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LOCRI, CALCIO A 5: SQUADRA “FERMA” PER MINACCE, MA LO SPORT ITALIANO SI INDIGNA

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AG.RF.(MP).28.12.2015

“riverflash” – Il paesino di Locri, in provincia di Reggio Calabria, ha paura. Per questo la squadra di calcio a 5 è stata “fermata” a seguito delle minacce che si sono susseguite in tutto il mese di dicembre e così il presidente ha imposto uno stop e fatto mettere sotto scorta tutti i dirigenti della società. L’atteggiamento del presidente dello Sporting Locri,Ferdinando Armeni, è stato però fortemente criticato da tutto il mondo dello sport, in primis il presidente della Fgc Carlo Tavecchio, il quale ha dichiarato. “Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà, il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi attraverso la minaccia non vuole si faccia sport. Esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa”. Idea sostenuta anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale ha aggiunto: “Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo. Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo”. E ancora da più parti si è “urlato” che “lo Stato deve intervenire e occorre scovare i mascalzoni”.  Anche il presidente della divisione calcio a cinque, Fabrizio Tonelli, si è messo a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività”. Dunque molti sono stati gli attestati di solidarietà in merito alla vicenda che ha colpito una società “esemplare” per il percorso sportivo e non solo, perché la società è anche molto attiva sul sociale con iniziative quali la donazione di un defibrillatore all’anno alla comunità o come quella delle ragazze di posare “truccate” di lividi per sensibilizzare la lotta alla violenza sulle donne. Una società che purtroppo, come ora è critto sul sito ufficiale, per il momento ha “chiuso per dignità”.

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