AG.RF.(redazione).17.07.2018
“riverflash” – La città di Torino ha vissuto ieri una giornata indimenticabile: Cristiano Ronaldo è finalmente arrivato, con suo incedere lento, sorridendo dalla scaletta dell’aereo e i tifosi sono impazziti di gioia. Dopo il bagno di folla e le consuete visite mediche, il campione del Real Madrid si è presentato alle 18.30 nella sala “Gianni e Umberto Agnelli” dello Juventus Stadium. “Da tempo avevo scelto la Juventus e sono venuto qui per lasciare un segno nella storia della società”: sono state queste le sue parole, davanti alla stampa di tutto il mondo e alla presenza, in prima fila, di mamma Dolores e della fidanzata Georgina. “Voglio godermi il calcio perché sono ancora giovane£, ha proseguito, seduto al fianco del direttore sportivo, Fabio Paratici: “Questo è un passo molto importante per la mia carriera, ritengo di essere diverso da tutti i calciatori che a 33 anni vanno a giocare in Cina o in Qatar, a me piacciono le sfide: mi sento bene mentalmente e fisicamente”. I presupposti quindi, ci sono tutti, per aggiungere qualità al calcio italiano e il 5 volte pallone d’oro vuole proprio questo: l’intenzione è quella di “regalare” la Champions ai suoi tifosi “E’ un trofeo che tutti vogliono vincere, vediamo cosa succederà, io sono tranquillo e fiducioso, nel mio calcio, nei miei compagni e nella squadra”. E subito dopo, di fronte ai tifosi “impazziti”, ha dichiarato, sorridendo e firmando autografi: “Non mi aspettavo questa reazione di tifosi e tutti questi applausi, non sapevo che il futuro mi avrebbe portato qui, proprio in questa squadra alla quale ricordo di aver segnato il mio gol più bello: questo è un momento speciale, sono felice di poter giocare nel miglior club italiano, uno dei migliori al mondo”. Ed è proseguita così la giornata, tra emozioni, sorrisi e qualche lacrima, con i tifosi in delirio, che hanno affollato strade e piazze della città, con le magliette con il numero 7 andate a ruba, con le grandi aspettative dei supporters juventini: dai Ronaldo, ora tocca a te….
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