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INDIELAND, IL PARCO GIOCHI DELL’INDIPENDENZA, SU RADIO KAOS ITALY

indieland

di Sabrina Sciabica (AG. RF. 06.10.2015)

(riverflash) – Ormai da qualche anno, nel cuore della Roma studentesca, esattamente in via Eugenio Torelli Viollier n 17 si raduna, soprattutto la sera, un’allegra folla davanti ad una vetrina colorata. Eppure non è un negozio e lì non si vende nulla. Piuttosto si chiacchiera, si commenta e soprattutto si ascolta. Perché in quella via, ad un paio di chilometri dalla stazione Tiburtina, si trova Radio Kaos Italy, la prima radio indipendente “in vetrina” della capitale. Qui la musica diventa occasione per incontrarsi, opportunità per conoscere esperti del settore e pretesto per scambiare opinioni. Qui si assiste dal vivo alle trasmissioni e a veri e propri concerti con tanto di batterie e chitarre. In questo spazio, a disposizione dei nuovi talenti, si socializza in maniera spontanea e ci si conosce per affinità di gusti, o semplicemente per passione verso la musica.

La novità di Radio Kaos Italy, creata nel 2009 da Antonio “Drastiko” Ricci, è quella di aver creato una tradizionale cara vecchia radio e di aver poi sfruttato le nuove tecnologie. Si tratta, infatti, di una web radio, quindi da seguire in diretta streaming su internet.

Ma la qualità più apprezzabile di Radio Kaos è la libertà di mantenere un profilo totalmente indipendente rispetto ai trend – principalmente commerciali –  di molte altre emittenti. Il  tratto distintivo di RKI è senz’altro la musica che manda in onda e che l’ha resa, in breve tempo, un punto di riferimento mediatico per le tante realtà italiane e internazionali, rendendo l’emittente il primo vero network radiofonico dell’indie.

Rappresentativa di questo stile è la trasmissione IndieLand –  condotta e ideata dal giornalista e speaker Simone Mercurio, già collaboratore de Il Mucchio e direttore responsabile della rivista online Flanerì –  che da martedì 6 ottobre alle 23 prenderà il via con la sua terza stagione su Radio Kaos Italy.  A lui abbiamo chiesto:

Cosa è la musica Indie e perché la tua trasmissione ha per sottotitolo “il parco giochi dell’indipendenza”?

Il concetto di parco giochi rimanda immediatamente al divertimento, all’aspetto ludico e, appunto, giocoso. Ma anche ai bambini, e all’innocenza e allo stupore di trovarsi davanti alle cose belle che vedono per la prima volta. Ecco, noi con IndieLand puntiamo a questo. Portare per mano chi ci ascolta all’interno di uno spazio sonoro dove si ascoltano – magari per la prima volta – delle cose belle, degli artisti, dei brani, dei dischi che nessuno (o quasi) vi farà mai ascoltare in una radio. C’è tanta roba davvero bella in giro per il mondo e IndieLand va alla ricerca continua. Ad aiutarci i questa caccia al tesoro abbiamo “buoni maestri”, tanti amici giornalisti “di settore” che sono spesso nostri ospiti come Federico Guglielmi, il fondatore di Blow Up Stefano Isidoro Bianchi, Massimo Cotto, redattori di riviste storiche come Il Mucchio Selvaggio, con il quale io stesso collaboro, e poi Rumore, Ondarock, gli amici di TgRock. Si è formato un bel gruppone negli anni…

Non hai un po’ paura di aver creato un programma troppo di nicchia? Gli ascoltatori italiani, non sono troppo conformisti per questo genere  di musica?

Beh, è una nicchia bella grossa direi! La cosiddetta “massa” ascolta sempre la stessa musica più che altro per pigrizia intellettuale. E quindi se sei in macchina, magari è più facile ascoltare l’hit del momento su RTL piuttosto che provare suoni e artisti nuovi.  Penso però che ultimamente ci sia un’inversione di tendenza e che siano sempre meno quelli che si accontentano solo dell’ultimo singolo di Vasco Rossi o di Lady Gaga mandati in loop. Altrimenti non si spiegherebbe il successo e la proliferazione negli ultimi anni di tanti festival cosiddetti indie in Italia e in Europa; per citarne uno recente l’Ariano Folk Festival che quest’anno ha ospitato i Calexico e di cui Radio Kaos Italy è stata la radio ufficiale.

Quale è, secondo il tuo punto di vista, il segreto del successo di un musicista? È più importante essere talentuosi, essere originali o… essere presentati da Maria De Filippi?

Dal punto di vista commerciale forse l’ultima che hai detto! Ma non voglio rassegnarmi. Alla lunga questi personaggi usciti dai talent se non hanno un’anima sono delle meteore, dei meri prodotti commerciali. Inascoltabili per me. La musica indie di cui mi occupo non è altro che un approccio alla musica, non è un genere. Un metodo indipendente, ovvero non legato a strategie commerciali ma legato all’ispirazione, all’urgenza artistica e non commerciale di un musicista. Certo l’indipendenza non basta, ci vuole il talento, una personalità che spicca e una certa dose di fortuna. In tre anni di IndieLand ho avuto ai microfoni una lunga sfilza di giovani artisti indie che come qualità non hanno nulla da invidiare a personaggi che riempiono gli stadi italiani. Penso a Lara Martelli, ai Pan Del Diavolo, a G-Fast,  a Johnny Dal Basso e Tommaso Di Giulio.  Certo il “prodotto cd” oggi non vende più e credo che  l’unico modo per chi vuole vivere di musica sia quello dei live. Anche i grandi oggi sopravvivono solo grazie ai concerti. Bisogna fare i dischi e poi immediatamente suonare, suonare, suonare ovunque e dappertutto. A Londra e a New York trovi musicisti in tutti gli angoli delle strade. Poi però i proprietari dei locali non devono approfittarsi dei ragazzi che fanno musica. Se inviti dei musicisti nel tuo locale li devi pagare indipendentemente dal numero delle birre che vendi.

Quale è il personaggio musicale che vorresti avere ospite a IndieLand anche ipoteticamente, a livello internazionale?

“Sparo? Tom Waits o Jack White. Penso che a quel punto potrei sentirmi un uomo appagato dalla vita!”

Quindi, per chi volesse ascoltare della buona musica, IndieLand va in onda ogni martedì, dalle 23:00 alle 24:00, in diretta streaming su Radio Kaos Italy (www.radiokaositaly.com) e sugli 88.100 in FM di Elle Radio a Roma e nel Lazio.

 

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