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Minacce di morte a Vanna Ugolini, giornalista de «Il Messaggero» a Terni

AG.RF 08.01.2021

(riverflash) – Aggressione verbale e minacce di morte per aver raccontato un fatto di cronaca. La vittima è Vanna Ugolini, responsabile della redazione di «Il Messaggero» a Terni. Limitare la libertà di espressione del giornalista è un reato grave, impedendo il diritto di cronaca, valore che appartiene all’intera comunità.

A tale riguardo è giunto in redazione un documento da parte dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, in cui si esprimeva tutta la solidarietà, da parte del presidente Roberto Conticelli e di tutta la Categoria, a Vanna Ugolini, inseguita da minacce molto gravi, per aver riportato, sul cartaceo e via Web, la notizia di una minaccia di morte, rivolta nei riguardi di un giovane ternano.

   Certo l’episodio appare molto scabroso, ma un Giornalista ha il dovere professionale di illuminare su quelli che sono i casi, che conformano l’assetto sociale delle Comunità. Certo senza esporre giudizi, perché non possono essere arrogate peculiarità proprie a Tribunali civili o penali; ma la notizia è doveroso renderla pubblica, in quanto la professione induce ad indagare, onde proporre lo svolgimento di pareri sugli avvenimenti.

   Che giustamente devono seguire il loro processo di analisi e valutazioni; ma che una Giornalista, per aver ben eseguito il suo mestiere, debba essere protetta dalle Forze dell’ Ordine, in quanto è stata raggiunta da intimidazioni, anche di morte, da parte di anonimi oppositori, appare quanto di più deprecabile possa avvenire.

   Se le parti avverse ritengono offensive le dichiarazioni, come quelle riportate da Vanna Ugolini, espongano a chi di dovere, anche via Stampa, i motivi per cui risulta non veritiero tale  riscontro; anche perché un dibattito sarebbe vanto ed onore per una Testata, che assumerebbe veramente il ruolo di esternare i pareri dei cittadini. Ma se la reazione è quella di voler azzittire chi ha scoperto manovre losche e pericolose, allora è la dichiarazione di colpevolezza, e non possono essere attestate posizioni giustificative.

   Con la solidarietà alla collaboratrice del Messaggero, espressa dall’Ordine Giornalisti Umbro, esprimo la mia solidarietà con tutta la troup di questa Testata, credendo di poter allargare questo sentimento a tutta la Categoria dei Giornalisti, che subisce troppe limitazioni per la scoperta di situazioni non regolari, tenendo presente che su carta stampata non si dichiarano Giudizi Legali.

   Giornalismo non è dichiarazione delle prove per cui si attestano misfatti, ma è espressione degli avvenimenti, che interessano l’intera Comunità..

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