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IL PD RINVIA IL TAGLIO DEGLI STIPENDI AI PARLAMENTARI. INSORGONO I 5STELLE

Camera - informativa del Governo sulla morte del carabiniere Manuele Braj ucciso in Afghanistan

AG.RF.(MP).26.10.2016

“riverflash” – La proposta di legge dei 5Stelle sui tagli agli stipendi dei parlamentari, è arrivata dunque a Montecitorio, ma “stranamente”, è stata per il momento, “congelata”. Il Parlamento davanti alla proposta per ridurre le indennità degli eletti a 5mila euro lordi (e non netti) al mese, si è giustificato parlando di “demagogia” e “populismo”, respingendola di fatto e sollevando una vera e propria protesta tra gli esponenti del Pd, che hanno dichiarato ai grillini: “Tagliatevi voi lo stipendio” . E così L’Aula della Camera ha rinviato in Commissione la proposta di legge del Movimento 5 Stelle per la riduzione degli stipendi dei parlamentari. La proposta della maggioranza è stata approvata con 109 voti di scarto. Subito sono insorti tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle, che hanno lasciato la Camera, dove era presente in tribuna anche Beppe Grillo, e raggiunto piazza del Parlamento pochi istanti dopo che l’Aula ha rinviato in commissione la proposta grillina. Davanti all’ingresso di Montecitorio è stato esposto un grande striscione con scritto “Il taglio degli stipendi, è questa la vera riforma”. «Questa è gentaglia che non conosce il valore della democrazia. Sono ignobili», ha subito dichiarato il deputato grillino, Alessandro Di Battista, fortemente indignato, aggiungendo: “Spero che sia l’ultima volta che avremo il dispiacere di vedere questa gentaglia all’opera. Non hanno nemmeno un briciolo di coraggio e rinviano in commissione: questa è una legge che volevano i cittadini e in questo modo, si mette in pericolo la sovranità popolare”. “Sull’ok al ddl per il taglio degli stipendi dei parlamentari, gli italiani non ci hanno mai sperato, forse ci abbiamo sperato più noi..”, ha aggiunto Luigi Di Maio commentando il rinvio del ddl in commissione e ancora:  “Renzi presenta in tv gli emendamenti ma in parlamento è latitante. Anche i grillini, componenti della commissione Affari costituzionali della Camera, hanno voluto ribadire il concetto. “È una vergogna. È stata scritta una pagina buia per la democrazia. La Casta continua a salvare se stessa, mantenendo intatti i propri privilegi, chiedendo sacrifici ai cittadini che non arrivano a fine mese e, quando gli si chiede di restituire i soldi agli italiani, si voltano dall’altra parte, prendendoli in giro e facendo melina, invece di tagliarsi gli stipendi. Tuttavia, il fortino dove si sono rinchiusi con i loro privilegi, verrà abbattuto quando, il 4 dicembre, voteranno in massa No al referendum costituzionale».

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