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IL FIGLIO PASSA L’ESAME DI TERZA MEDIA CON 9: I GENITORI RICORRONO AL TAR MA PERDONO LA CAUSA

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AG.RF.(redazione).31.01.2018

 “riveflash” – Una coppia di genitori di Canicattì, è ricorsa al Tar per protestare contro il 9 assegnato  al proprio figlio, in occasione dell’esame di terz media: “meritava 10, ha subito un’ingiustizia”. E così la coppia, invece di andare a protestare con gli insegnanti incapaci, a loro dire, di valutare il ragazzino, si è rivolta al Tar, che, però, ha dato loro torto condannandoli anche al pagamento di mille euro di spese legali. Il ricorso, presentato al tribunale amministrativo siciliano, è del 2014 quando l’alunno, superato l’esame di terza media, venne a conoscenza del risultato: ottimo. Non abbastanza per i genitori che chiesero ai giudici di annullare il verbale dei giudizi sulle prove della scuola Giovanni Verga e consentire così al figlio di ottenere un più meritato eccellente: dieci su dieci. La risposta dei giudici della prima sezione del Tar presieduta da Calogero Ferlisi (Aurora Lento, consigliere, estensore Roberto Valenti, consigliere) è arrivata dopo tre anni e ha dato torto alla coppia. La motivazione della condanna dei giudici, è stato sostanzialmente il fatto che “la scuola, nel valutare la preparazione degli alunni, non applica scienze esatte che conducono ad un risultato unico e indiscutibile, ma formula un giudizio tecnico per il quale, non basta non essere d’accordo, ma serve piuttosto dimostrare la sua inattendibilità connotato da un fisiologico margine di opinabilità, per sconfessare il quale non è sufficiente evidenziare la mera non condivisibilità del giudizio, dovendosi piuttosto dimostrare la sua palese inattendibilità». Di seguito sono stati evidenziati i voti dell’alunno in questione e il ragazzo, ammesso con il voto di 9/10 e aveva conseguito i seguenti punteggi: 10/10 nella prova d’italiano; 10/10 nella prova di matematica; 8/10 nella prova di francese; 8/10 nella prova d’inglese; 9/10 nel colloquio pluridisciplinare. “Il voto finale di 9/10 si presenta, pertanto, coerente con quelli di ammissione e con quelli conseguiti nelle prove d’esame, tanto più che il voto di 10/10 presuppone il raggiungimento dell’eccellenza in tutte le prove – ha spiegato il Tar – sotto questo profilo, valga, in particolare, il riferimento fatto nei giudizi sulle lingue straniere (inglese e francese) alla circostanza che l’elaborato era “per lo più” e non “totalmente”corretto«.  E così i genitori ambiziosi, oltre ad aver perso la causa, si sono trovati a dover pagare anche le spese legali.

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