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In EUROPA l’Italia nuota nell’oro: Margherita Panziera, Simona Quadarella (3) e Piero Codia

AG.RF 10.08.2018

(riverflash) – Un’Italia così forte non si  era mai vista. Il finale è da record. Gli ori con primato italiano di Piero Codia nei 100 farfalla, di Margherita Panziera nei 200 dorso e di Simona Quadarella, per una tripletta inedita e sensazionale, nei 400 stile libero. I bronzi di Andrea Vergani nei 50 stile libero e di Arianna Castiglioni nei 50 rana. Quest’anno non c’erano in vasca Filippo Magnini e non ha gareggiato da protagonista Federica Pellegrini a cui vanno aggiunte le non buone condizioni di salute di Greg Paltrinieri. L’ultima giornata dei 34esimi campionati europei al Tollcross International Swimming Centre di Glasgow scrive pagine di storia per l’Italia che chiude la rassegna continentale con il bilancio di 22 medaglie (6-5-11), quattro in più di Debrecen 2012 (6-8-4), l’edizione in cui salì più volte sul podio, il terzo posto nel medagliere e il secondo nella classifica per nazioni dietro alla Russia. Ben 44 le presenze in finale considerate anche le staffette, con 14 record italiani, un primato italiano cadetti, 2 juniores, 3 migliori prestazioni in tessuto e 39 primati personali. Sei ori, cinque argenti e undici bronzi. Record storico.

La corsia numero otto evidentemente porta fortuna agli azzurri e, dopo il bronzo da ripescato di Federico Burdisso nei 200 farfalla, aiuta a riscrivere una pagina di storia del nuoto italiano. Piero Codia, sorprende tutti i suoi avversari, ed è strepitoso oro con il record italiano di 50”64. Il 28enne triestino – tesserato per Esercito e CC Aniene, vice campione europeo in vasca corta, autore della storica doppietta a Copenhagen insieme al vincitore Matteo Rivolta – passa in 23”42 e ritorna in 27”22 mandando in frantumi il 51”09 nuotato ai Mondiali di Budapest 2017 e il record dei campionati (precedente 50”86 di Laszlo Cseh). Un trionfo per il nuoto italiano che nella specialità aveva collezionato solo il bronzo di Rivolta a Debrecen 2012.

Una sola medaglia, conquistata dall’emiliana Lorenza Vigarani – bronzo iridato a Roma 1994 e argento a Sheffield nel 1993 – poi basta. Margherita Panziera finalmente aggiorna un’altra pagina del nuoto italiano, rimasta ferma a venticinque anni fa, scrivendone una ancora più bella e trionfa, anzi domina i 200 dorso, diventando la prima donna italiana a scendere sotto i 2’07. La 23enne di Montebelluna – tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene e seguita da Gianluca Belfiore – compie un capolavoro e vola in 2’06”18 (1’01”93) che sbriciola il record italiano di 2’07”16 che ha stabilito al Sette Colli e  il primato dei campionati, datato Atene 1991, di 2’06”62 della fuoriclasse magiara Krisztina Egerszegi.

Non doveva essere la sua gara, o meglio era quella preparata meno e alla quale si era iscritta quasi per vezzo. Solo che lei è una fuoriclasse cui in questo momento riesce tutto. Simona Quadarella conclude un europeo fantascientifico con l’oro nei 400 stile libero, dopo aver sbaragliato la concorrenza negli 800 e nei 1500. La 19enne di Roma – bronzo mondiale a Budapest 2017 e alle Universiadi di Taipei negli 800 e nei 1500  – tocca in 4’03”35 primato personale che abbassa di oltre due secondi il 4’05”68 siglato per il titolo ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona dove si impose anche negli 800. All’arrivo Simona – tesserata per Fiamme Rosse e CC Aniene – è incredula, come il suo allenatore Christian Minotti.

Ragazzo dai modi aristocratici fuori dall’acqua, si potrebbe dire d’altri tempi, mette i piedi sul blocco e si trasforma in velocista implacabile. Andrea Vergani non delude le aspettative ed è magnifico bronzo nei 50 stile libero. Il 21enne milanese si prende la medaglia in 21”68, dopo aver nuotato il primato italiano di 21”37 in semifinale, che cancella il precedente di 21”64 siglato da Marco Orsi e abbassa il personale di 21”70 nuotato agli assoluti di Riccione per il titolo. Oro al britannico Benjamin Proud – bronzo europeo e mondiale e argento europeo nei 50 farfalla – in 21”34 e argento al greco Kristian Gkolomeev in 21”44.

Doveva essere l’europeo della definitiva consacrazione e così è stato. Arianna Castiglioni ci ha preso gusto e, dopo il bronzo nei 100 rana (1’06”54) come a Berlino 2014, si concede un meraviglioso bis nei 50. La 19enne di Busto Arsizio, che aveva stampato in batteria il record italiano 30”30 (30”40 in semifinale) abbassando di tre centesimi il precedente siglato ai mondiali di Budapest, tocca in 30”41 che vale comunque la quarta prestazione personale di sempre. Davanti a tutte la russa Yulia Efimova.

Fuori dal podio la 4×100 mista femminile che chiude il programma della rassegna europea scozzese. Carlotta Zofkova (59”86), Arianna Castiglioni (1’06”50), Elena Di Liddo (57”34) e Federica Pellegrini (53”30) si fermano a 3’57”00, record italiano (precedente 3’58″27). Oro alla Russia in 3’54”22, argento alla Danimarca in 3’56”69 e bronzo alla Gran Bretagna 3’56”91 per nove centesimi.

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