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IL FALLIMENTO MONDIALE DELLE BICICLETTE A NOLEGGIO A “FLUSSO LIBERO”

AG.RF 10.02.2019

(riverflash) – Dopo pochissimi mesi in cui le aziende del bike sharing cinese hanno occupato con le loro bici le città italiane sono scoppiati dibattiti sui social media e sui media tradizionali per quelle bici vandalizzate, abbandonate in giro, piazzate sugli alberi, gettate nei corsi d’acqua, lasciate nei cortili privati o abbandonate dove capitavano sul marciapiedi ostruendo il passaggio dei pedoni, privati del loro sellino, dipinti con le bombolette spray, derubati delle ruote o semplicemente distrutti. e generando degrado ovunque.

Le persone sono giustamente indignate nei confronti dell’inciviltà dei propri cittadini e alcuni giornali nazionali e quelli di zona (prettamente e palesemente schierati politicamente), in modo subdolo, incolpano l’amministrazione della Capitale come se il fenomeno dipendesse da questa amministrazione addirittura proclamando il “fallimento della mobilità sostenibile a Roma” come se il bike sharing rappresentasse la sola politica di mobilità sostenibile di questa amministrazione, che al contrario, con la creazione di nuove piste ciclabili e tracciati ciclopedonali già realizzati o in via di realizzazione sta portando avanti una seria politica di mobilità sostenibile.

Ciò premesso, è sufficiente approfondire l’argomento dando un’occhiata a quanto avviene in giro per il mondo, è facile rendersi conto che il fenomeno non interessa solo Roma e nemmeno solamente l’Italia ma è diffuso in tutti gli angoli del mondo, in tutte le città dove hanno messo piede le aziende del bike sharing a FLUSSO LIBERO.

Il comune di Pechino è stato il primo a prendere provvedimenti per correre ai ripari vietando in modo categorico l’installazione di nuove bici in città che ormai erano diventate oltre 2,5 milioni, gestite da 15 aziende, alcune delle quali fallite nel giro di pochi mesi lasciando rottami in giro per la città causando non pochi problemi all’amministrazione della capitale cinese.

Milano e Firenze, sono state le prime città ad avere aperto le porte ai sistemi di bike sharing a flusso libero ed il risultato è stato dopo qualche mese catastrofico (le foto si riferiscono al Comune di Milano).

Molte nazioni come l’Australia e città europee come Amsterdam stanno vietando nel loro territorio il bike sharing a FLUSSO LIBERO.

Anche il comune di Roma alla luce di questi episodi di vandalismo e degrado ha approvato una delibera di Giunta contenente le nuove linee guida per un corretto bike sharing SENZA FLUSSO LIBERO e disponendo l’indizione di un bando nel cui capitolato, per evitare il fenomeno del vandalismo e dell’abbandono selvaggio, sono state inserite le linee guida e un monitoraggio dell’efficienza del servizio, inoltre in collaborazione con i Municipi, sono stati individuati i punti più adatti per creare le aree di sosta in cui sarà consentito parcheggiare la bici al termine del noleggio. E’ stata inoltre prevista la responsabilità di risarcimento danni, in caso di vandalismi, da parte della società che si sarà aggiudicata la gara pubblica.

Fonte: Assessore.Ambiente.Roma15

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