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MADURO PADRONE DEL VENEZUELA, DOVE LA DEMOCRAZIA È SOLO UN RICORDO

maduro con croce(***) – AG.RF 31.03.2017

(riverflash) – In Venezuela il Parlamento conta poco, quasi nulla. Il presidente Nicolas Maduro, sebbene duramente sconfitto alle elezioni politiche del dicembre 2015, ha adesso nelle sue mani il potere politico e giuridico. Nessuno può ostacolarlo, alla faccia di una democrazia che esprime le sue scelte nelle urne. Nelle ultime votazioni politiche l’opposizione il MUD (Mesa por l’Unidad Democratica) ha conquistato 112 dei 167 seggi in Parlamento, contro i 55 conquistati dal PSUV (Partito Socialista Unido de Venezuela), il partito che sostiene Maduro. Una sconfitta schiacciante, per certi versi umiliante visto che lo stesso partito, quando era guidato da Hugo Chavez, superava il 60 per cento dei consensi. Il MUD ha i numeri per mettere mano alla Costituzione bolivariana e rimuovere membri del TSJ (Tribunal Superior de Justicia). Dalla morte di Chavez il Venezuela è entrato in una crisi pesante. L’inflazione galoppa al 1.000%, il che significa che i soldi guadagnati si svalutano continuamente. Inoltre la sicurezza è scesa drammaticamente, è pericoloso passeggiare per le strade di Caracas e chi se lo può permettere circola su auto blindate. Il popolo fatica ad acquistare farmaci e generi alimentari. Il Governo ha chiuso diverse panetterie con l’accusa, mai provata, di rubare la farina. Gli oppositori politici come Leopoldo Lopez sono rinchiusi in carcere da anni. President+Maduro+Annual+MessageMaduro, in effetti, governa come se avesse stravinto le elezioni e avesse l’appoggio della maggioranza dei venezuelani. Così, però, non è e l’opposizione minaccia di chiamare il popolo alle urne per votare la decadenza di Maduro.

Nella notte del 29 marzo il colpo di scena. Come un pugile stretto alle corde che incassa i colpi dell’avversario, Maduro trova la prepotenza per ribaltare la situazione. Il TSJ chiede al Capo dello Stato di esercitare tutte le azioni che reputa idonee per salvaguardare l’ordine costituzionale e per evitare l’ingovernabilità del Paese. Il TSJ azzera l’immunità parlamentare per i deputati dell’opposizione che potranno essere giudicati con procedimenti militari in caso ritenuti traditori della Patria. In quanto Comandante in capo dell’esercito, Maduro può istituire processi oppure chiuderli senza dover dare spiegazioni. Il TSJ ha poi assunto tutte le funzioni dell’Assemblea Nazionale, il Parlamento monocamerale che adesso non ha più poteri di controllo sull’operato del Presidente. Le decisione di rendere onnipotente Nicolas Maduro è venuta dopo che il Parlamento non approvava il progetto del Governo per la costituzione di aziende miste pubblico/privato.

In precedenza il TSJ aveva autorizzato Maduro a uscire dal CIDH, la Corte Interamericana de Derechos Humanos, e potrebbe essere un segnale per l’abbandono del OEA, Organización de Estados Americanos, da parte di un Venezuela che ha smesso di confrontarsi con il suo popolo dopo la morte di Chavez. La Carta Democratica della OEA fu firmata nel 2001 per arginare la formazione di una dittatura in Perù.

 

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