10 Set 2019
IL CONFINO POLITICO A USTICA NEL 1926/27 dal 6 al 24 settembre alla Casa della Memoria e della Storia
AG.RF 10.09.2019
(riverflash) – Con l’approvazione delle leggi “fascistissime” emanate nel 1926, i politici, che prima costituivano una minoranza sull’isola di Ustica rispetto ai confinati per reati comuni, diventarono una presenza più rilevante fino a raggiungere il numero di circa 600 transiti.
L’obiettivo di emarginare i dissidenti dalla società attiva, perseguito dal regime attraverso il confino, divenne tuttavia per l’opposizione politica occasione di incontro, di stimolo alla discussione e al confronto, dando vita a un laboratorio di formazione politica e civica che contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese.
Questa mostra – ospitata alla Casa della Memoria e della Storia di Roma dal 6 al 24 settembre 2019 e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura – si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di quella pagina importante della nostra storia locale e nazionale. Una vicenda contrassegnata da forti passioni e da grandi ideali, il racconto di tante vite spezzate solo per affermare il diritto, quasi sacro, della libertà di pensiero.
La mostra è stata realizzata dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, che ha ricostruito la straordinaria vicenda utilizzando foto e documenti provenienti da archivi pubblici e privati.
In esposizione immagini, testimonianze e documenti riguardanti alcuni protagonisti, tra cui Gramsci e Bordiga, che mettono insieme vicende politiche e umane collocate nello scenario fisico culturale e antropologico di Ustica. Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti, pur nella loro incompletezza, consentono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti nonché alcuni aspetti del contesto ‘fisico’ e sociale isolano in cui essa si inserì. Un microcosmo, che divenne laboratorio politico e culturale, di cui sono riproposti i volti, le testimonianze e, più in generale, la particolare e intensa esperienza, politica e umana insieme. Uomini e donne, molti dei quali riverseranno unitariamente il loro straordinario patrimonio politico e ideale, maturato anche attraverso l’esperienza narrata dalla mostra, nella lotta di Liberazione e nella vita dell’Italia repubblicana.