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LE BATTAGLIE DI LETIZIA AL MAXXI

Shobha, Ritratto di Letizia Battaglia, Courtesy dell’artista

Shobha, Ritratto di Letizia Battaglia, Courtesy dell’artista

di Sabrina Sciabica (AG. RF. 25.11.2016)

(riverflash) – Per pura passione è il titolo della mostra appena inaugurata al MAXXI di Roma che include 200 tra fotografie, provini e stampe della foto-reporter Letizia Battaglia. Palermitana di nascita, ha sempre utilizzato il mezzo fotografico per una scrupolosa osservazione della realtà diventando testimone di mezzo secolo di storia d’Italia.

Si comincia, quindi, con la cronaca nera, nel periodo in cui lavorava al quotidiano L’Ora, con gli attentati che hanno scosso Palermo e i relativi processi. La stessa fotografa, modesta ma battagliera, fu minacciata per aver diffuso quegli scatti di un tempismo eccezionale e una delle lettere minatorie che ricevette è esposta qui, ulteriore testimonianza di tanta violenza.

Proseguendo ci sono i ritratti; c’è Pasolini, con cui lavorò a Milano, Dario Fo e una bellissima Franca Rame, Dacia Maraini e persino Ferlinghetti. Colpisce la spontaneità dei sorrisi complici di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, così come le foto del pittore nello studio siciliano…e ancora di più il passo rapido e sicuro di Giovanni Falcone in una piazza della sua amata città. Ci sono tanti bambini, talvolta con atteggiamento mafioso e sguardo di sfida attratti dalle armi; talvolta fragili nelle espressioni intense, dagli occhi grandi e attenti.

E poi ci sono i momenti frivoli: le feste nelle eleganti ville palermitane con l’allegria del ballo e i sorrisi delle coppie meno agiate nelle spiagge vicine alla città. Ci sono tanti bei ritratti, fieri e vivaci e ci sono i comizi e le manifestazioni a Piazza Politeama, come quella foto storica in cui uno striscione contro la guerra ci ricorda gli anni delle proteste alla base NATO di Comiso.

All’interno dell’allestimento, caratterizzato da morbide quinte e stampe fotografiche di grosse dimensioni che sembrano sospese, ci sono i video in cui la fotografa parla del suo intento: lasciare qualcosa di significativo ai posteri, come un artista lascerebbe i suoi quadri. Una sezione è dedicata a libri, saggi e riviste indipendenti, come le “Edizioni della battaglia”, nate dopo il 1992, in cui la doppia valenza del nome sottolinea la volontà di schierarsi contro i terribili attacchi mafiosi alla magistratura.

La foto-giornalista, ancora energica e combattiva all’età di 81 anni, dice in conferenza: “Fotografare non è stato fare una carriera, non è stata una storia di vanità, è stata una storia di vita; io ho vissuto, avevo una macchina fotografica e ho raccontato quello che c’era attorno a me”. E annuncia il progetto di un Centro Internazionale di Fotografia a Palermo.

Letizia Battaglia, Guttuso

Letizia Battaglia, Guttuso

In queste immagini c’è tutto: la violenza e la poesia, in una parola la vita.

Eppure non è soltanto l’incredibile capacità di cogliere il momento e di immortalare l’emozione dei soggetti fotografati che colpisce. Le foto parlano e commuovono perché sono il segno tangibile della libertà di una donna, di un’eroina che non ha paura, di una lavoratrice appassionata al proprio mestiere, che vive e ha sempre vissuto per un compito ben preciso, difendendo i valori della lealtà e della verità.

Coinvolgente e suggestiva, la mostra, altamente consigliata, è visitabile fino al 17 aprile 2017.

 

 

 

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