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GOVERNO E CRISI DI GOVERNO: SI TORNERA’ AL PD E FI?

AG.RF.(Claudio Peretti).10.03.2019

“riverflash” – Non so se il governo attuale cadrà per via della TAV, penso che l’analisi della situazione possibile del “dopo caduta” porti i due contendenti a più miti consigli, nel senso che si cadrebbe dalla padella alla brace. Succederebbe che, con gran goduria dei partiti contendenti, PD e Forza Italia, si chiamerebbe un governo tecnico, capeggiato da Condorelli, il quale non farebbe altro che ristabilire la situazione di prima: sudditi dell’Europa, della Francia e dalla Germania, coi loro banchieri ed i loro poteri forti. Un po’ come quello che è successo con la restaurazione dopo la caduta di Napoleone. In Francia è tornato sul trono prima Luigi XVIII e poi Luigi Filippo, ma sono durati poco: entrambi, erano fuori dal tempo.

La stesa cosa avverrebbe ora, si tenterebbe di restaurare una situazione anacronistica, con destra e sinistra a fare finta di fronteggiarsi, mentre in verità se la cantano e se la suonano da soli.

Oggi non sono più destra e sinistra a fronteggiarsi, oggi sono le partite IVA contro quelli che hanno il posto fisso, i liberi professionisti contro gli statali, coloro che devono inventarsi ogni giorno un lavoro per campare contro quelli a cui, per campare, basta il posto fisso. Oggi si contrappongono i creativi contro i burocrati, i barbieri, gli elettricisti, i calzolai, i piastrellisti, i meccanici contro gli impiegati statali, comunali, regionali e provinciali.

Lo dimostrano i votanti alle primarie del PD. Vicino a casa mia vi ho visto professori universitari, giudici, gente del PD benpensante, radical chic, insomma, non i vecchi operai proletari che votavano PC, ma tutti coloro che hanno ricevuti dallo stato o da chi con esso è connivente notevoli privilegi, tipo stipendi da favola o pensioni d’oro.

Oggi, volenti o nolenti, la contrapposizione è fra le due classi sociali: coloro che possono perdere tutto da un giorno all’altro e coloro che, per essere stati assunti o impiegati in organizzazioni statali, pantagrueliche ed iperburocratiche, possono campare per il solo fatto che si recano in ufficio o al così detto posto di lavoro, dove non importa la produttività o la bravura, basta scaldare la sedia.

Chi non capisce questo e continua a perpetrare il dualismo destra/sinistra, sarà spazzato via, non per cattiveria o per disonestà, ma perché i tempi sono maturi per altro, la borghesia è finita, come sono finiti i privilegi garantiti dai sindacati e dal posto di lavoro fisso.

La globalizzazione, con i costi del lavoro della Cina e dell’India da 20 a 25 volte più bassi dei nostri, ha comportato la caduta verticale del lavoro dipendente così come era concepito fino a 10anni fa. A questo si aggiunge il fatto che, nell’industria, ogni robot toglie lavoro mediamente a 15 operai: come si può continuare a parlare di destra e di sinistra? Ogni sera vedo alla TV i così detti talk-show in cui gli opinionisti si continuano a chiedere come fare rinascere il PD, desiderano che “faccia qualche cosa di sinistra”…

Ma che significa oggi fare qualcosa di sinistra? Hanno fatto risorgere persino Berlusconi, che prima era considerato l’origine di tutti i mali, nella speranza che la contrapposizione fra il partito di destra e quello di sinistra possa fare tornare ai tempi passati. Beh, almeno in questo hanno qualche ragione, destra e sinistra, per stare in piedi, hanno bisogno l’una dell’altra. Ricordate il vecchio PC ed il muro di Berlino? Una volta crollato il muro, la vecchia DC non aveva più il PC cui contrapporsi ed è sparita. Oggi è lo stesso,  si spera in Berlusconi per fare in modo da rimettere in piedi il PD: ma è inutile, ormai è chiaro a tutti che FI e PD dicono le stesse cose, si tratta solo di decidere se fare cantare Zingaretti o Berlusconi, tutti e due sono dinosauri i cui partiti non sono più partiti ma accozzaglie di mercenari che sperano di ottenere qualche privilegio in questo mondo dove non c’è più il posto fisso

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