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LA POESIA CHE È NATA NEL TRIANGOLO TERNI – SPOLETO – RIETI e «PAROLE IN CIRCOLO»

di Francesco Angellotti (AG.RF 27.10.2018) ore 19:54

(riverflash) – Si sta evolvendo nella giusta ottica il discorso che hanno impostato i Lavoratori di Terni, che si sono riuniti in un Circolo promozionale proponendo tante iniziative.

   Bisogna cambiare quel che è il concetto di Lavoro: non deve più essere uno sfruttamento per creare la Speculazione; oramai questo discorso, esploso e dilagato dal dopoguerra in tutto il Mondo, oramai bisogna constatare che è stata una formula perdente; perché ha creato il Boom, negli anni in cui venivano imposti gli ideali del Consumismo; ma adesso possiamo verificare che questo discorso non è costruttivo, perché si dilaga nella Crisi ed ora i Dirigenti Economici, facendo perno sulla Classe Politica, cercano di salvare il salvabile, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte. Ma è ormai evidente che il Sistema è in Crisi oramai da tanti anni. E chi sta sotto schiatta.

   Non è un gioco cambiare il Sistema; tante volte, tanti Movimenti, ci hanno provato; con lunghe trattative, cambi strutturali, Rivoluzioni quando necessarie. Si è sempre gridato che bisognava Reagire, ed effettivamente si è cercato di rivoltare tutto il Sistema. Che comunque, messo in maniera diversa da prima, è rimasto ad essere il Punto di Riferimento dell’Organismo degli Stati. Non solo in Italia, che siamo appendice delle Grandi Potenze, dopo essere stati noi dominanti  ai tempi dell’Impero Romano.

   Però, adesso, dopo tante e ripetute esperienze, la Classe Operaia, unita a tutti i Lavoratori che dovrebbero formare un’organizzazione Unita, ha capito che non è il Leader o l’Ideologo che riesce a cambiare la struttura; non è una Votazione o una Rivoluzione che modificano l’assetto dell’inserimento sociale.

   La risposta finalmente è quella Giusta: ancora in embrione, ma se esploderà, avverrà un Cambiamento in tutto il Mondo.

   Sarebbe anche possibile che la Nuova Società iniziasse a formulare la sua Ideologia a Terni: città in cui la tradizione Contadina, Operaia da non molto, Imprenditoriale, Artigiana ed Organizzativa si esprime unita in un discorso Creativo, rimembrando i Bei Tempi passati, per cercare insieme d’aspirare verso il Futuro.

   Dobbiamo ammettere che questa forma di reazione sta avvenendo un po’ dovunque: lo possiamo verificare in Italia. Perché siamo arrivati al Limite, e se non troviamo un metodo per oltrepassare il Sistema Speculativo, unendo gli individui nel progresso che programma lo Sviluppo, non avremo ancora molto da raccontarci: come Umanità.

   Tutto questo discorso, per attribuire l’importanza che bisogna far assumere al Circolo Lavoratori Terni CLT, che si è organizzato per sviluppare quel che serve ad una Società per uscire dall’ammassamento, trovando spunti in cui ognuno si può esprimere.

   Presso il Circolo (via L. A. Muratori 3) si sono creati campi sportivi; vari sports, seguiti da istruttori che impostano tanti appassionati in diverse discipline. Ovvio il Bar e Locale di Ristoro, che sono sempre la prima cosa che si organizza in un Centro. Vorrei che deste un’occhiata alla Biblioteca; in un ampio spazio si trovano tante testimonianze della Terni di varie Epoche: quando era la Campagna ad accogliere le espressioni che univano i lavoratori, fino alle Acciaierie, che hanno creato un grande intensificarsi nella popolazione, che adesso si trova con le brache calate: eppure i dipendenti, pur portando avanti le classiche lotte sindacali, si sono riuniti con uno spirito di fratellanza, che distingue la Regione per il suo contenuto Umano. Comunque, per quanto riguarda la Biblioteca, son rimasto affascinato dall’intera Enciclopedia Treccani; non ho visto la data ma è una delle prime Edizioni, pur conservata splendidamente. Non l’ho consultata, anche perché io ho la prima Edizione Completa del 1918, 36 indici eccetera; mi ha interessato invece il libro Sheerazade (le mille e una notte), che è un cardine nei Testi internazionale: eppur mi manca. Ad alto livello anche l’organizzazione di concerti; oltre ai canti tradizionali che si cantavano quando si andava o tornava dal lavoro nei campi, sono in programma interessanti studi di Musica Jazz, che offre proposte contemporanee;  l’importanza di una rappresentazione lirica, si è studiata nella programmazione Videoascolto,  Per fine ottobre è in programma una serata, in cui s’ascolterà la più nota Musica da Film, che in questo momento è molto in voga.

   Martedì abbiamo assistito alla rappresentazione “Parole in Circolo”, un incontro con la poesia dialettale di Terni.

   E’ stata introdotta da un dotto intervento del prof. Paolo Ferri, che ha esposto quanto sia importante la Poesia che è nata nel triangolo Terni – Spoleto – Rieti. Infatti le sue radici sono essenzialmente Latine, più della lingua Italiana; perché mantiene particolarità grammaticali caratteristiche del Latino e non più conservate dall’Italiano: nel comporre le frasi, nella terminologia ed addirittura nella conservazione dei 3 generi: maschile, femminile, duale.

   Dopo una presentazione così impegnativa, non era facile decantare le Poesie scelte per l’occasione; perché il Ternano ha un vocabolario che facilmente si può trascinare nel volgare. Era necessaria una voce come quella di Stefano de Majo, che ha saputo ben armonizzare i versi, per renderli modulati e divertenti.

   Tante le tematiche trattate nei versi, che entravano tutte nella Vita Quotidiana di una Popolazione che sapeva cogliere i particolari, dando un senso spiritoso.

   Entusiasmante l’interpretazione di Stefano de Majo, la cui espressione è stata veramente Artistica, riuscendo a far partecipare con un significato brillante le poesie, composte nel Tempo da autori che erano professionisti qualunque in Città: ma Poeti nella Vita che trascrivevano trasmettendo la loro emozione.

   Sono seguite, sullo slancio, altre Poesie decantate da presenti, che avevano rapporti amichevoli con gli organizzatori; il clima era quello della risata, e tutti a divertirsi; anche se nessuno ha provato a paragonarsi a de Majo, che in effetti ha saputo mostrare il suo Talento, che lo vuole eccellente in tante forme recitative ed in Teatro.

   Dunque dobbiamo rifarci al discorso che ci ha fatto capire questa interpretazione, così trascinante; il Dialetto non è una sub specie della lingua, ma è una caratteristica che esprime l’anima di un Popolo nella sua intimità. Ed è un discorso che porto avanti da tanto prendendo esempio le Composizioni Napoletane: diverse, ma dello stesso Ceppo.

   Interessante scoprire che il Dialetto non ha una Fine, o attimi di Pausa. A seconda del momento Storico e dell’evoluzione dei Costumi, delle influenze straniere o di contatti lontani, si sviluppa ed assume caratteristiche sempre diverse; ed è per questo che, partendo dalla tradizione, è interessante valutare le novità che gradatamente vengono assunte; in questo si può definire la caratteristica che ha assorbito una Regione, e quindi la direzione che prenderà con l’arricchimento attuale.

   Le forme che trasmettono la Cultura e l’Umanità radicata in uno spazio geografico, bisogna conoscerlo per poter integrarsi con il proprio Bagaglio. E credo che l’Incontro con la Poesia che ci ha presentato Stefano de Majo sia stato veramente un Messaggio Importante

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