28 Apr 2019
(riverflash) – Si apre ufficialmente la stagione classica di Capannelle con le Ghinee italiane, cioè il Parioli per maschi e il Regina Elena per le femmine. Con altrettanta soddisfazione si rinnova un connubio, un gemellaggio che è ormai consacrata tradizione tra Capannelle e le eccellenze del Dubai in quello che legittimamente possiamo definire Dubai Day a Roma. È di estrema importanza che nel giorno del premio Parioli e in quello del Regina Elena, le nostre Ghinee, alle due pattern e alla listed (il Botticelli) che porta al Derby italiano, trovino il giusto risalto tre corse riservate al cavallo purosangue Arabo.
Il Parioli Shadwell mutua il suo nome non soltanto dal quartiere romano noto in ogni parte del mondo ma soprattutto dall’ippodromo (forse molti lo ignorano) attivo fino all’inizio degli anni 20 quando la zona diventò piazza d’armi ma, successivamente, accanto trovò vita il famoso trotter di Villa Glori dismesso alla fine degli anni 50 (fu edificata Tor di Valle) per far posto al Villaggio Olimpico. L’ippodromo Parioli occupava la vasta zona sulla quale oggi sorge gran parte del Villaggio Olimpico fino a lambire il greto del Tevere e Ponte Milvio, alla destra della via Flaminia uscendo da Roma e fino al degradare della collina di Villa Glori. La prima edizione del Premio Parioli sul miglio, le nostre 2000 ghinee, ebbe luogo nel 1907 proprio in quell’ippodromo, cento anni dopo quelle di Newmarket ed è importante che a siglare la prima edizione fosse proprio un gigante del nostro turf vale a dire il Conte Felice Scheibler, nome di scuderia Sir Rholand, (a segno altre tre volte) con Gustaco seguito da Demetrio che siglò anche il derby per i colori del Principe Doria Phamphili. Nel 1911 ecco comparire il nome leggendario di Federico Tesio grazie alla vittoria di Guido Reni. Eccoci alla edizione 2019, quella che dovrà fornisci il successore di Wait Forever. Boitron allievo di Richard Hannon per la giubba di Augustin Normand ma in comproprietà con un team di numerosi appassionati che ama l’Italia ed anche Roma dove sovente viene in trasferta con i propri cavalli come in questa gradita occasione, ha le stimmate del cavallo stimato ed importante, capace di suite di affermazioni, tre di fila a due anni prima di finire quarto nel Lagardere (107 finale), il Gran Criterium francese ma da contro favorito. È rientrato, quinto a circa cinque lunghezze dal laureato Mohaather nelle Greenham di Newbury. Passa da Roma per intestarsi un alloro importante prima di, forse, riprendere la sua ascesa. Avrà in sella Rossa Ryan, un ragazzo del 2000 che ha un retroterra paragonabile a quello del nostro grande Christian Demuro perché ha iniziato e per diversi anni proprio con i pony. Adesso, dopo aver lasciato l’Irlanda, collabora con Richard Hannon che gli ha dato fiducia fino a proporlo in questa classica
Il controcanto al Parioli sarà quello del Regina Elena, nato lo stesso anno ed anche questo, sono le nostre 1000 ghinee, vinto da Sir Rholand con Madrè. Anche qui gli stessi grandi nomi di tutte le più celebrate scuderie italiane con anche la Ticino, Vittadini, la Terminillo, l’Olmo, Giannotti, la Golden Horse, la Nordovest, la Siba, la Rima, Mill Borromeo, Abete Blu, la Eleonora, il Levante, la Vulci. Il grande turf è passato da Parioli ed Elena. Compreso le grandi cavalle e gli ospiti stranieri. Duccia di Buoninsegna, Delleana, Nogara, Jacopa del Sellaio, Archidamia, Tokamura, Astolfina, Saccaroa, Rossellina e Tadolina.
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