JAMES PALLOTTA (ROMA) SI CONSOLA DEL DERBY PERSO CON IL NUOVO LOGO

(riverflash) – “Pallotta se ne è andato via, forse non ritorna più”, parafrasando una nota canzone di Laura Pausini, che racchiude una mezza verità. James Pallotta ha varato il nuovo logo, quello con la lupa e i gemelli imbiancati, dove c’è Roma 1927 e si fa fatica a collegarlo a una società calcistica. Insieme a ogni mezza verità, però, c’è sempre una mezza bugia, perché il presidente americano non andrà via e questo è un incubo per la parte sana del tifo giallorosso, escludendo quelli che sculettavano per Fioranelli e sognavano Gheddafi patron.

Da questa sera Pallotta non sarà felice dell’esito delle elezioni comunali, perché nei suoi affari c’è lo stadio da fare in accordo con Alemanno e costruito da Parnasi, costruttore emerso con la salita in Campidoglio del centro-destra. Il vincitore della prima tornata elettorale, Ignazio Marino, favorito nel ballottaggio con Alemanno, ha l’appoggio dell’estrema sinistra (Verdi compresi), difficilmente commissionerà lavori a Parnasi, tantomeno se ci sarà da riempire di cemento un’ansa del Tevere.

Un problema perché Pallotta è venuto a Roma per fare affari, non per fede giallorossa. Ha voluto che la squadra iniziasse l’anno in Florida dopo aver battuto il Milan con Zeman in panchina e poi ha esonerato il boemo perché la Roma non vinceva più. Come fosse colpa del tecnico. Poi ha sciolto il contratto con Kappa, sponsor tecnico, per accordarsi con Nike. Prima del derby di Tim Cup il nuovo logo, quindi la sconfitta e il ritorno a Boston.

Resta la cartolina post-natalizia da Orlando Disneyword con Pallotta e Parnasi in videoconferenza con Alemanno. Speriamo che la cartolina resti un brutto ricordo, come lo è per i bambini il carbone nella calza della Befana.

*** AG.RF  27.05.2013

nella foto: : Parnasi, Pallotta, Pennes, Zanzi e Barror discutono del progetto per il nuovo stadio della Roma