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LE DIMISSIONI DI MARINO E IL FUTURO DI ROMA

Fori Imperiali: illuminati di notte entro 21 aprile 2015

AG.RF.(Claudio Peretti).10.10.2015

“riverflash” – Evviva noi, concittadini romani, alla fine ce l’abbiamo fatta: Marino si è dimesso! Ora aspettiamo l’avvento del nuovo sindaco, Roma rinascerà, i debiti del comune, dell’ATAC, dell’AMA, dell’ACEA saranno annullati. Le strade saranno pulite, non più insozzate dagli escrementi di cane. Il trasporto pubblico sarà efficiente, le lenee del metro diventeranno tre ….. e così via.. Tutto molto bello, pare la canzone di Bennato: l’isola che non c’è.

Ma siamo certi che basti cambiare il sindaco per cambiare Roma? Mi sembra di aver letto da qualche parte che i dipendenti del comune di Roma sono almeno 25 mila (65.000 secondo Il Coriere della Sera: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_dicembre_28/carica-dipendenti-pubblici-rizzo-1902677487458.shtml?refresh_ce-cp), di cui 6000 vigili. Tuttavia, prendendo per buono il numero più basso, ossia 25000, visto tutto quello che è successo solo negli ultimi mesi (e che forse è solo la punta dell’iceberg): Mafia capitale, appalti delle spiagge a Ostia, funerali Casamonica, commesse di lavori pubblici affidati ad imprese “amiche” senza procedura di gara, vigili che comprano senza scontrino nei negozi cinesi all’ingrosso, vigili che non si presentano al lavoro in massa la notte di capod’anno (ce lo siamo già dimenticato?) e così via, potremmo postulare che almeno 1/3 siano o corrotti o disonesti. Facendo una semplice divisione, viene fuori che, per mettere al sicuro Roma da questa banda di ladri, bisognerebbe allontanare, per non dire processare, almeno 8000 persone. Beh, questo non è possibile, non lo si farà mai, a meno di tornare ai tempi ed ai metodi del prefetto Mori (di nostalgica memoria fascista).

Quindi, pensandoci bene, anche se venisse a fare il sindaco uno come l’aiatollah Komeini o Savonarola, non potrebbe risanare quasi nulla con oltre 8000 dipendenti su 25000 appartenenti alla “Banda Bassotti” di disneyana memoria. E poi, vista la situazione debitoria e problematica attuale del comune, chi si metterebbe in gioco per fare il sindaco a Roma? A meno che non si cambino le regole per il licenziamento e le assunzioni del personale, potrebbe essere soltanto un utopista o uno che vuole continuare a pescare nel torbido. Quello che nessun politico ci dice è che la nostra repubblica si basa su un sacco di leggi e di regole, e sono proprio queste che ci hanno consentito questi eccessi di truffe, furti, corruzione e così via. Tutti questi dirigenti, dipendenti comunali e vigili, lavorano basandosi su queste regole, facendo i furbetti e dimostrando che “loro hanno fatto il oro dovere”..

No amici, togliamoci dalla testa che senza Marino Roma inizierà a funzionare: cambierà il sindaco, ma la mafia della capitale continuerà imperterrita a fare i suoi porci comodi. Negli ultimi 30 anni sono passati sindaci di destra e di sinistra, ma la situazione è sempre e solo peggiorata. Qui non basta un sindaco, si dovrebbe portare dietro un esercito di persone oneste, ma queste sono troppo impegnate a fare i maestri, i professori, i muratori, gli operai e gli impiegati e tutte le altre professioni non politiche né pubbliche.

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