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L’UNIONE EUROPEA PROMUOVE RENZI (PER ORA….)

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AG.RF.(MP).10.04.2014

“riverflash”- Non ci sarà una manovra correttiva. E questa la notizia del giorno: Matteo Renzi si è dimostrato orgoglioso del lavoro svolto sul documento di Economia e Finanza e ribadisce ancora una volta il suo impegno primario: attuare le riforme, snellire la burocrazia e restituire al nostro paese, un equilibrio sociale. Per fare tutto ciò, egli può ora contare sull’attestato di stima e approvazione, arrivata dall’Ue e dall’Fmi che hanno però ribadito: “l’ Italia deve raggiungere il pareggio per ridurre il debito ed essere in linea con le regole; Bruxelles ha  accolto con favore le misure per i lavoratori annunciate da Roma ed ha promosso l’impegno a finanziare la riduzione delle tasse per i lavoratori con salario basso interamente con tagli alla spesa”. E’ stato quindi pienamente apprezzato dall’Europa il lavoro svolto da Renzi perché “si sta muovendo nella direzione indicata” e come dichiarato dal premier, “finalmente inizieranno a pagare, coloro che non hanno mai pagato”, con chiaro riferimento ai  manager pubblici, ai dirigenti, agli “intoccabili, che saranno i primi ad essere colpiti”. Ancora una volta è stato ribadito il concetto degli 80 euro in busta paga, proprio da questo mese, assicurati più volte dal presidente del Consiglio; ma da dove arriveranno le coperture? Innanzitutto il governo si rivolgerà alle banche e non sarà certo la prima volta, visto che dal settore finanziario, si era già “prelevato” per le coperture, durante il governo Letta. Questa decisione ha sollevato non poche polemiche, soprattutto da parte dell’Abi, dell’Ania e dei sindacati di settore, che temono ricadute sui lavoratori. Ma di questo il premier sembra non preoccuparsi più di tanto e com’è nel suo stile, va avanti per la sue strada. Le critiche maggiori, riguardo alla strategia di Renzi, arrivano però da Brunetta e persino dallo stesso Pd, per mezzo di Fassina, il quale ha affermato che il Def “sta andando nella direzione sbagliata” e anche l’ex ministro Tremonti ci ha messo il carico, affermando che “i soldi promessi sono strutturali, le entrate non lo sono”. Ora sta al presidente del Consiglio, convincere gli scettici e mantenere la stima e l’apprezzamento dimostrato dall’Unione Europea….

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