Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

DUE CONCERTI D’AUGURI, MOLTO DIVERSI DALLE SOLITE ESECUZIONI DEL BRICCIALDI

Coro-lirico-Briccialdidi Francesco Angellotti (AG.RF 19.12.2015) ore 18:55

(riverflash) – Con l’avvento del Natale, le feste si moltiplicano; Per quanto il momento induca alla Dispersione dei Principi ed alla Frantumazione degli Assetti Sociali, che hanno perso valore ma non si riesce a trovare un’altra impostazione con base solida, ci si trova deviati in tante espressioni estemporanee, che cercano di buttarla a ridere sullo scherzo, pur di non far concentrare l’attenzione sul dissesto della strada intrapresa. Così, effettivamente, possiamo illuderci di essere tutti contenti, e tanti Auguri di Felicità…

   Siamo ammirati dalle iniziative dell’Istituto Briccialdi, che attraverso un’espressione determinante e coinvolgente, propone concetti bellissimi, progressisti, espliciti. Senza entrare nelle diatribe, suscitate dai particolari che assumerebbero toni faziosi, induce con un discorso musicale ad instradarci verso l’Alternativa; senza violenze, ma oltrepassando le bassezze e la degradazione morale ed intellettuale, che ci ha portato ad una Situazione… ognuno la definisca come crede: cercate di non essere accomodanti e fatalisti, perché quel che rimane del nostro futuro, lo stiamo adeguando noi.

   Quindi la forma di Auguri, è stata programmata per il 18 dicembre; ma non così, per chi paga un sacco di soldi per l’ingresso, casomai stappando 1 bottiglia di champagne alla fine dell’esecuzione; il Briccialdi si rivolge al Pubblico, alla Gente, a chi apprezza un certo tipo di discorso; andando incontro a chi è in condizioni di offrire, perché ha bisogno.

   Nel pomeriggio è stato organizzato un concerto in Ospedale, ove chi sarebbe voluto andare a sentire, non poteva andarci: perché di turno, perché degente. Poi, la sera, musica per tutti, auguri dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta.

   La diversità dell’ambiente, imponeva almeno in parte repertori di altro genere. Nell’Ospedale, presso la Chiesa al 6° ed ultimo piano, metaforicamente vicino al Cielo, si è riunito un piccolo gruppo di Allievi: ma avreste dovuto sentire con che talento e che voce intonavano i brevi pezzi in programma, più o meno adeguati all’occasione.

   Erano coordinati, e bisogna dirlo, da maestri che hanno saputo tirar fuori tutta la forza vocale e musicale, di cui sono effettivamente dotati.

   Quindi va riconosciuto ancora al maestro e direttore del Coro, Massimo Gualtieri, di saper svolgere il suo lavoro con risultato ammirevole; non solo perché ogni ragazzo vocalizzava esaltando al meglio le sue doti, ma perché è riuscito a suggerire il metodo giusto per ammorbidire qualche carenza, nel caso capitasse a qualcuno. Bravissima per lo stesso motivo anche la professoressa Ambra Vespasiani, che ha condotto le Voci delle Classi del Canto Lirico Classico; della sua bravura già abbiamo parlato in altra occasione; ripetere le stesse Lodi potrebbe sembrare un po’ ruffiano. Le esprimeremo, invece, per Roberto Abbondanza, che ha saputo dare la giusta impostazione al canto “da camera”; quindi non indirizzato fino all’ultimo girone di platea come in un’Opera, ma con risvolti intimi, quasi come se fosse un discorso diretto con lo spettatore, che sta a 2 metri. Altro particolare determinante, gli Allievi sono stati condotti benissimo da una musica al pianoforte, che li ha aiutati  nello scandire gli attacchi; in questo è stato esemplare il prof. Lucio del Vescovo, che sapeva aiutare nei Tempi, evidenziando le fasi ritmiche.

   Gli allievi sembravano Grandi Professionisti, invece tutti ragazzini (quasi)! Soprani: Maria Rita Combattelli, che si è lanciata in un a solo iniziale bellissimo e trascinante; Beatrice Camarca che ha fatto un duetto con Maela Nicoletti, che a sua volta si è lanciata in un trio con Yoshimi Muraki e Hui Yu Wang, due mezzosoprano, una giapponese e l’altra tailandese; inoltre, sempre soprano, Maria Asta, Siyu Xi, Xin Yan e la mezzosoprano Hui Yu Wang.

   Tra i maschietti, Damiano Bongi ha cantato insieme a Lau Chor Hang, ed i corali, la maggior parte dei brani, erano partecipati anche da Mirko Fava. Questo solo per i tenori, ma c’erano i Basso: Brunero Brunelli, Ennio Cellini, Mauro Cinti, Simone Graziosi. C’è da osservare che la Fama dell’Arte Musicale Italiana attira allievi da tutto il Mondo; ci sono al Briccialdi alunni provenienti dalla Cina, Giappone, Tailandia, America, Spagna… ma non Germania ed Inghilterra, per esempio. Bisogna riconoscere che là hanno tutto: scuola, personaggi, tradizioni, e sono bravissimi. Diciamo che almeno in questo siamo alla pari, ma certo mai Meglio.

   Che bello signori, sono momenti in cui l’esaltazione musicale ispira al Sentimento, anche quando i passi sono semplici ed elementari. Tanto che il classico bis, dato che si doveva festeggiare il Natale, è stato eseguito con l’ ampollosa corale “Jingle Bells”, classica americanata alla “siamo tutti contenti”; ma effettivamente eravamo tutti contenti: i rappresentanti dell’Accademia, i Dottori, gli Infermieri, gli Spettatori, il Giornalista, qualche malato che aveva possibilità d’alzarsi, forse.

   Tutti in attesa di questa sera: Santa Maria ascenderà al Cielo con musica celestiale; come si compete in queste occasioni.

   Così ci siamo recati al Concerto di Natale presso l’amplissima Cattedrale di Santa Maria Assunta: posti in piedi. Lo spirito d’unione e di soccorso unisce tutta la popolazione, anche nel caso che non si riesca a concepire un metodo corretto per cercare la via della Resurrezione.

   Ha introdotto il sindaco Leopoldo Di Girolamo, seguito dall’Assessore alla Cultura Giorgio Armillei, con conclusione del vicepresidente del Briccialdi Gabriele Catalucci che ha un po’ ricondotto l’attenzione su temi attuali. Prima, il Sindaco e l’Assessore, hanno recitato la sceneggiata imparata a memoria, che ripassano ogni volta in queste circostanze: “La situazione è difficile, ma Noi siamo stati bravi, con sacrificio ne verremo fuori, abbiamo dovuto soffrire per imporre le nostre esigenze, abbiate fiducia e con impegno, nel tempo, la Situazione verrà risolta”. Copione stampato, ormai imparato a memoria.

   Tutto ha comportato che l’esecuzione doveva adeguarsi alla ricezione, in quanto gli Auguri dovevano esprimersi per ottenere attenzione di chi può dare una mano. In fondo, poi, l’Auditorio non era dei più selezionati; tantissima gente, quasi tutti ignari sullo svolgimento della serata. Ciò ha voluto dire che si è lasciato intuire l’indirizzo classico degli studi musicali, con inizio e fine di composizioni di Georg Friedrich Handel (con dieresi), oltre alla sonata in re+ di Giovanni Battista Martini e l’apertura con Intrada di Pietro Torri. Le altre composizioni, compresa quella di un Anonimo, erano delle musiche festaiole da banda; suonate benissimo, perché gli allievi sono bravissimi, ma come espressioni, non erano di così ad alto livello musicale.

   Ma l’Istituto superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi è di grandezza tale che non può trascurare i sostegni e le sovvenzioni: per poter fare il discorso che ci tiene a portare avanti, che offre divulgazione dell’espressione musicale in forma aperta all’apprendimento popolare.

   Calcoliamo che tutto il complesso è formato da un numero enorme di musicisti, che non possiamo calcolare; 56 tra soprani e contralti, 72 tra tenori e bassi; con tutti i professori, la dirigenza e l’organizzazione. L’Istituto si deve mantenere, e può comportare che sembri utile svolgere un concerto, suonato benissimo, ma che può essere apprezzato “dalle serve e dai soldati”; bisogna anche partecipare lo spirito che ha spinto verso questa scelta.

   Comunque, riconosciamo, è stata una serata divertente; si è ascoltato un a solo di un tenore nella composizione Ev’ry valley shall be exhalted, poi di una soprano in Rejoice, ambedue di Handel (sempre dieresi che non ce l’ho); ma l’inizio è stato cantato da una soprano che ha intonato Intrada di Torri; alla fine, seguito ovviamente dal bis, è stato suonato Joy to the World sempre di Handel; inizio e conclusione che hanno contornato 9 esecuzioni essenzialmente tra il popolare ed il folkloristico, in cui si è sentito da Stille Nacht, ma cantato con la 2° srofa in inglese per mettere il nome Silent Night nel programma; canto natalizio preso quasi uniformemente come colonna sonora della giornata, dato che è stata eletta a simpolo anche ad Assisi, alla presenza di note personalità politiche; inoltre si è suonata Adeste fideles, Jingle Bells, di cui sono stati eseguiti 2 bis come per Stille Nacht. Poi pastorale per Natale, canti tradizionali, tutta festa, un po’ all’American Boy.

   Carino e divertente; alla fine, e chi se lo aspettava? Esci dalla Chiesa (bellissima ma interno tutto rifatto) e si ascolta l’accoglienza di 7 musicisti, vestiti da Babbo Natale, con 3 sax tenore, 1 baritono, 1 soprano, 1 contralto, 1 ralf sax quartet, che accolgono festanti l’uscita degli ascoltatori. La preparazione dei 7 musicisti non era molto equilibrata, ma hanno creato una festa nella festa, ed è stato divertentissimo. Un po’ secondo l’impostazione americana, seguendo il filo del concerto eseguito in Parrocchia; ma tutto è stato presentato correttamente, con ottima riuscita; se vogliamo fare un appunto, capirete quanto scherzoso, diremo che l’unica sassofonista donna suonava un sax tenore; sarebbe stato più opportuno un soprano o un contralto!

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*