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IL DERBY DI KEEP ON FLY E STORMY ANTARCTIC PRESIDENTE

di Francesco Angellotti (AG.RF 21.05.2019)

(riverflash) – Sopra il cotto, acqua bollente. Già l’Ippica è  uno Sport così maltrattato, vittima dell’incompetenza che ne deturpa i Valori; inoltre nella giornata centrale di tutti gli eventi dell’anno, il tempo perturbato ha minacciato piogge, che son cadute locali ma violente; e chi vuoi che ci vada alle Capannelle per partecipare al Derby-day ?

   Ma la passione ed il valore delle Corse di Cavalli hanno smentito chi credeva ormai in decadenza nella bellezza di questo Sport, che affonda le sue radici nella preistoria.

   Un pubblico enorme si è presentato sulle tribune, riempiendo l’Ippodromo di spettatori d’ogni classe e livello, dai più competenti ai semplici curiosi.

   Importante è stato che non si sono introdotti interventi compendiari per cercare di trovare attrattiva in una manifestazione già attraente di per se; ma hanno manifestato la loro partecipazione specializzazioni che fanno parte dello sviluppo della creatività, in ambiente di ricerca sempre più addentro alle scoperte mediche. Parliamo dello staff eretto dall’ “Università Campus Bio-Medico” di Roma; a questa organizzazione scientifica la scuderia Felice Villa donerà il 50% dei premi vinti dai suoi cavalli.

   Il tempo minaccioso ha scaricato un violento temporale proprio alla 3° corsa, che era riservata alle Amazzoni; il nome della corsa è stato preso dalla capostipite Andreina, che fu la prima vincitrice del Derby da quando fu corso in Italia nel 1884; e questa campionessa è l’unica femmina che ha vinto battendo i maschi, con i colori di Thomas Rook; e prego notare che Andreina vinse questa corsa di primavera per cavalli di 3 anni, superando un’altra femmina arrivata poi 3°, che aveva lo stesso nome di una saurina che io allenai; non così qualitativa, ma buona vincitrice: Marfisa.

   La corsa Longines Fegentri è stata vinta dall’amazzone Anna Lupinacci, che ha indovinato, sotto la pioggia, tattica e finish, battendo con il suo Trump’s Magic l’altra amazzone Virginia Tavazzani, che è finita vicino. Ma lode a tutte le 9 Amazzoni, che hanno mostrato passione verso uno Sport nobile ed elegante.

Comunque il terreno, già molto pesante, dopo la 3° corsa era imbevuto d’acqua, e molto ha condizionato nelle tattiche e nei risultati.

   Caratteristico il fatto che il premio Domenico e Sergio Arnaldi, che si disputa sui 2400 m. , anni addietro si correva a pista piccola; adesso che il Derby è diventato  2200 m. , e quindi non è più necessaria la racchetta  che dava il nome a questa corsa, ci pensano i Gentlemen e le Amazzoni del ribadire la qualità delle corse a 2400 m. pista Derby; quest’anno il n° 1 dell’handycap è stato montato  benissimo da Di Gennaro, che è riuscito a compiere il guizzo finale su Freedom Day, facendo crollare le speranze di Berton, che aveva passato Absolute Silence montato da Carrassi. Ma anche per questa corsa i complimenti vanno a tutti e 7 i Gentlemen e le Amazzoni, che hanno dato vita ad una corsa ricca di cambiamenti di scena, in cui è stato portato in alto il valore dello Sport.

   La giornata straordinaria ricca di 10 bellissime corse, si è iniziata alle 13,55 con il premio Carlo D’Alessio (indimenticabile avvocato): un Gruppo III sulla distanza di 2400 m. pista Derby, per anziani.Solo 5 al via e solo 3 allenatori che hanno dichiarato il partente. In mano dopo la sgabbiata, gradatamente i cavalli hanno preso l’azione; ma molto in riserva perchè il terreno pesante tagliava le gambe. Entrati in dirittura Presley, che aveva guidato il gruppo, cambia marcia e scatta, conducendo la volata fino ai 300; a questo punto spunto di Assiro che si stacca in lotta con Azzurro Cobalto, al quale manca la tenuta fino al traguardo e lascia brillare vincitore il 4 anni di Biondi.

Interessante la Listed per femmine di 2 anni, al cui è stata data il nome del direttore del Messaggero e proprietario della fucina di campioni “scuderia Hermes”, Alessandro Perrone. Praticamente una via di mezzo tra le distanze più brevi: 1100 m. p.d. ; i partecipanti poco avevano già messo in luce, ma dalle prestazioni bisognava intuire la crescita nello sviluppo.

   La vincitrice Adelinda, figlia di Zebedee (Invincible Spirit – Green Desert – Danzing – Nortern Dancer con Caro in 3° linea materna), ha dato segno che col passaggio d’età gradirà anche distanze più lunghe, ma non troppo perché le caratteristiche sono del “cavallo veloce”; in avanti ma appostato dietro chi si è lanciato dalla sgabbiata, è scattato allo steccato limitando lo spunto ai 50 finali. Per cui in questa Listed per femmine si è imposta Adelinda, che apriva allo staff Botti una giornata di Gloria. Fuori corsa per la vittoria, Aisa Dreem (da Society Rock) batteva per il secondo posto Vasayas (da Cable Bay), che aveva ragione di Can Be Fatal (da Canford Cliffs). Interessante constatate che la vincitrice veniva da un secondo posto a Roma in condizionata sui 1200 m.,mentre la seconda sempre da un secondo a Roma, ma in una debuttanti sui 1000m.; invece la terza aveva già vinto 2 corse a 1000 m., però a vendere e reclamare.

   In ricordo di Mauro Sbarigia, una Listed sui 1600 m. per 3 anni; una riedizione del Parioli per di 3 anni per i quali non è il caso di allungare la distanza. Opera d’arte di Cristian de Muro, che riesce ad indovinare la giusta andatura col suo Armageddon che ha preceduto Pensiero d’Amore; su questo terreno, non si possono pretendere spunti troppo lunghi, allora Dario Vargiu prova un attacco deciso negli ultimi 50 metri, ma Cristian si è conservato un ultimo guizzo e sul palo, colpo di reni, e vince col figlio de Le Vie Infinite; terzo Tempus Iggannadu che batte Gates of Horn.

   L’attuale programmazione ha ridotto a 1800 metri la corsa per anziani intitolata “Presidente della Repubblica” , a cui è stato associato il nome Università Campus Biomedico”, di cui abbiamo parlato prima.

   Questa corsa per anziani è stata ridotta a Gruppo II; il suo inserimento nella giornata del Derby disconnette un po’ la programmazione, ma incentra il tifo in una giornata con tanti Gran Premi, presentando una riunione ricca d’incontri ad alto livello.

   Solo 4 cavalli al via con 1 straniero, montato da Franky Dettori; il cavallo di Pak Kwan allenato da Ed Walker, Stormy Antartic (da Stormy Atlantic) ha condotto tutta la corsa ad andatura “in mano”; entrato in dirittura è scattato inseguito da Anda Muchacho, che non è riuscito però ad agganciarlo; Stormy Antartic facile! Ottima la qualifica come vincitore di questo Gr. II, peccato che non serve a niente perché il cavallo è castrone … ma da quando i castroni possono correre Corse di Gruppo, che avrebbero il significato di Selezione?

Dopo la tradizionale corsa per Gentlemen ed Amazzori, eccoci al Derby.

   Anche questa corsa degradata a Gr. II; ma mentre il Repubblica ha una dotazione complessiva di 202.400 Euro, il Derby arriva a 704.000; la ragione ufficiale è che il Derby è una corsa per 3 anni mentre il Repubblica per anziani; ma non credo che basti.

   Derby è il simbolo di quando intorno al 1770 Mr. Stanley, dodicesimo conte Derby, insieme alla moglie Lady Hamilton ed a lord Bumbury, stabilirono una corsa per i migliori 3 anni sulla distanza di 2400 m. , per evidenziare le qualità di fondo e di scatto nel rush. Iniziò così la disputa del Derby, ogni anno dalla fine del 1770, ed arrivò in Italia nel 1884; e qualunque sia la qualifica degli Enti … è il Derby.

   Solo 1 straniero, ma la sua partecipazione è stata incredibile. Un baietto piccoletto con una buona forma a 2 anni in Bulgaria: 4 corse tutte vinte, da 1000 a 1400 m. , da giugno ad ottobre.; a 3 anni rientra sui 2200 m. in una trasferta a Capannelle, e la corsa scelta per il rientro è il Derby. Più che sbagliato sembra incredibile; come se una scuderia si fosse voluta assicurare un’andatura sostenuta fin dalla partenza, ed avesse cercato un accordo; ma poteva andare fino in Bulgaria a cercare aiuti tattici? Ed infatti, il cavallino venuto da così lontano, preparato per corse d’altro regime, è scattato in testa ed ha imposto un’andatura veloce, staccandosi dal gruppo; Una volata fino in curva, poi andato in debito di ossigeno, è finito appratato.

   Però la scuderia Riza Rizaev ha corso il Derby Italiano: è già un titolo.

   Lasciato scappare il cavallino che era fuori andatura, il gruppo lo seguiva a distanza ben riunito. Sono entrati in dirittura sgranati, ed il primo a scattare è stato Trita Sass; ma su questo terreno non possono reggere scatti troppo lunghi; è seguita una serie di cavalli che cercavano la via per lo spunto, ma sempre venivano risucchiati da chi veniva da dietro. A metà dirittura sono in 4 a presentarsi per la vittoria; ma sull’ultimo allungo sono in 2 a staccarsi lottando testa-testa; ma sul palo il guizzo che riesce ad imprimere Cristian De Muro, da lo slancio al paraocchiato Keep on Fly, netto all’ultimo tempo di galoppo.

   Il vincitore, che nasce da Rip Van Winkle (da Galileo e la madre da Stravinsky quindi 3×4 su Nothern Dancer), è stato allevato presso il centro dei Botti al Velino, sotto la conduzione di Paolo Miliani, ed è chiaro così che gli Stud italiani sono all’altezza dei migliori nel Mondo.

Lo spunto finale di Keep on Fly lo ha portato avanti a Mission Boy, sul quale Carlo Fiocchi ha dato il cuore in un testa-testa allo spasimo, ma l’ultimo guizzo è stato essenziale per il vincitore.

   I primi 3 son tutti allenati nello Stables Botti, che in questo Derby hanno presentato 6 concorrenti. Call Me Love, infatti, era terzo nella lotta finale attempato correttamente da Daniele Vargiu, dato che non ha retto l’allungo finale, riuscendo però a prevalere sul napoletano Frozen Juke, della scuderia SSIM srl, che è una formazione molto attiva in campo nazionale.

   Emozionato alla premiazione il “sorcio” (ma non è più bambino) Cristian De Muro, che in Francia sta riuscendo a completare la sua preparazione nella sensibilità tattica, con la quale si è presentato già ad alto livello quando ha deciso il trasferimento. Per fortuna viene volentieri in Italia, a casa del padre e della madre, che gli hanno trasmesso un retroterra ippico che ha saputo coltivare.

   Dopo la corsa, prima dell’ultimo Gruppo III, hanno svolto, ripresi dalla televisione interna, una discussione su quel che appare importante rilevare dalla corsa, i due giornalisti Mario Berardelli e Claudio Icardi; dalle loro osservazioni, c’è stato modo di scoprire quale sia la formula dell’acqua calda; ma è stato importantissimo rilevare e portare avanti concetti che non vengono considerati da chi non conosce l’ambiente in cui si adopera per organizzarlo. Mario e Claudio non hanno detto niente di strano, ma i principi esposti dovrebbero entrare a far parte della forma mentis di chi si appassiona alle competizioni Ippiche; e quando sono esplicite le dimostrazioni, è il caso di mostrarle e farle presente a chi di dovere.

   Ultimo Gruppo della giornata, il Gr. III Premio Tudini, personaggio così in vetta all’ambiente, che l’Ippica ha perso molto non continuando il discorso di scuderia le figlie; anche se dopo quel che è successo a Emanuela, si capisce.

   Questa corsa è per velocisti puri, 3 anni ed oltre. Molto incerta nelle linee, tutti si sono presentati insieme fino ai 400 – 450 metri dal palo: lì è cominciata la selezione ed un altro figlio di Zebedee, Buonasera, si  è distinta dal gruppo che non ha retto lo stacco, tranne la 4 anni allenata da Silvia Amendola per la scud. Colle Papa, Charline Royale. Hanno lottato fino agli ultimi metri arrivando nell’ordine, fermando il cronometro su 1.10.77; su questo terreno, per 1200 metri, non è male. Con questo augurio della “Buonasera” che ci ha dato, a conclusione della giornata, la femmina della scud. Cavalli da Corsa, che è allenata da Pierluigi Giannotti, si sono concluse le corse di alta qualità, rimanendo da correre solo 2 handicap, per quanto uno Principale.

    Vogliamo trarre considerazioni da questa giornata? Solo 2 parole in quanto la descrizione è già stata abbastanza nutrita. Ma la partecipazione e la felicità che può dare l’incontro con i Valori Naturali, non verranno mai cancellati dalla Realtà di cui ha bisogno ogni Uomo..

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