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INTERVISTA A FRANCESCO STORACE

storaxDi A.B. AG.RF 16.05.2016 15:30

(riverflash) – in vista delle nuove elezioni per il comune di Roma pubblichiamo l’intervista a Francesco Storace, per fare chiarezza sul suo programma, ringraziamo per la disponibilità di Francesco Storace e del suo staff.

Era sceso in campo alla fine di gennaio con la sua proposta per Roma. Allora, Francesco Storace, Ciccio per gli amici e i tanti militanti che con lui hanno condiviso molte battaglie, si candidava come sindaco della Capitale. Poi, per primo capì che presentare un centrodestra frammentato, con ben quattro candidati – Marchini, Bertolaso, Meloni, Storace – non avrebbe portato da nessuna parte. Il popolo, per lui,  ha diritto ad essere rispettato.

Quindi, umilmente e con spirito di servizio, si è messo a disposizione di chi volesse stringere alleanza, “per creare unità”. Purtroppo, nei confronti di questa strategia pochi si sono dichiarati disponibili, e tra questi, cosa non da poco proprio in considerazione della comune vecchia militanza missina, la leader di FdI Giorgia Meloni.

Ma Storace, come aveva dimostrato già nel 2000, subito dopo la sua elezione a governatore della Regione Lazio aprendo l’enorme complesso ospedaliero del Sant’Andrea dopo 20 anni di rinvii e ritardi, ha deciso anche per queste elezioni comunali di muoversi con tempestività e coraggio.

Storace è uomo di poche ma valide parole, un ottimo comunicatore e attraverso il suo programma.“per far rinascere Roma” ha cominciato  a cercare attraverso La Destra di calamitare impegno e disponibilità dei romani. Dieci i punti, su cui Storace ha deciso di puntare per assicurare una svolta epocale nei confronti di una città massacrata dai governi di centrosinistra e poco premiata dall’esperienza di Gianni Alemanno in Campidoglio.

In questo obiettivo avrà dalla sua parte uomini e dirigenti del centrodestra romano che si riconoscono in Alfio Marchini e la sua Lista Civica, ma anche con Bertolaso e Forza Italia.

Con quali prospettive e possibili obiettivi? Vediamoli insieme al fondatore de La Destra.

 1)    Poteri Roma Regione

“Roma ha bisogno di autonomia, la stessa di cui dispongono i governatori delle regioni. Non sarà mai libera di crescere se non avrà i poteri della Regione. Lo sviluppo e il lavoro, il sociale e la sicurezza, la mobilità e la pulizia dai rifiuti, hanno bisogno di risposte immediate che non possono dipendere dalla Regione e dallo Stato. In altre parole, abbiamo quindi bisogno di un sindaco governatore e  per questo lanceremo il manifesto per il Governatorato di Roma, da istituire con una delibera comunale di modifica dello statuto della città che proporremo alla nuova maggioranza capitolina, la nostra”.

 2)    Welfare, ovvero “riequilibrio del sistema del welfare comunale con l’accesso prioritario ai servizi per i cittadini italiani”.

“E’ stato di recente in un complesso di alloggi popolari? Sette persone su dieci sono stranieri. Per non parlare dell’assegnazione dei posti negli asili nido. Dobbiamo poter inserire una clausola che dia priorità d’accesso agli italiani. Di conseguenza dobbiamo ritornare alla figura del Governatore della Capitale, che non deve bussare alla Regione o al Governo ma può finalmente decidere per i suoi cittadini. Questo, nell’assegnazione delle case popolari, per i posti negli asili nido, l’assistenza alle ragazze madri, agli anziani e ai disabili, ai disoccupati”.

3)    La casa è al terzo punto del programma: “Avvio di un programma di mutuo sociale per superare l’emergenza abitativa”.

“Mutuo sociale per superare l’emergenza abitativa. Che non è l’housing o altre formule strane di cui sentiamo parlare. Io, Comune di Roma, ho il problema di chi non ha la casa – e parliamo della povera gente, di chi ha diritto a stare nelle case popolari, attualmente occupate soprattutto da stranieri –  Il terreno è di mia proprietà, ovviamente sono a mio carico tutte le spese di manodopera, ma posso favorire il cittadino stipulando direttamente con lui un accordo. Niente banche, niente intermediari, e un rateo per l’acquirente pari al 20% dei reddito. Si tratta dell’affermazione di un principio di giustizia sociale.

4)    Per le giovani coppie: moratoria fiscale per il primo triennio a favore di quelle che vogliono sposarsi

“Tra i problemi del sindaco deve esserci anche quello dei ragazzi che vogliono sposarsi e non possono perché non hanno una casa, né tanto meno un lavoro. Ci vogliono quindi incentivi fiscali, agevolazioni che li assicurino almeno per un triennio. Tutti gli altri concorrenti al ruolo di primo cittadino sostengono che le tasse non possono essere abbassate. Noi, invece, in questo caso specifico sosteniamo il contrario. Ribadisco, i problemi di un sindaco sono questi, non quelli delle unioni omosessuali”.

5)    La sicurezza: chiusura dei campi rom e programma per l’illuminazione di tutta la città.

” Non ci vogliono cinque anni per chiudere i campi rom. Basta molto meno tempo, usando la logica e applicando le regole. Noi li chiuderemo in sei mesi. Questa la nostra promessa. Quanto ad incrementare l’illuminazione pubblica, va da sé con la necessità di garantire sicurezza ai romani”.

6)    Periferie

“I problemi nelle periferie di Roma sono a decine: la raccolta dei rifiuti, il manto stradale dissestato, l’assenza di un cinema o un teatro o un impianto sportivo che non siano a chilometri di distanza. L’abbandono delle periferie, purtroppo, è cosa diffusa in tutta la città. Noi vogliamo riqualificare queste periferie, partendo dal decoro urbano, con la riapertura di teatri e cinema per dare luoghi di aggregazione nei quartieri. Il risultato finale deve essere quello di avere tante piccole città nel più grande e importante contenitore, Roma”.

7)    Economia: rilancio con la social card comunale e il ripensamento della Bolkenstein per il commercio. Qui, onorevole Storace, occorre una spiegazione per i non addetti ai lavori.

“Dobbiamo avere a cuore le necessità di tutti. Per i più deboli, gli anziani, pensiamo ad una social card che può farli risparmiare sulla spesa: un sostegno al loro reddito, molto spesso insufficiente. Sono cose che il Comune può fare, come anche mandarli gratuitamente sui mezzi pubblici. Ci sono iniziative che costano poco all’amministrazione, ma danno un vantaggio enorme a chi ne fruisce perché non si senta più abbandonato. Voglio garantire una cosa: con noi la terza età non sarà seconda a nessuno.

Sempre in tema economico, c’è una direttiva europea sul commercio ambulante, l’infame Bolkenstein, che rischia di far finire in ginocchio 12 mila commercianti ambulanti e le loro famiglie. Il prossimo anno, se non si trova una soluzione, 12 mila licenze a Roma diventeranno carta straccia grazie proprio a questa legge europea. Già gli ambulanti sono stati mandati via dal centro storico, da piazza Navona come da altri luoghi, per poi vederli sostituiti da altra gente, non italiana, che occupa gli stessi spazi con la propria mercanzia contraffatta stesa su un telo, per terra. Per non dire poi dei camion bar che per decenni non hanno dato fastidio a nessuno. Stiamo parlando di gente che la mattina si alza all’alba, lavora tutto il giorno e a fine anno paga le tasse. A Roma, rischiano di sparire settori produttivi che sono fondamentali anche per far ripartire i consumi. L’abusivismo prospera e i regolari soffocano. Va ricostruito un terreno di regole condivise affinché si torni a lavorare senza dover scappare. In fondo, si chiede solo di rispettare la dignità”.

Aggiungo ancora un argomento che riguarda il lavoro, che non c’è: chiederemo di insistere sulle opere che producono lavoro. Quante persone disoccupate conosce ognuno di noi, persone che chiedono di essere aiutate a poter lavorare?  Chiedono soltanto che è fondamentalmente un diritto. E il diritto al lavoro lo ottieni se crei lavoro. Anche la metropolitana è lavoro.”

8)    Siamo quindi passati all’argomento trasporti..

“Per i trasporti innanzitutto va completata la linea B, quella che finisce a Casal Monastero. Poi c’è la linea C, in costruzione da dieci anni: garantiremo il suo prolungamento, anche se Marchini fa notare come il problema siano soprattutto le sovrintendenze che bloccano un po’ ovunque. Vale, allora, il progetto di uno sviluppo della rete tranviaria: 6 nuove linee che possono compensare laddove la metro non può arrivare. I tram, oltre a non essere condizionati dai ritrovamenti archeologici,  offrono l’ineguagliabile vantaggio di richiedere investimenti che sono circa dieci volte inferiori per ciascun chilometro alla metro e tempi di realizzazione che sono sei volte più rapidi. E, poi, sì allo stadio e sì alle olimpiadi: significa far rivivere questa città.

9)    Dipendenti: chiusura delle procedure concorsuali del 2010 con assunzione dei vincitori.

“Andiamo ad affrontare l’argomento meritocrazia: prendiamo il concorso che è stato espletato per rinforzare il numero di vigili urbani, il cui Corpo è spaventosamente sotto organico, ai quali l’Amministrazione chiede di espletare servizi sempre più complessi. Dopo l’ennesimo pastrocchio che ci ha lasciato la giunta Marino, e che il Tar ha annullato, ora è il caso di concludere le prove che sono in piedi dal 2010. L’impegno del futuro sindaco, che la Lista Storace appoggia, è quello di far cessare questo scandalo. E’ una questione di giustizia sociale nei confronti di tutte quelle centinaia di ragazze e ragazzi che hanno fatto il concorso. Ma è anche una questione di logica e buon senso.

10)           Trasparenza: lotta alla corruzione.

“Noi abbiamo che navigato negli enti locali senza essere sfiorati da questa accusa, sappiamo come indicare la soluzione. Il comune di Roma ha troppi centri di spesa, le occorre una centrale unica degli appalti. Una sola deve essere la stazione appaltante del comune di Roma, con la collaborazione dell’autorità anticorruzione per poter individuare le figure preposte ed essere tranquilli rispetto a questi meccanismi che troppo spesso sono corruttivi.

Una norma che abbiamo approvato in Regione, costringendo Zingaretti ad applicarla, anche se non ci vuole sentire, è la cosiddetta ‘norma taglia mani’. Vado alla spiegazione: una cooperativa che vuole finanziare una campagna elettorale di scorda di partecipare ai bandi, altrimenti può nascere il dubbio che il finanziamento sia finalizzato a ottenere favori. Diversamente sarebbe un finanziamento di se stessi attraverso la politica. Se il governatore della Regione Lazio ignora questa norma, in comune la dovremo attuare insieme a un codice etico per gli amministratori pubblici.

A questo punto, ho esaurito tutti i punti della Lista Storace con Marchini Sindaco. Solo un ultimo dettaglio: tra annunciare queste proposte, che sono la nostra bandiera, e realizzarle passa il doppio voto dei cittadini: quello del 5 giugno e al ballottaggio domenica 19. Perché una cosa è certa: al ballottaggio arriveremo noi, intendo Alfio Marchini insieme alla nostra Lista e alle altre che lo appoggiano. A quel punto si vedrà se Lega e Fratelli d’Italia si aggregheranno. Ce lo auguriamo, perché questa meravigliosa città merita unità”.

 

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