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IL CDC CONFERMA UN TASSO DI MORTALITA’ DEL CORONAVIRUS NOTEVOLMENTE BASSO: DOVE SONO I MEDIA ORA?

AG.RF.(redazione).28.05.2020

“riverflash” – Ci è giunto in redazione questo contributo che pubblichiamo volentieri:

La maggior parte delle persone ha più possibilità di finire sotto terra per causa di quasi qualsiasi altra cosa sotto il sole diversa dal COVID-19.

Il CDC (Center for Diseases Control and Prevention degli USA, simile al nostro Istituto Superiore di Sanità) è appena uscito con un rapporto che dovrebbe sconvolgere tutti quanti nella narrazione che ne ha fatto la classe politica, ma andrà a finire nella fitta pila di dati vitali e informazioni sul virus che non sta arrivando e forse non arriverà mai al grande pubblico.

Per la prima volta, il CDC (https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/hcp/planning-scenarios.html) ha tentato di offrire una stima reale del tasso di mortalità complessivo per COVID-19, e, nello scenario più probabile, il numero è dello 0,26%. I funzionari del CDC stimano un tasso di mortalità dello 0,4% tra coloro che sono sintomatici e, proiettando un tasso del 35% di casi asintomatici tra quelli infetti, si riduce il tasso complessivo di mortalità per infezione (IFR= Infection Fatality Rate) a appena lo 0,26%, quasi esattamente il numero previsto dai ricercatori di Stanford un mese fa. (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.14.20062463v2).

Fino ad ora sono stati ridicolizzati quelli che hanno pensato che il tasso di mortalità fosse così basso, a differenza della stima del 3,4% dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha contribuito a generare il panico, il distanziamento sociale ed il blocco delle attività economiche della popolazione. Ora il CDC ha accettato il rateo di mortalità più basso e lo mette per iscritto.

Inoltre, in ultima analisi, potremmo scoprire che l’IFR è ancora più basso perché numerosi studi e conteggi fatti su popolazioni confinate nelle carceri hanno mostrato una percentuale molto più alta di casi asintomatici. La semplice parametrizzazione per prevedere un tasso di asintomatici pari al 50% farebbe scendere il tasso di mortalità allo 0,2% – esattamente quello previsto dal Dr. John Ionnidis della Stanford University.

Ancora più importante, come accennato prima, cercare di capire quale sia il tasso di mortalità complessivo è inutile perché i numeri sono molto volatili. Dato che almeno la metà dei decessi si trovava in case di cura, una stima fatta con buon senso dimostrerebbe che il tasso di mortalità per le infezioni per i non residenti in case di cura sarebbe solo dello 0,1% ossia 1 su 1.000. E questo include persone di tutte le età e tutti gli stati di salute al di fuori delle case di cura, poiché quasi tutti i decessi sono quelli con comorbilità, ossia di persone che avevano anche altre malattie.

Il CDC stima oggi che il tasso di mortalità da COVID-19 per coloro che hanno meno di 50 anni sia 1 su 5.000 per quelli con sintomi, che sarebbe 1 su 6.725 complessivi, ma ancora una volta, quasi tutti coloro che muoiono hanno comorbidità specifiche o condizioni sottostanti. Va quindi chiarito che quelli che non hanno altre malattie, è più probabile che muoiano per incidente d’auto che per COVID-19. E gli studenti, ossia coloro le cui vite, la salute mentale e l’istruzione stiamo distruggendo con questo lock down, potrebbero più facilmente morire in quanto colpiti da un fulmine.

Per mettere questo concetto in una prospettiva più comprensibile, un commentatore di Twitter (https://twitter.com/gummibear737/status/1263082350709178368?s=20 ) ha paragonato i tassi di mortalità dell’infezione da coronavirus per fasce d’età in Spagna, alla probabilità media annua di morire per qualsiasi altra causa per le stesse fasce di età, partendo dalla base dei dati dell’Amministrazione della sicurezza sociale. Ha usato la Spagna perché non esiste un rapporto dettagliato sul tasso di mortalità delle infezioni per ogni fascia di età negli Stati Uniti. Tuttavia, sappiamo che la Spagna è andata peggio di quasi tutti gli altri paesi. Questi dati stanno effettivamente generando un IFR top-line dell’1%, circa quattro volte quello che il CDC stima per gli Stati Uniti, quindi semmai, i numeri corrispondenti per fasce di età per gli Stati Uniti sono inferiori.

Come si può vedere, anche in Spagna, i tassi di mortalità da COVID-19 per i giovani sono molto bassi e sono ben al di sotto del tasso di mortalità annuale per qualsiasi fascia di età in un dato anno. I bambini, invece, nonostante la loro giovane età, hanno 10-30 volte più probabilità di morire per qualsiasi altra causa che non per COVID 19.

Anche se ovviamente i tassi di mortalità annuali tengono conto di una miriade di cause di morte e il COVID-19 è solo un virus, con questi dati si fornisce tuttavia una prospettiva necessaria per una risposta di ordine pubblico che è assolutamente diversa dal rischio che tutte le persone affrontano, tranne le persone più anziane e malate del paese.

Bisogna inoltre tenere presente che questi numeri rappresentano la possibilità di morire solo dopo che si è contratto il virus, ossia il tasso di mortalità dell’infezione. Una volta che, in primo luogo, si somma la possibilità di contrarre il virus con la possibilità di morire a causa di questo, si capisce che molti giovani hanno una maggiore probabilità di morire perché colpiti da un fulmine. Quattro medici di malattie infettive in Canada stimano che il tasso individuale di decesso da COVID-19 per le persone di età inferiore ai 65 anni è di sei per milione di persone, ovvero lo 0,006 per cento – pari a 1 su 166.666, che è “più o meno equivalente al rischio di morire per un incidente automobilistico durante lo stesso periodo di tempo”. Questi numeri sono validi per il Canada, che ha avuto molti meno morti in percentuale rispetto agli Stati Uniti; tuttavia, se si prende come campione New York City e le contee circostanti, i due paesi hanno praticamente lo stesso numeri di abitanti. Inoltre si deve ricordare che gran parte delle morti è associata con le decisioni politiche suicide di alcuni stati e paesi di collocare i pazienti affetti da COVID-19 in case di cura. Un sorprendente 62 per cento di tutti i decessi di COVID-19 sono avvenuti nei sei stati che hanno confermato di aver fatto questo, anche se compongono solo il 18 per cento della popolazione nazionale americana.

Così finisce l’articolo: “Abbiamo distrutto il nostro paese e sospeso la democrazia per una menzogna, e queste persone della politica e dei media hanno generato, con argomentazioni non scientifiche, un elevatissimo grado di panico. Ammetteranno mai le gravi conseguenze del loro errore?”

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