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ECCO LA LISTA DELLE ATTIVITA’ CHE RIMARRANNO APERTE DOPO L’ULTIMA “STRETTA” DEL GOVERNO

AG.RF.(redazione).22.03.2020

“riverflash” – Il premier Giuseppe Conte ha diffuso le nuove misure restrittive annunciate nei giorni scorsi per affrontare l’emergenza legata  alla diffusione del coronavirus. Rimarranno aperti quindi solo i settori essenziali, da quello alimentare a quello farmaceutico, oltre ai trasporti. Per quanto riguarda gli altri esercizi, resteranno aperti solamente quelli legati alla sanità, difesa e istruzione e vengono garantiti anche edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione. Anche l’industria delle bevande resta attiva, così come quelle alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere. Nessuno stop anche alle attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. Inoltre rimarranno aperte anche le attività legate ai servizi essenziali: le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti. Questi ultimi, saranno assicurati anche da lunedì. Il Dpcm che il governo sta ulteriormente “aggiustando”  non andrà a “toccare” il trasporto ferroviario di passeggeri (interurbano), il trasporto ferroviario di merci, il trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo. Rimarranno attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Infine, non vengono intaccati dai provvedimenti, i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche. Nell’ambito della pubblica amministrazione restano “in vita” l’assicurazione sociale obbligatoria, i servizi legati alla difesa e, chiaramente, l’assistenza sanitaria. Esclusi, infine, i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale.

Fonte: TGCOM24

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