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L’ANNUNCIO AD EFFETTO DI RENZI: CON LE RIFORME VIA L’IMU SULLA PRIMA CASA

 Renzi-mat

AG.RF.19.07.2015 di Giuseppe Licinio

 

 

 

 

 

“riverflash” – Forse potremmo chiamarlo “annuncio choc” in senso positivo, quello fatto ieri dal premier Matteo Renzi, in occasione dell’assemblea del Partito Democratico: un intervento di circa 2 ore, presso l’Expo, in cui il presidente del Consiglio ha parlato di tasse, annunciando l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa e di quella agricola, già dal 2016, degli interventi su Ires e Irap dal 2017 e misure su scaglioni Irpef e pensioni dal 2018. Tutto ciò senza aumentare il debito; il tutto suona come una “sfida” che presuppone però due condizioni: mantenere aperto il cantiere delle riforme e sbloccare i 20 miliardi fermi per investimenti e infrastrutture.  Renzi ha parlato addirittura di “rivoluzione copernicana”  ed ha riservato anche la parte finale del suo discorso, ai parametri di Maastricht, definendoli “vecchi e fuori luogo”, ma affermando anche di volerli rispettare perché  non vogliamo che la curva del debito continui a crescere”.

Immediata la replica di Silvio Berlusconi che ha dichiarato: “Voteremo i tagli, ma qualcuno gli crede?”. E’ già, il punto è proprio questo: quante persone, dopo tanti proclami caduti nel vuoto, sono disposte a credere ancora alle promesse di Matteo Renzi? Ecco nel dettaglio, ciò che ha promesso:  calo di 45 miliardi in tre anni: secondo alcune stime elaborate  da fonti di governo, la riduzione di tasse annunciata porterà a un calo di 45 miliardi in 3 anni: 5 miliardi nel 2016, 20 nel 2017 e 20 nel 2018.

La riforma della PA avverrà entro il 7 agosto, e la regolamentazione delle unioni civili, entro l’anno. Inoltre egli ha parlato anche delle riforme già avviate in Parlamento: quella della Pubblica amministrazione, è stata approvata ieri dalla Camera in terza lettura ed entro il 7 agosto avrà la lettura definitiva in Senato; a settembre dobbiamo chiudere sempre in Senato la riforma costituzionale, prima della legge di stabilità ed entro l’anno il governo punta a incassare anche il via libera definitivo alla legge sulle unioni civili, ferma a Palazzo Madama. E ora tocca al premier, mantenere le promesse…..

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