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LA VITTORIA NON ARRIVA, A GENOVA PAREGGIO 1-1 TRA ITALIA E UCRAINA

AG.RF 11.10.2018

(riverflash) – Si allunga l’attesa per la ricerca del successo da parte degli Azzurri. A Genova si sono visti progressi, bene la coppia di centrocampo Jorginho-Verratti alle spalle dell’esordiente Barella. In avanti il tridente leggero con le ali Bernardeschi e Chiesa ai lati del piccolo centravanti Insigne. L’ultima vittoria risale a un anno fa, contro l’Arabia Saudita, perché a Marassi la squadra azzurra non è riuscita a gestire il fortunoso vantaggio, ottenuto al 55′, quando  Pyatov arriva su una conclusione di Bernardeschi, ma si fa beffare dall’effetto del pallone che entra in rete. Forse il tiro di Bernardeschi sarebbe finito fuori, ma in tempi grami ha restituito il sorriso agli Azzurri. L’Ucraina, però, non è uno di quei “materassi” che i pugili incontrano per arricchire di vittorie la propria carriera. I gialloazzurri reagiscono e impegnano Donnarumma al 61′ con Yaremchuk, il cui tiro viene deviato sul fondo. Sul corner successivo palla al limite dell’area dove Malinowski gira al volo di sinistro per il pareggio ucraino. Malinowski era libero perché l’Italia non ha un mediano di contenimento bravo a difendere. Mancini convoca registi, mezzepunte ma mai mediani. Nell’amichevole di Genova la formazione azzurra si chiera con un esordiente a centrocampo, il cagliaritano Barella, e un tridente inedito e atipico sono le novità di questa sera nell’Italia che si schiera con Donnarumma in porta, in difesa Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi, a centrocampo Verratti, Jorginho, Barella, in attacco Bernardeschi, Insigne, Chiesa, pronti ad invertire le rispettive posizioni per non concedere punti di riferimento agli avversari. Mentre Mancini cerca indicazioni – e soprattutto chiede progressi – in vista della sfida di domenica in Nations League contro la Polonia. L’Ucraina, reduce da tre successi consecutivi, aspetta conferme dal suo momento positivo. In panchina gli ex-milanisti Shevchenko e Tassotti hanno schierato i gialloazzurri con il 4-1-4-1 con Yaremchuk unica punta, supportata dall’ex-brasiliano Marlos, libero di svariare. La linea di centrocampo è formata da Zinchenko, Malinowski, Konoplyanka, mentre  Sydorchuk è il mediano di copertura. In porta Pyatov alle spalle dei difensori Karavaev, Burda, Rakitskiy e Matvienko.

Una bella Italia si presenta subito con la sua veste migliore: squadra corta, pressing, grande intensità. Così iniziano i novanta minuti amichevoli, che propongono tre occasioni nel giro dei primi 7 minuti, la conclusione a giro di Bernardeschi – pronta la risposta di Pyatov – seguita da quella di Chiesa deviata in angolo e da una girata al volo di Bonucci. Finisce fuori, al 22’, un  destro morbido a giro sul secondo palo di Insigne, mentre al 25’ ci prova l’Ucraina, ma è senza problemi il primo intervento di Donnarumma.

during the International Friendly match between Italy and Ukraine on October 10, 2018 in Genoa, Italy.

La pioggia sale d’intensità e la ripresa premia l’intraprendenza degli Azzurri, che passano in vantaggio al 55’ con una bordata di Bernardeschi dalla distanza, complice l’errore di Pyatov. L’attaccante, al secondo gol con la maglia della Nazionale, lascia il terreno di gioco un minuto dopo per fare spazio all’ingresso di Immobile. L’ingresso del centravanti laziale non aumenta la pericolosità offensiva. Anzi la peggiora.

Così arriva la pronta la reazione dell’Ucraina, fino a quel momento concentrata per lo più a far scattare il fuorigioco sulle iniziative azzurre. Sette minuti dopo il vantaggio dell’Italia, un sinistro angolato di Malinovskyi ristabilisce la parità e restituisce il sorriso a Shevchenko. Impeccabile nel primo tempo, la squadra di Mancini, incassato il colpo, lascia pericolosi spazi aperti e gli ospiti si affidano alle ripartenze, sfiorando addirittura il raddoppio al 70’ con Malinovskyi che colpisce in pieno la traversa. Un’altra Italia nella seconda parte della ripresa, ma anche un’altra Ucraina, entrambe però con lo stesso obiettivo: quello di segnare il gol-vittoria. Tanti cambi per Mancini, anche l’ingresso nel finale dell’esordiente Piccini, prodotto del settore giovanile della Fiorentina, oggi in cerca di fortuna nel Valencia. Il pareggio, tuttavia, non si sblocca. Mancini continua i suoi esperimenti, ma i risultati non arrivano.

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