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E MENTRE PAPA FRANCESCO CHIEDE PERDONO PER GLI SCANDALI DI ROMA E IN VATICANO…SPUNTANO NUOVE TANGENTI

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AG.RF.(MP).15.10.2015

“riverflash” – Nella consueta udienza papale del mercoledì, Papa Francesco ha iniziato il suo discorso, chiedendo perdono per tutti gli scandali di Roma e del Vaticano, escludendo, come dichiarato da Padre Lombardi, la vicenda legata al sindaco Marino. “Vi chiedo perdono”, ha subito dichiarato, “Gesù è realista ed è inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo”, ha aggiunto il Pontefice. Egli ci ha tenuto a sottolineare che “ci sono persone semplici che vengono alle udienze e che si sentono turbate o addolorate per le notizie che si leggono, e allora per quanto c’è una responsabilità di uomini di Chiesa, chiediamo perdono, per il fatto che nella Chiesa non c’è solo edificazione e positività ma anche esempi negativi e cose che turbano”. Tutto ciò, senza nessun riferimento ovviamente, agli ultimi fatti accaduti. Il discorso del Papa, ha impressionato le persone presenti ed è stato molto apprezzato. Questo succedeva, mentre spuntano le “prime” tangenti in cambio di informazioni riservate sulle imprese invitate alle gare: in questo modo si potevano controllare i meccanismi di aggiudicazione e 3 persone sono finite ai domiciliari; a seguito di ciò, è intervenuta  anche l’Autorità nazionale anticorruzione che ha bloccato la prima opera per il Giubileo. Due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale dunque, sono stati posti ai domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città. Il mese scorso, gli imprenditori Luigi Martella e Alessio Ferrari consegnarono a Ercole Lalli, funzionario del dipartimento di Roma Capitale, 2.000 euro in contanti in cambio di informazioni riservate inerenti le imprese invitate alle gare, con il chiaro obiettivo di turbare le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città. Tra queste c’è anche la prima gara assegnata dal Comune per il Giubileo. Gara che nella giornata di ieri, è stata bloccata dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Al momento dell’intervento dei militari, Lalli aveva ancora in mano il denaro incassato. I carabinieri hanno spiegato che i due imprenditori cooperavano per ottenere informazioni ulteriori su quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti e chiedevano questo perché, ottenere quei numeri, permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l’aggiudicazione per “massimo ribasso” sia con la metodologia della “media mediata”, espressione riferita al cosiddetto “taglio d’ali”, con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati. Al momento le posizioni degli imprenditori sono al vaglio degli inquirenti, insieme anche, ad alcune intercettazioni telefoniche.

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