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LIKE ADDICTION E VAMPING: ECCO LE PATOLOGIE CHE RISCHIANO GLI “IRRIDUCIBILI” DELLA CONNESSIONE A INTERNET

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AG.RF.(riverflash).31.01.2017

“riverflash” – Iperconessione, ossia la mania di essere sempre connessi. Questa “mania”, sta diventando molto pericolosa, soprattutto per i giovani che rischiano ora patologie quali Like Addiction e Vamping, così come rilevato da uno studio dell’ Osservatorio nazionale adolescenza e condotto su 8.000 ragazzi a partire dagli 11 anni d’età. Dall’indagine, messa a punto anche in occasione del Safer Internet Day del 7 febbraio, emerge che il 98% tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale già a 10 anni. Più i ragazzi sono piccoli, più hanno avuto precocemente tra le mani i vari strumenti tecnologici, ha evidenziato lo studio: il dato rilevante è che oltre 3 adolescenti su 10 hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone direttamente nella primissima infanzia, con la possibilità anche di accedere liberamente a internet e alle applicazioni presenti nel telefono. Ma in cosa consistono queste due patologie? Il Vamping non è altro che la moda degli adolescenti di trascorrere numerose ore notturne (è questa la “conditio sine qua non”), sui social media e questa è diventata proprio un’abitudine, tanto che 6 giovani su 10, hanno dichiarato di rimanere spesso svegli fino all’alba a chattare, parlare e giocare, rispetto ai 4 su 10 nella fascia dei preadolescenti. La tendenza, che accomuna tutti i ragazzi è quella di tenere a portata di mano il telefono quasi tutto il giorno, notte compresa, fino al 15% che si sveglia quasi tutte le notti per leggere le notifiche e i messaggi, in modo da non essere tagliati fuori. (E qui sorge anche un’altra patologia legata all’abuso dello smartphone). E poi c’è il Like Addiction, ossia la continua ricerca di approvazione, che si raggiunge attraverso like e follower: per circa 5 su 10 è normale condividere tutto quello che si fa, comprese foto personali e private, mettendo tutto in vetrina, sottoponendolo alla severa valutazione della macchina dei ‘mi piace’. Per oltre 3 adolescenti su 10 è importante il numero dei like ricevuti, che accrescono l’autostima, la popolarità e quindi la sicurezza personale. Ovviamente, vale anche il contrario,tanto che il 34% ci rimane molto male e si arrabbia quando non si sente apprezzato. Tra i più giovani, l’età media dell’uso del primo cellulare, l’accesso a internet e l’apertura del primo profilo social si aggira intorno ai 9 anni. Circa 5 adolescenti su 10 hanno dichiarato di trascorrere da 3 a 6 ore extrascolastiche con lo smartphone in mano, il 16% da 7 a 10 ore, mentre il 10% supera abbondantemente la soglia delle 10 ore. Il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network, contro il 77% dei preadolescenti. Il primo è stato aperto intorno ai 12 anni e la maggior parte di loro arriva a gestire in parallelo 5-6 profili, insieme a 2-3 app di messaggistica istantanea. E come se non bastasse, 6 adolescenti su 10, hanno dichiarato di non poter più fare a meno di WhatsApp: il 99% lo utilizza ogni giorno, il 93% si scambia i compiti attraverso il gruppo-classe e il 70% chatta in maniera compulsiva, mentre per quanto riguarda i preadolescenti, ad utilizzare WhathsApp, sono il 96%.

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