimento, che è un discorso tra strumenti molto eccentrico, in cui l’Organo discute con le Trombe in vari toni: quando asserendo e quando contrapponendo: classico Vivaldi, ed ora ammiriamo quant’era profonda la sua proposta.

   Ci sono molte cose che si affermano, ma chi ascolta non è preparato per recepire. Ma ieri il pubblico ha capito il messaggio che trasmette la partecipazione, scherzosa ed ascetica, della musica barocca; quando si ascolta in un ambiente che di giorno dona il senso dell’ Infinito, e di notte porta l’anima sulle Stelle.

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